Niente più restrizioni, Pechino tira fuori politiche per promuovere la gravidanza

Di Anne Zhang

Il 20 luglio, il Consiglio di Stato del Partito Comunista Cinese (Pcc) ha emesso ufficialmente un documento che non solo consente tre figli per famiglia, ma introduce anche una serie di politiche per incoraggiare il parto.

Oltre a concedere il permesso ai genitori di avere un terzo figlio, il documento abolisce le multe per le nascite ‘in più’, elimina le restrizioni sulla registrazione della residenza, sull’ammissione a scuola e al lavoro per i bambini o gli adulti «nati in più», un termine creato durante l’era del figlio unico, riferito al secondo o terzo figlio. Inoltre sviluppa attivamente asili nido inclusivi, assicura servizi di assistenza all’infanzia dopo la scuola e offre benefici fiscali sul reddito personale, alloggi pubblici in affitto e sostegno abitativo alle famiglie con figli a carico.

Il Ministero dell’Istruzione cinese, poi, ha iniziato a incoraggiare le scuole ad aprire e fornire servizi di assistenza all’infanzia durante le vacanze estive. E alcune delle città di primo e secondo livello hanno abbassato i prezzi delle case nei buoni distretti scolastici, il che suggerisce che le autorità stanno cercando modi per spingere più persone ad avere figli, riducendo l’onere per le famiglie.

La pianificazione familiare in Cina

Il Pcc ha emanato politiche di pianificazione familiare (talvolta obbligatorie, talvolta più soft), sin dalla fondazione del regime, sostenendo che la pianificazione familiare controllata dal governo fosse una componente essenziale di un’economia pianificata.

All’inizio degli anni ’50, le coppie in età fertile venivano incoraggiate ad avere il maggior numero possibile di figli e le donne che avevano dato alla luce numerosi bambini venivano onorate come «Madri Eroine».

Nel 1953, i dati del censimento hanno mostrato che la popolazione cinese era aumentata di 560 milioni in meno di quattro anni, un tasso molto più alto della crescita naturale della popolazione. Perciò le autorità fecero la prima retromarcia nel 1957, invitando le famiglie ad avere meno figli.

Vent’anni dopo, nel 1979, il rigoroso controllo delle nascite è diventato una politica nazionale: il Pcc ha iniziato ad attuare la legge del figlio unico per frenare la crescita della popolazione cinese attraverso metodi brutali come aborti forzati, controllo delle nascite forzate e sterilizzazioni.

Secondo un rapporto pubblicato dalle autorità cinesi nel gennaio 2007, sono nate 400 milioni di persone in meno in Cina dall’introduzione della «pianificazione familiare», cosa che il Partito definisce un «risultato notevole».

Tuttavia, con la scomparsa del divario demografico e il grave invecchiamento della popolazione, il Pcc ha iniziato a consentire la nascita del secondo figlio nel 2011. Poi, alla fine di maggio 2021, il regime ha iniziato a consentire la nascita di un terzo figlio. E ora il Pcc sta supplicando le persone di avere figli, ma la maggior parte delle persone non vuole.

Il 31 maggio la Xinhua News Agency, ha condotto un sondaggio sulla politica dei tre figli sul suo account ufficiale Weibo. Il sondaggio era originariamente previsto per la durata di sette giorni, ma è stato cancellato dopo un giorno: uno screenshot preso il primo giorno ha mostrato che delle 31.000 persone che avevano votato, circa 28.000 o il 90% ha affermato di «non considerare affatto» l’idea di avere un terzo figlio.

In risposta alla «politica dei tre figli», il 31 maggio un funzionario della sanità ha ammesso che, sulla base di un sondaggio, «un pesante onere economico» (75,1 per cento), «mancanza di risorse per l’infanzia» (51,3 per cento) e un calo dei salari delle lavoratrici dopo il parto (34,3 per cento) sono i tre principali motivi del calo della disponibilità delle persone ad avere figli negli ultimi anni.

Inoltre, l’invecchiamento della popolazione cinese è aumentato negli ultimi anni e si prevede che la percentuale di anziani con più di 60 anni supererà il 30% entro il 2035, ha affermato il funzionario. Pertanto, l’attuazione della politica dei tre figli e della politica di sostegno alla nascita contribuirà ad aumentare l’offerta di lavoro e a ridurre l’onere pensionistico.

Di fronte a un tasso di natalità in calo e a una popolazione che invecchia, il Pcc è desideroso di incoraggiare le persone ad avere un terzo figlio, nella speranza di ridurre la pressione di una popolazione in declino. Ad aprile Huang Wenzheng, un demografo cinese, ha dichiarato in un’intervista con il media cinese 21st Century Business Herald, che tra il 1989 e il 2019, il numero di nascite in Cina è sceso da 24 milioni a 11 milioni. Gli esperti del settore generalmente credono che anche se il controllo delle nascite venisse revocato, un’era di crescita negativa sarebbe comunque irreversibile per la popolazione cinese. La Cina «deve revocare completamente tutti i controlli sulle nascite e incoraggiare vigorosamente la gravidanza (con incentivi)». L’abolizione del controllo delle nascite senza incoraggiare la gravidanza mediante incentivi non sarà in grado di fermare la contrazione della popolazione natatoria, secondo l’esperto.

«Tutto ha causa ed effetto», ha commentato Walter Zhang, un commentatore di notizie cinesi. «Oggi il Pcc deve ingoiare il frutto amaro della pianificazione familiare, e non importa quanto zucchero vi venga messo, non può essere addolcito».

 

Articolo in inglese: In Major Reversal, Beijing Unveils Series of Policies Promoting Childbearing By Anne Zhang July 31, 2021 Updated: July 31, 2021 bigger

NEWSLETTER
Epoch Times Italia 2021
 
Articoli correlati