Computer notebook, guida di base all’acquisto

Spesso nelle grandi catene dell’elettronica, compaiono offerte di notebook all’apparenza molto performanti venduti a prezzi stracciati. Ma se si cerca un computer dalle ottime prestazioni al giusto prezzo, si deve stare attenti a non essere troppo precipitosi nell’acquisto, e valutare prima bene tutte le componenti base: Cpu, Ram e, soprattutto, hard disk.
Quello che solitamente si mette in risalto nell’offerta, infatti, sono uno o due componenti performanti, molto spesso il processore abbinato magari alla grande capacità di memoria del disco rigido o al grande quantitativo di memoria.

IL PROCESSORE

Come mai si trovano sul mercato notebook con Cpu di ultima generazione, a un prezzo stracciato? Anche se il computer in questione monta un processore i7 di settima generazione (l’ultima generazione di Intel) infatti, questo non è necessariamente sinonimo di velocità del portatile che stiamo acquistando. Si trovano offerte di notebook con Cpu i7 di settima o sesta generazione anche sui 600 euro, e questo spesso porta fuori strada gli acquirenti.

Innanzitutto, se si acquista un computer con Cpu Intel (quelli che vanno per la maggiore), dobbiamo fare attenzione alla ‘generazione’ del processore; infatti la dicitura ‘i7’ non significa automaticamente massima velocità; la generazione del processore Intel si individua dal primo dei quattro numeri che seguono il modello, sia esso i7, i5 o i3. Ad esempio, un intel i7-7500 è un processore Intel di settima generazione, mentre un Intel i7-6500 è di sesta generazione e così via.
Sul mercato dei prodotti nuovi ovviamente non vengono più venduti processori Intel che siano di generazioni di molto precedenti alla quinta, quindi è difficile sbagliare sotto questo aspetto; ma quando si compra un portatile usato si dovrebbe ancora prestare attenzione a questo punto: gli i7 di prima generazione, che avevano 3 cifre identificative e non 4 (ad esempio i7 840qm), anche se quad-core, possono essere anche meno performanti di un i3 di quinta generazione dual-core, per via dell’architettura più vecchia.

Ma quello che è più importante capire, è che la velocità del computer non dipende solo dalla Cpu, anzi, spesso, per lanciare sul mercato dei prodotti a prezzi convenienti, le Cpu dalle alte prestazioni vengono abbinate ad altre componenti più lente, che finiscono per fare da ‘collo di bottiglia’ al lavoro della Cpu stessa.

LA MEMORIA RAM

Un esempio sono le Ram. Attualmente le Ram più veloci in circolazioni sono le ddr4, che a loro volta possono viaggiare a diverse velocità di frequenza. Le più veloci lavorano a 2400mhz, ma ci sono anche versioni di ddr4 ‘più lente’. Spesso però le Cpu vengono abbinate a Ram ddr3 (anch’esse disponibili a diverse frequenze), più obsolete delle ddr4; e molto spesso le ddr3 in questione sono quelle a bassi consumi e quindi anche a basse prestazioni, ovvero quelle seguite dalla dicitura ‘Low power (ddr3L)’. Ma anche in questo caso, se si acquista un portatile nuovo, è difficile sbagliarsi sul rapporto qualità-prezzo, poiché ormai non si trovano più sul mercato del nuovo computer con Ram inferiori alle ddr3.
Ma se si vuole un Pc ad alte prestazioni, è bene tenere a mente anche la velocità delle Ram e non solo il quantitativo di memoria Ram. Attualmente 8Gb di Ram, per un uso normale, sono più che sufficienti.

LA MEMORIA DI MASSA

Quello che però, attualmente, permette ai grandi rivenditori di abbassare notevolmente i prezzi dei loro portatili in offerta, è la scelta dell’hard disk.
Non tutti sanno che affinché Ram e Cpu possano funzionare al massimo della loro velocità, hanno bisogno di un’unità di memoria di massa altrettanto veloce, altrimenti quest’ultima può fare, di nuovo, da collo di bottiglia a tutte le funzioni del computer.
Ed è qui che i venditori si sbizzarriscono, mettendo in mostra grandi quantitativi di memoria dell’hard disk, sapendo che l’acquirente, se ben informato, il massimo che può sapere è che gli ssd sono più veloci di un hard disk normale. Ad esempio, si può trovare una Cpu di ultima generazione abbinata a 16Gb di Ram, magari ddr3L, ma soprattutto, abbinati a due terabyte di memoria dell’hard disk, il tutto a un prezzo molto allettante. Poi però andando a vedere bene, si scopre che l’unità di memoria di massa è un Hdd da 5400rpm.

Questo è il caso più semplice, che un utente medio potrebbe benissimo evitare con un po’ di attenzione. Se si vuole infatti un portatile con buone prestazioni, si sceglierà un hard disk meccanico che viaggi almeno a 7200rpm, il che si traduce in una velocità di banda di circa 180mb/s.

Le unità di memoria di massa sono oRamai da qualche anno montate sul bus Sata. Il bus Sata ha negli anni subito evoluzioni, passando da SataI a SataII, fino a SataIII. Il SataIII offre una velocità massima di banda di circa 550mb/s, e un normale Hdd a 7200rpm non riuscirà mai a saturare al massimo questa banda, dato che come detto prima può arrivare al massimo a 180mb/s. Questo è un limite degli Hard disk meccanici, anche se successivamente sono stati introdotti Hdd meccanici anche a 10.000rpm, ma soprattutto, per i più esperti esigenti, la configurazione a Raid0 ha permesso agli Hdd meccanici di saturare al massimo la banda offerta dal SataIII. Ecco perché è stato necessario evolvere la banda Sata anche quando ancora non esistevano gli ssd.

Gli ssd (o unità a stato solido) sono molto più veloci di un hard disk meccanico, e possono saturare senza problemi al massimo la banda SataIII, raggiungendo velocità massime di 550mb/s (ma avrebbero anche potenzialità superiori). Un ssd, se montato su un computer con bus sataIII, risulterà molto più veloce di un normale hard disk meccanico. Con un ssd quindi si può sfruttare al massimo la velocità delle altri componenti principali, Cpu e Ram. La tecnologia delle unità di memoria di massa si è dovuta infatti evolvere, dal momento che risultava inutile continuare a produrre Cpu e Ram sempre più veloci, quando alla fine venivano limitate dalla bassa velocità degli hard disk meccanici.

Nel caso, quindi, di un acquirente ancora più attento che voglia un portatile performante, invece che un notebook con Hdd a 7200rpm si sceglierà un notebook con ssd.

Ma se i grandi store non osano allettare l’acquirente attraverso la scelta di Cpu e Ram, possono farlo più facilmente invece tramite la scelta dell’hard disk da inserire nel computer, poiché spesso i supporti dei portatili vengono riciclati e riproposti sul mercato, magari aggiornando solo il modello della Cpu e della scheda video e aggiungendo più Ram.

La scelta dell’unità di memoria di massa, quindi, può determinare una grande differenza nella velocità complessiva del computer; e memorie di massa meno performanti hanno prezzi decisamente più bassi, anche perché di conseguenza sono montate su supporti molto più vecchi. Ecco perché le grandi catene possono abbassare i prezzi.

Con l’uscita delle nuove unità Ssd infatti, le cose sono diventate ancora più confuse, e le catene ne possono approfittare per svendere un prodotto con supporto obsoleto. Ad esempio, può darsi che venga offerto a un prezzo molto conveniente un portatile con Cpu e Ram e scheda video aggiornate agli ultimi modelli, affiancate da un’unità ssd, montata però su un supporto vecchio, ovvero su una scheda madre che supporta al massimo un bus SATA II. 

Non tutti sanno infatti che, affinché un ssd classico possa andare al massimo delle sue potenzialità, deve essere montato su un supporto SataIII. Montarlo su un supporto SataII, migliorerà comunque le prestazioni del computer, ma comunque limiterà a 250-300mb/s (il massimo che può offrire SataII) la velocità dell’ssd, che per sua natura può andare a 550mb/s.
Quindi se si compra un computer del genere, con un ssd montato su un supporto vecchio, si migliorano comunque le prestazioni rispetto a un Hdd, ma si sta comprando un Pc senza averne chiare le reali capacità. Peggio ancora quando gli ssd vengono montati su supporti ancora più vecchi, come i SataI: a quel punto è quasi come avere un Hdd meccanico.

Quindi, quando compriamo un notebook con Ssd, dovremmo accertarci che abbia un disco Ssd montato su un supporto ‘nuovo’, ovvero su un portatile con almeno bus SataIII, e non un pc vecchio con supporto SataII (o addirittura SataI) sul quale è stato montato un Ssd nuovo. In questo caso il gioco varrà sicuramente la candela.

Dato che gli Ssd sono più costosi man mano che si cresce di capienza, bisogna anche valutare l’uso del Pc. Per un uso normale, se non si hanno necessità di immagazzinare grandi quantità di dati, un Ssd da 256gb, che è il formato più venduto, è più che sufficiente. In alternativa, se serve più spazio si può valutare l’acquisto di un portatile con Ssd, sul quale sarà installato il sistema operativo perché più veloce, e Hdd (a questo punto anche a 5400rpm), per il resto dello storage.

Nel mondo dei supporti Ssd però, le cose ultimamente si sono evolute ancora di più. Infatti, il supporto SataIII non è più il massimo, e nei computer più performanti è stato sostituito dal supporto Pci-e (che nei casi ancora più performanti è affiancato dal protocollo Nvme), che può fornire prestazioni almeno del doppio superiori a quelle del SataIII. Un Ssd con supporto Pci-e può infatti viaggiare alla bellezza di 1000mb/s, ma anche molto di più, grazie ai moltiplicatori (2x 4x 16x) presenti sul bus Pci-e. Questo permette di sfruttare decisamente al massimo le Cpu e Ram di ultima generazione.

Quest’ultima soluzione in particolare è ancora piuttosto costosa, ma presto, come sta già accadendo, si stabilizzerà sul mercato quindi è bene rimanere aggiornati.

Se si opta per quest’ultima configurazione top level, è bene sapere che nelle specifiche tecniche dei portatili dotati di supporto Pci-e per gli Ssd, appare spesso la dicitura ‘M.2’ vicino a quella dell’Ssd, che sta a indicare appunto l’interfaccia M.2 per l’Ssd.
Questa dicitura M.2 va molto di moda ora a livello commerciale nei portatili più performanti. Ma anche in questo caso, se si vuole realmente un Ssd con bus Pci-e (estremamente performante) si deve stare molto attenti, poiché esistono interfacce M.2 anche Sata, che supportano al massimo la velocità del SataIII e che non sono quindi affatto basati su bus Pci-e. Quindi è importante accertarsi, sul sito del produttore, se l’Ssd M.2 in vendita è montato su un bus Pci-e o Sata; nel secondo caso è semplicemente un Ssd che può andare alla velocità di un SataIII, e montato su un nuovo supporto M.2 (Sata).

Spesso questo genere di dettagli non vengono specificati, anche se determinano una differenza notevole – per non dire abissale – nelle prestazioni, che giustificherebbe il prezzo più alto oppure renderebbe un prezzo non troppo alto un’offerta davvero imperdibile.

 

 
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