Miss Mondo Canada torna a difendere i diritti umani

Anastasia Lin, Miss Mondo Canada, per tanto tempo ha parlato in difesa dei diritti umani; dopo essere stata espulsa dall’edizione di Miss Mondo 2016, alla fine di Novembre, aveva smesso di far sentire la sua voce. Ma il suo silenzio era diventato subito assordante.

I reporter, incuriositi dal fatto che una forte sostenitrice di una causa dei diritti umani di cui si parla molto poco (il prelievo forzato di organi in Cina), fosse improvvisamente diventata reticente, avevano iniziato a indagare. Come numerosi altri reporter (incluso chi scrive) Jeff Jacoby, del Boston Globe, aveva provato a organizzare un’intervista con Anastasia Lin attraverso i normali canali, cioè a dire l’organizzazione Miss Mondo, ma come tutti gli altri giornalisti era stato ‘rimbalzato’ dall’organizzazione stessa.

Jacoby, in particolare, era andato a Washington dove l’evento di Miss Mondo stava per avere luogo ed era riuscito a incontrare la Lin apertamente nella hall del suo hotel; ma nel giro di pochi minuti lo staff di Miss Mondo li aveva circondati e Anastasia era stata portata via; un’altra persona aveva detto a Jacoby che sarebbe stata organizzata un’intervista per il giorno dopo, cosa che non è mai accaduta.
Jacoby ha scritto del suo tentativo fallito di parlare con Anastasia Lin in un articolo del 13 dicembre; di rimando, altri media hanno condiviso i loro insuccessi nell’entrare in contatto con Miss Mondo Canada. E sembra che lo staff di Miss Mondo abbia accompagnato Anastasia Lin anche quando ha incontrato l’Ambasciatore per la Libertà Religiosa Internazionale degli Stati Uniti, David Saperstein, e che abbia avuto la meglio anche sul Dipartimento di Stato americano, riuscendo a impedire che si diffondessero tweet sull’incontro.

I giornalisti hanno criticato l’organizzazione di Miss Mondo per il suo tentativo di ridurre al silenzio la schietta Anastasia Lin. Hanno inoltre fatto notare che molti degli sponsor di Miss Mondo sono aziende cinesi, e hanno lasciato intendere che il regime cinese stia influenzando il concorso di bellezza proprio nella capitale degli Stati Uniti, il Paese che per lo più è associato all’idea di libertà e democrazia.

Il giorno successivo alla diffusione della notizia dell’imbavagliamento inflitto ad Anastasia Lin, l’organizzazione ha risposto: Julia Morley, amministratore delegato dell’organizzazione di Miss Mondo, ha dichiarato all’Hollywood Reporter che «la signorina Lin è sempre stata libera di partecipare» all’anteprima del suo film ‘The Bleeding Edge’, che ha fra l’altro vinto il Premio Peabody; ma secondo il Wall Street Journal la Lin è stata esclusa dall’evento fino al 14 dicembre.

Così quando Anastasia Lin ha parlato con il New York Times la sensazione generale è stata simile a quella di un’impresa eroica. Parlando al telefono Anastasia ha dichiarato:«Ora posso parlare liberamente ai media. L’organizzazione di Miss Mondo sta facendo del suo meglio per darci una piattaforma di lancio ed aiutarci a raggiungere il nostro potenziale maggiore».
La giovane star sino-canadese ha inoltre aggiunto che l’organizzazione del concorso di bellezza non ha mai cercato di censurarla né cercato di imporle cosa dire.

Semplicemente l’Organizzazione ha aperto l’ufficio stampa il 14 dicembre e non ha organizzato interviste prima di quella data per nessuna delle partecipanti. «Mi hanno detto che a nessuna delle ragazze era permesso parlare, perciò non era solo per me» (tuttavia chi scrive ha fatto notare che l’ultima contendente Miss Mondo Germania aveva rilasciato un intervista il 6 dicembre).

Anastasia Lin ha vissuto i suoi due anni da reginetta come un’attivista dei diritti umani; ha vinto la corona nel 2015 per i suoi discorsi chiari ed espliciti sui diritti umani e le è stata negata l’opportunità di partecipare al concorso tenutosi in Cina (ma le è stata data la possibilità di rappresentare il Canada anche nel concorso di quest’anno); ha ricevuto la visita del Dalai Lama e ha tenuto discorsi a Washington e a Westminster sui diritti umani e sul tema del prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza in Cina, molti dei quali sono praticanti della disciplina spirituale del Falun Gong (che anche Anastasia Lin pratica).

Durante il suo percorso, Anastasia Lin ha imparato che «le persone crescono in ambienti diversi e hanno differenti opinioni […] cercare di convincere qualcuno di un’idea è quasi impossibile», ma trova anche che «certe cose sono universali […] se ci concentriamo sulla compassione e sulla gentilezza ci saranno molti meno conflitti»; e ha capito quanto siano importanti gli indifesi, che non dovrebbero essere lasciati «completamente senza voce». Anastasia Lin ha inoltre aggiunto di essere anche molto grata ai suoi fan e sostenitori per il loro incoraggiamento e le loro donazioni, cui ha dovuto infatti ricorrere per finanziare la sua partecipazione alla competizione mondiale, poiché attualmente il concorso non sponsorizza le contendenti.

La finale di Miss Mondo sarà il 18 dicembre e in una situazione normale dovrebbe essere l’unico pensiero nella mente di una persona come Anastasia Lin, ma lei è invece molto preoccupata per le avversità che deve sopportare il padre in Cina, che ha lasciato con la madre all’età di soli tredici anni. Il regime cinese infatti ha cominciato a perseguitare il padre di Anastasia all’indomani dalla sua vittoria del titolo di Miss Mondo Canada nel 2015, e già «nel passato i suoi affari [del padre, ndr] erano stati mandati in rovina: la sua azienda fino a quel momento aveva avuto centinaia di impiegati, mentre ora gliene sono rimasti solamente due, e le banche hanno iniziato a fare causa a lui e ai suoi partner commeciali. È ormai ridotto all’orlo del collasso».


Articolo in inglese: 
Miss World Canada, Briefly Muffled, Now Speaks Again

Traduzione di Fabio Cotroneo

 
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