Obbligo vaccinale? Un assalto al bene comune

Di Josh Hammer

L’autore dell’articolo, Josh Hammer, è un avvocato costituzionale di formazione; scrive come opinionista per Newsweek, è un collaboratore di podcast con BlazeTv e un consulente del First Liberty Institute.

 

La questione dell’obbligo vaccinale è tornata al centro del dibattito nazionale statunitense, dopo che il presidente Joe Biden lo ha introdotto per i dipendenti del governo federale tramite un ordine esecutivo, e con le crescenti spinte verso l’obbligatorietà anche nel settore privato.

United Airlines è diventata la prima compagnia aerea statunitense a imporre la vaccinazione contro il Covid-19 a tutti i suoi dipendenti. L’obbligo nell’azienda entrerà in vigore il 27 settembre e sembra essere il primo di vari. Un sondaggio condotto il mese scorso dalla società di assicurazioni e consulenza Willis Towers Watson indicava, del resto, che il 52% dei datori di lavoro intervistati si aspettava l’introduzione di un obbligo vaccinale per tutti i lavoratori entro la fine del 2021. Vedendo ora il nuovo annuncio di Biden di una norma del Dipartimento del lavoro per i requisiti di vaccinazione del settore privato, possiamo dire che quel sondaggio è stato preveggente.

In questo contesto, diversi Stati di tendenza repubblicana hanno scritto leggi o ordini esecutivi che vietano gli obblighi di vaccinazione del settore privato per dipendenti, clienti e altri. Si tratta ora di almeno otto Stati: Arizona, Arkansas, Florida, Idaho, Montana, Texas, South Carolina e South Dakota. I meccanismi legali e le specifiche differiscono da Stato a Stato, ma l’attacco agli obblighi vaccinali di più alto profilo e più chiaro, diretto dai repubblicani ai mandati vaccinali, è quello nel mio nuovo Stato di origine, la Florida.

A maggio, il governatore Ron DeSantis, che è emerso come una sorta di figura talismanica per coloro che si oppongono all’isteria indotta dal Covid, ha firmato la legge Sb 2006, che vieta alle imprese private, ai governi locali e alle scuole di emettere obblighi di vaccinazione per clienti o operatori pubblici. Il 27 agosto, il Dipartimento della salute della Florida ha annunciato che farà rispettare la Sb 2006 tramite multe di 5 mila dollari. Questa regola entrerà in vigore il 16 settembre, sebbene DeSantis avesse già preso di mira le vaccinazioni obbligatorie del settore privato tramite ordine esecutivo anche prima del passaggio di Sb 2006.

Con l’atteso obbligo di vaccinazione del Dipartimento del lavoro di Biden per tutti i datori di lavoro con 100 o più dipendenti, ora ci sarà inevitabilmente un contenzioso di massa tra gli Stati e il governo federale. Ma con quel contenzioso che già comincia a filtrare, gli schieramenti sono già stati chiariti.

I progressisti, le cui varie camere dell’eco li hanno portati a credere che il Covid sia un’apocalisse moderna nonostante un tasso di sopravvivenza dal 98 al 99 percento (almeno), prevedibilmente marciano di pari passo contro i divieti degli obblighi di vaccinazione. È forse l’unica volta che i progressisti difendono l’impresa privata contro la regolamentazione pubblica, in senso lato. Ma quelli di destra si sono divisi sulla questione di quale ruolo lo Stato dovrebbe svolgere nel regolare la promulgazione e l’applicazione dell’obbligo di vaccinazione del settore privato.

L’obbligo dei vaccini nel settore privato, proprio come gli accesi dibattiti sulla regolamentazione Big Tech, è un simbolo di una più ampia linea che divide gli intellettuali a destra. Si tratta di una divisione divario tra gli opinionisti e i politici più fermamente liberali, di ispirazione libertaria, che credono che la quintessenza di un buon governo sia semplicemente il permettere a individui ed enti privati di fare ciò che desiderano, e le figure più ispirate al bene comune che credono che l’ampiezza e la profondità della minaccia della nostra classe dirigente wakeista sia tale che dobbiamo essere meno ombrosi riguardo all’uso prudenziale del potere statale per garantire lo stile di vita di base di chi ha pochi mezzi.

Su questa materia, come in molte altre questioni, i conservatori del bene comune, stile DeSantis, hanno la meglio sui dottrinari assolutisti libertari del «lascia che le imprese facciano quello che vogliono». Ed è importante capire perché.

Il presidente Ronald Reagan una volta disse: «Le nove parole più terrificanti in lingua inglese sono: “Sono del governo e sono qui per aiutare”». Probabilmente era vero quando lo disse Gipper, ma i tempi sono cambiati. La nuova minaccia del 21° secolo si presenta sotto forma di una classe dirigente panistituzionale tentacolare, i cui rami del settore pubblico e privato adorano allo stesso modo all’altare secolare del wokeismo. Quella classe dirigente non ha alcun interesse ad attenersi ad alcun tipo di sottigliezza neutrale del «vivi e lascia vivere»; il suo interesse è bandire i discorsi conservatori dai social media, bandire le idee conservatrici dall’accademia mediante «microaggressioni» e «spazi sicuri» e così via. Come ho sostenuto, dovremmo pensare alle nuove «parole più terrificanti» come: «Vengo dalla classe dirigente e sono qui per soggiogarti».

Gli obblighi sui vaccini saranno una comoda foglia di fico per una classe dirigente già entusiasta della possibilità di escludere i conservatori dall’intera panoplia della vita pubblica di persona: viaggi aerei, concerti o persino servizi bancari privati. Di conseguenza, l’imperativo del governo è usare il potere statale per proteggere coloro che potrebbero nutrire riserve non irragionevoli sui vaccini Covid, contro il capitale e le imprese woke che sono impazienti di cancellare coloro che hanno preso una decisione diversa su cosa fare con i loro corpi, rispetto a quella che le nostre élite potrebbero desiderare. Verranno sempre fatte delle deroghe, ma la regola legale predefinita dovrebbe essere un divieto generale sugli obblighi di vaccinazione del settore privato. Chi è ancora molto preoccupato per il Covid, dopotutto può sempre vaccinarsi da solo: i vaccini presumibilmente funzionano bene, come ci viene costantemente detto.

È obbligo dei patrioti nel 2021, per citare il collega senior del Claremont Institute David Reaboi, «sapere che ore sono». Sui mandati dei vaccini, ciò significa seguire l’esempio di DeSantis e, come ora sembra essere necessario, avviare azioni legali strategiche guidate dallo Stato contro un’amministrazione Biden troppo zelante, determinata a rendere l’isteria Covid la legge del Paese.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: The Vaccine Mandate Assault on the Common Good

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