Malesia: Tav dannoso per il debito pubblico

Il primo ministro della Malesia Mahathir Mohamad ha l’intenzione di cancellare l’accordo per la costruzione della ferrovia ad alta velocità che unirebbe Kuala Lumpur a Singapore. Le motivazioni sono relative alle spese ingenti del progetto (non necessario) che influirebbero pesantemente sull’economia del Paese, già quasi al collasso.

Era stato l’ex primo Ministro, Najib Razak, a volere il progetto della ferrovia Kuala Lumpur–Singapore, del costo di circa 100 miliardi Myr (20 miliardi di euro), insieme al secondo che prevede la costruzione di una linea ferroviaria lungo la costa orientale, del valore di 60 miliardi di Myr (circa un miliardo di euro).
E ora il nuovo primo Ministro Mahathir li considera una delle ragioni che hanno portato all’aumento del debito pubblico (che ha raggiunto il valore dell’equivalente di 200 mila miliardi di euro). In un’intervista al Financial Times Mahathir ha parlato chiaro: «Dobbiamo rinunciare a molti progetti non necessari, uno dei quali è la ferrovia di collegamento Kuala Lumpur–Singapore. Questo progetto ci verrebbe a costare 111 miliardi di Myr senza che ne avremo alcun reale guadagno. Per questo vi rinunceremo […] Abbiamo un accordo con Singapore: dobbiamo discutere con loro».

Il 13 dicembre 2017 la Malesia e Singapore avevano stipulato un accordo commerciale che prevedeva di costruire una ferrovia di 350 km che avrebbe collegato Kaula Lumpur a Singapore e un ponte sullo stretto di Johor; la costruzione sarebbe dovuta iniziare nel 2019 e finire nel 2026 e la ferrovia avrebbe permesso di raggiungere una delle due città in soli 90 minuti.
Secondo l’articolo del Financial Times, gli accordi erano che ogni Paese avrebbe costruito il suo tratto fino al confine.
Per Singapore, il ministro dei Trasporti aveva autorizzato anche la costruzione di una stazione a Jurong Est e una galleria di 15 km e ad aprile di quest’anno aveva reso pubblici due dei sette progetti di ingegneria civile e aperto le gare d’appalto.

Con il ritiro dal progetto della Malesia, il primo ministro Mahathir ha assicurato che provvederà a risarcire i danni e pagare la penale dell’annullamento del contratto pagando 500 milioni di Myr.

IL PROGETTO DELLA COSTA ORIENTALE

Durante un’intervista con il giornale inglese The Edge, Mahathir ha anche affermato che il progetto ferroviario per la costa orientale (East Coast Rail Link, Ecrl) è ufficialmente iniziato, ma alcuni articoli del contratto avranno gravi ripercussioni economiche sul Paese, per cui andrebbero ridiscussi, in particolare su «alcuni punti molto strani» riguardanti «sia il prestito, che i costruttori provenienti dalla Cina».

Il presidente ha spiegato che la Malesia ha chiesto il finanziamento del progetto alle banche cinesi per un totale di 55 miliardi (circa 10 miliardi di euro), ma i soldi non sono ancora arrivati; tuttavia i costruttori cinesi sono già sul posto. Il prestito infatti è stato chiesto dalla Malesia, per cui i soldi dovrebbero essere incassati dalle banche del Paese, che poi provvederanno a pagare i costruttori cinesi.
Ha aggiunto inoltre che «un’altra cosa non normale è il pagamento del gruppo di costruzioni cinese China Communications Construction, che è calcolato sulla base di un’ipotesi di ore necessarie alla costruzione, definite a priori a tavolino, e non a lavori ultimati».

Il progetto Ecrl che coinvolge la Malesia fa parte del più vasto progetto cinese globale ‘One Belt One Road’ ed era stato ratificato il 9 agosto 2017 dall’ex ministro malese Najib Razak e dal membro del Comitato del Consiglio di Stato cinese Wang Yong. L’attuale primo ministro malese ha espresso sostanziali dubbi sulla necessità del progetto e sulla sua utilità, affermando: «L’ex primo ministro avrebbe dovuto essere consapevole che la Malesia non può permettersi il progetto Ecrl. Non ha senso e non ne ricaveremo alcun guadagno».

Il costo del progetto è di 60 miliardi di Myr e aggiungendo gli interessi si arriva a 92 miliardi (circa 17 miliardi di euro), per costruire 688 km di ferrovia in 7 anni, con due anni di manutenzione; a lavori ultimati sarà possibile il trasporto di persone alla velocità di 180 km/h e delle merci a 80k/h.

Tuttavia il 3 aprile 2018 sono iniziati ulteriori lavori per un tratto di ferrovia a sud del Paese, sempre in collaborazione con la Cina, del costo di 8.9 miliardi di Myr (circa 500 milioni di ero)

MAHATHIR MANTERRÀ LA PROMESSA?

Durante le elezioni, Mahathir Mohamad ha ripetuto più volte che se avesse vinto, avrebbe interrogato approfonditamente gli investitori cinesi.

In un’intervista a Bloomberg ha affermato che in passato la Malesia aveva dato il benvenuto agli investitori cinesi, che avrebbero aiutato ad assumere i lavoratori locali e avrebbero portato investimenti e tecnologie. «Tuttavia, adesso è cambiato. Non abbiamo ricevuto benefici dagli investimenti della Cina e non siamo affatto contenti per la situazione attuale».

Secondo Bloomberg, il debito dello Stato malesiano ha superato i mille miliardi e vale circa l’80% del prodotto interno lordo del Paese. Il primo ministro assicura: «Cancellare questi enormi progetti, ci farà risparmiare 200 miliardi di Myr in un attimo».

 

 
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