Manovra bocciata dall’Ue. Conte: nessun piano B

Dopo la lettera di Bruxelles della scorsa settimana, la bocciatura della manovra era nell’aria, e alla fine è arrivata per davvero: l’Ue ha infatti respinto il documento con la bozza di bilancio preparata dall’esecutivo Conte, e ha lanciato all’Italia un ultimatum di tre settimane di tempo per ripresentare il documento modificato, con una riduzione del deficit. Non era mai accaduto nella storia europea del patto di stabilità e crescita che la Commissione facesse una simile richiesta a uno Stato membro.

Tuttavia, secondo quanto ha riferito il premier Giuseppe Conte in un’intervista a Bloomberg, l’Italia non avrebbe in serbo alcuna nuova manovra da presentare: «Non c’è alcun piano B. Ho detto che il deficit al 2,4 per  cento del Pil è il tetto. E questo sarà il nostro tetto. Siamo pronti forse a ridurre, a operare una spending review, se necessario». Ma per Conte, l’attuale piano di crescita economica è il «miglior modo per sottrarci alla trappola del debito».

Dura la reazione dell’Unione Europea

Già la lettera della settimana passata, spedita da Bruxelles a Roma, in merito alla bozza di bilancio parlava di una «deviazione senza precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita», riporta l’adnkronos. E anche il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha ribadito in conferenza stampa da Strasburgo come si tratti di una «mossa senza precedenti […] ma non vediamo alternative».

Per Dombrovskis l’Italia andrebbe «apertamente e consapevolmente contro gli impegni […] la tentazione di “curare il debito con più debito” a un certo punto porta il debito a essere insostenibile. Nel 2017 il debito dell’Italia era il 131 per cento del Pil, il secondo più elevato dell’Unione e uno dei più elevati a livello mondiale, e ogni anno ogni contribuente deve farsi carico del suo costo».

«La zona euro  ̶  ha aggiunto Dombrovskis  ̶  si basa su una questione di fiducia. Se viene erosa, ne sono danneggiati tutti gli Stati membri e la moneta unica».
Tuttavia il presidente del Consiglio, sempre nell’intervista a Bloomberg ha rassicurato che l’esecutivo non ha intenzione di rovinare o addirittura tagliare i rapporti con l’Europa: «Ci sentiamo a nostro agio, ci sentiamo a casa in Europa e pensiamo che l’euro sia la nostra moneta e sarà la nostra moneta, la valuta di mio figlio che ora ha 11 anni, e la moneta dei miei nipoti».

Cosa accade adesso?

Nel caso il governo italiano continui a ignorare i suggerimenti dell’Europa, e quindi dovesse mantenere invariata la prossima bozza, Bruxelles potrebbe aprire una procedura di infrazione per debito eccessivo nei confronti dell’Italia, ma per fare questo ci vorrebbero diversi mesi e a quel punto si arriverebbe a ridosso delle elezioni del Parlamento europeo di maggio che, secondo l’analisi di Reuters, farebbero passare in secondo piano la procedura di infrazione.

Anche Bloomberg esclude infatti questa strada ma ipotizza che la decisione dell’Unione Europea possa portare scompiglio all’interno dell’esecutivo italiano o perlomeno mettere alla prova la coalizione di maggioranza giallo-verde.
Ma per Conte la coalizione è solida e, in effetti, i due vicepremier Salvini e Di Maio, superati gli ultimi attriti sul condono nel decreto legge sulla Pace Fiscale, sembrano ora continuare a remare nella stessa direzione e, riguardo alla manovra, almeno per ora, non sembrano disposti a fare alcun passo indietro.

 
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