Nessuno ne parla, ma il nuovo decreto introduce il passaporto vaccinale

Di Gigi Morello
L’autore dell’articolo, Gigi Morello, è nato a a Torino e ha vissuto diversi anni negli Usa. Musicista, didatta e regista televisivo musicale, ha scritto per diverse testate specializzate nel settore musicale. Ha fondato e diretto progetti umanitari no profit e riceve dalla Croce Rossa Italiana encomi per tre diverse iniziative. Ha pubblicato nel 2020 due libri dal titolo ‘Alleanza Anti Casta’ e ‘Illuminismo Illuminato per Tempi Oscuri’, editi da Amazon. Il 4 luglio 2020 ha Fondato ‘Sogno Americano’ il primo Movimento Americanista Italiano.

 

Con il decreto reso pubblico il 22 aprile 2021, che entrerà in vigore dal prossimo lunedì e sarà valido dal 26 aprile al 31 luglio, cambiano alcune linee guida che riguardano l’affrontare la la pandemia.

Molte sono le questioni cavalcate dalla stampa mainstream come ‘posizioni di conflitto’ all’interno del governo durante il varo di questo decreto, ma guarda caso tralasciano il punto che mai prima d’ora era stato inserito in un decreto.

E che fa capolino per la prima volta nella sua ovvia esposizione in forma legis.

Il pass vaccinale.

Questo pass controverso che sembra essere il modello europeo di pensiero comune.

Quel pensiero contro il quale poche entità legittime si sono espresse apertamente contro in maniera ufficiale.

In particolare gli Stati a leadership repubblicana come il Texas e la Florida negli Stati Uniti d’America, ed il Texas negli scorsi giorni ha reso il pass vaccinale come ‘illegale’ in quanto discriminante.

Come punto dimostrabile dai fatti, le sinistre a livello mondiale sono coalizzate per l’imposizione generalizzata di un Pass Vaccinale. Pochissime sono le eccezioni. Guardare per credere.

La regola fa capolino nel decreto includendo una piccola verità per addolcire la pillola, uno dei punti ampiamente discussi nei precedenti mesi da milioni di cittadini, cittadini che hanno ribadito alla faccia dei professoroni quello che hanno imparato già alle scuole medie, cioè che se hai contratto una malattia virale e sei guarito puoi essere considerato ‘esente da ulteriori contagi’.

Infatti il decreto riporta come avente diritto al pass vaccinale «chi si è ammalato di Covid ed è guarito»,  piccolo punto di sanità logico scientifica finalmente ammesso dal governo dopo mesi di rimostranze da parte dei cittadini infuriati per le illogicità imposte a riguardo, anche a livello scientifico.

Ma questa pillola indorata nasconde un impossibilità di spostarsi in regioni rosse o arancioni senza essere guariti o senza avere ricevuto un vaccino, fornendo un terza opzione: un «test molecolare o test rapido con esito negativo nelle ultime 48 ore».

Cosa che rende il test praticamente necessario ad ogni viaggio che si effettui in una regione rossa o arancione, a meno che il viaggiatore in questione non sia stato vaccinato o abbia contratto e sia guarito dal Covid, per la grande gioia di chi somministrerà e guadagnerà per i milioni di test eseguiti nel prossimo futuro.

Test che potrebbero anche necessari per rimpolpare le statistiche fornite come ‘da prendere a scatola chiusa’ fornendo numeri sui quali si possono intraprendere nuove decisioni ‘legittimate’.

Ma il punto non è solamente quello del vaccino obbligatorio. Non si tratta di ‘punire’ solamente coloro che non vogliono vaccinarsi. Certo, dobbiamo considerare che esistono coloro che hanno deciso di non volere sottoporsi ai vaccini in quanto non si fidano della loro validità scientifica, perché nessuno può imporre ad un cittadino un trattamento medico sul quale è in disaccordo.

Ma è un fatto che esista una grossa fetta di popolazione che sarebbe disposta a vaccinarsi, ma per i quali il vaccino per ora non è disponibile.

Quindi abbiamo una situazione dove un’imposizione medica discriminerà coloro che pur volendo vaccinarsi, saranno costretti a farsi fare un test ogni due giorni in modo da potersi spostare in altre regioni dall’arancione al rosso.

Ma da dove viene l’idea di questo divieto di spostamento per i non vaccinati?

Qualche giorno fa Burioni si è espresso su di una linea ancora più dura di quella intrapresa dal governo in questo decreto auspicando di « impedire a chi rifiuta il vaccino i movimenti e l’ingresso nei bar e nei ristoranti» come un rimedio più «efficace di qualunque obbligo nello spingere gli indecisi a vaccinarsi».

E la mozione di sfiducia contro il Ministro della Salute Roberto speranza trova a sostenere l’insostenibile le solite forze di Sinistra: Movimento 5 Stelle, Pd e Leu.

Forse il pensiero dietro a questo governo in merito potrebbe essere lo stesso dell’anno scorso.

I suonatori sono gli stessi, e la musica anche se addolcita, contiene le solite stonature cacofoniche antilibertarie e discriminanti, imposte per ‘il bene del popolo’.

Un popolo che secondo i finti democratici deve essere guidato con la forza delle imposizioni.

Da una coalizione che dice di essere ‘democratica’, ma che non potrebbe essere il più lontano dalla volontà popolare di un popolo libero e con la facoltà di scegliere cosa fare del proprio corpo e della propria vita.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.



 
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