Molinari (Lega): «M5s è andato al potere con lo scopo di distruggere le istituzioni democratiche»

Di Marco D'Ippolito

È un’accusa molto pesante quella lanciata giovedì pomeriggio dal capogruppo Lega alla Camera dei Deputati, Riccardo Molinari, che durante un acceso intervento ha dichiarato: «Il Movimento 5 Stelle è andato al potere con lo scopo di distruggere le istituzioni democratiche».

Il parlamentare della Lega ha preso parola in aula per criticare la decisione del premier Giuseppe Conte di annunciare il nuovo Dpcm natalizio in televisione, senza prima passare per il Parlamento. Molinari ha addirittura definito la scelta di Conte in linea con la «prassi che si usa nel Cile di Pinochet, nella Grecia dei colonnelli, nella Spagna di Franco, nella Repubblica popolare cinese, nel Venezuela di Maduro».

Oggetto delle critiche del capogruppo Lega sono state anche le «limitazioni alle libertà civili» imposte dal governo Conte a causa del Covid. Il parlamentare ha precisato che sebbene gli italiani e l’opposizione abbiano tollerato queste limitazioni perché consci dell’emergenza, non è possibile tollerare che «nel nome del Covid si possa fare carta straccia della Costituzione e che si possa fare carta straccia della democrazia e del rapporto tra governo e Parlamento».

È a questo punto che Molinari ha sferrato il suo attacco al movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, affermando che «una parte della maggioranza, di cui il presidente Conte, questo lo ha voluto dall’inizio, perché il Movimento 5 Stelle è andato al potere con lo scopo di distruggere le istituzioni democratiche, con lo scopo di superare la democrazia rappresentativa, con lo scopo di portare l’Italia a una deriva autoritaria».

Un’accusa gravissima che forse trova qualche fondamento nella famosa vicenda della valigetta con 3,5 milioni di euro che sarebbe stata consegnata dal regime di Maduro a Gianroberto Casaleggio nel 2010, allo scopo di finanziare – citando il documento dei servizi segreti venezuelani pubblicato a giugno dal giornale spagnolo Abc – un «movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalista nella Repubblica italiana». Al tempo sia Davide Casaleggio che l’ambasciata venezuelana hanno categoricamente smentito le accuse definendole una «fake news» e annunciando querele nei confronti di Abc. Tuttavia, l’autore dello scoop, Marcos Garcia Ray, ha difeso il suo lavoro dichiarando ad Adnkronos che si basava «su più fonti» e rispettava i più alti standard giornalistici. Ad oggi non risulta che siano state intentate azioni legali contro la Abc da parte degli interessati.

In più il ministro degli Esteri Di Maio si è mostrato molto vicino alla Cina, favorendone la propaganda durante le prime fasi del Covid o talvolta riecheggiandola (non si sa se per coincidenza o meno), come quando affermava «Abbiamo abolito la povertà», un qualcosa di sostenuto (altrettanto prematuramente) anche dal regime cinese. Di Maio, comunque, ha rispedito le critiche al mittente e assicurato che l’Italia non cambierà le sue alleanze geostrategiche, pur migliorando le relazioni con la Cina.

Ad ogni modo, Molinari ha concluso il suo acceso intervento appellandosi ai parlamentari del Partito Democratico: «Lo sapete anche voi che si sta facendo straccio della Costituzione. Lo sapete anche voi che siamo andati oltre e che bisogna porre fine a questo indegno spettacolo». Galvanizzati dal suo discorso, i parlamentari dell’opposizione hanno preso a inneggiare lo slogan ‘libertà, libertà’ e a esporre cartelli con su scritto ‘Conte dimettiti’, al che il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ha deciso di sospendere la seduta in corso.

Non è arrivata la replica in aula da parte dei parlamentari 5 Stelle, ma c’è da dire che Molinari ha pronunciato la sua accusa nell’ambito di una lunga serie di interventi critici nei confronti del governo; anche perché in aula si è discussa tra giovedì e venerdì la revisione dei ‘decreti sicurezza’, un’iniziativa fortemente osteggiata da tutte le forze di opposizione.

 
Articoli correlati