Presunti fondi dal regime venezuelano, M5s nell’occhio del ciclone

Ma per il Movimento Cinquestelle non si tratterebbe altro che di una fake news

Di Alessandro Starnoni

«Una valigetta con 3,5 milioni di euro è stata effettivamente spedita» dal Venezuela all’Italia nel 2010, indirizzata all’allora neonato Movimento 5 stelle (M5s). È quanto rivela il quotidiano spagnolo Abc, che cita un documento classificato dell’intelligence venezuelana, del quale ha pubblicato una foto. Per il M5s tuttavia, così come per l’ambasciata e il consolato venezuelani non si tratterebbe altro che di una bufala, e annunciano il ricorso a vie legali. Ma il noto quotidiano spagnolo conferma all’Ansa il contenuto dell’inchiesta a dispetto delle accuse di aver riportato notizie false.

Secondo il quotidiano conservatore Abc, che parla di «finanziamento segreto del chavismo a partiti affini», nell’estate del 2010, il presidente e leader venezuelano Nicolas Maduro – allora ministro degli Esteri del regime di Chavez –  avrebbe autorizzato l’invio di una valigetta contenente 3,5 milioni di euro destinata a Milano. La somma avrebbe dovuto finanziare «in nero» il M5s, che era stato da poco fondato nell’ottobre 2009 da Beppe Grillo.

Per l’esattezza, la «valigetta diplomatica» è stata inviata al Consolato venezuelano milanese, ed era destinata al ‘guru’ del Movimento Gianroberto Casaleggio (deceduto nel 2016), cofondatore del Partito M5s assieme a Grillo. Il console Gian Carlo di Martino avrebbe fatto da intermediario di questo scambio di contanti ‘neri’, che sempre secondo Abc provenivano da fondi illeciti utilizzati da Tareck El Aissami, allora ministro degli Interni venezuelano e uomo di fiducia di Maduro, nonché a tutt’oggi al dicastero dell’Economia.

Il documento dell’intelligence pubblicato da Abc si riferisce al M5s come un «movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalista nella Repubblica italiana». A quanto appreso dal quotidiano spagnolo inoltre, riporta Ansa, la valigetta ha creato anche attriti interni al Venezuela, poiché rinvenuta dallo stesso addetto militare che ha poi informato l’allora capo dell’intelligence militare Hugo Carvajal. Ma secondo il documento pubblicato da Abc, quest’ultimo tranquillizzò così il militare: «Sono state impartite istruzioni verbali al nostro funzionario in Italia per non continuare a riferire sulla questione, che potrebbe diventare un problema diplomatico» tra i due Paesi.

L’Abc fa notare che l’attuale governo a indirizzo pentastellato è anche uno dei tre esecutivi dell’Unione Europea che ancora non hanno riconosciuto Juan Guaidó come legittimo presidente ad interim del Venezuela. E la stessa indecisione su quale posizione prendere da parte del M5s è emersa di recente sull’altra importante questione internazionale di Hong Kong.

Il 26 marzo 2020 gli Stati Uniti, attraverso il Dipartimento della Giustizia, hanno reso pubblica un’azione penale contro il dittatore socialista e attuale leader venezuelano Nicolas Maduro, accusato di narcoterrorismo e traffico di droga. Tra gli indagati dagli Stati Uniti per crimini di narcotraffico e per rifornimento di armi alle Farc colombiane c’è anche l’allora leader dell’intelligence venezuelano Hugo Carvajal.

Secondo Abc inoltre, allo stesso modo di come accaduto in Italia, il denaro venezuelano sarebbe arrivato anche in Argentina, Bolivia e Cuba per finanziare altri partiti e governi affini al chavismo.

La smentita dei diretti interessati

Davide Casaleggio e l’ambasciata venezuelana a Roma, rispettivamente all’Adnkronos e all’Agenzia Nova, hanno risposto alle accuse di Abc definendole false, e hanno annunciato che ricorreranno alle vie legali. Davide Casaleggio ha anche scritto un post di replica sul blog delle stelle:  «Io non so perchè un giornale spagnolo racconti in copertina una fake news. Io non so perchè i giornali italiani non approfondiscano minimamente la notizia scoprendo, ad esempio, che se ne parlò anche negli anni scorsi, ma finì nel nulla come tutte le fake news. Io non so perché dopo dieci anni da un fatto mai accaduto se ne parli proprio oggi. Io non so perchè si tolleri il fango su persone che non ci sono più […]».

In seguito, come riporta Adnkronos, è arrivata anche la smentita di Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle: «Quella dei presunti finanziamenti del Venezuela al Movimento 5 Stelle è una fake news semplicemente ridicola e fantasiosa. Sulla questione non c’è altro dire, se non che del lontano 2010 ricordo quando ero candidato presidente alle regionali in Lombardia. Anche allora, così come negli anni a seguire, quella che realizzammo fu una campagna elettorale fatta con pochissime risorse e mezzi, frutto di micro donazioni dei cittadini italiani. Per il resto, valuteremo se adire alle vie legali […] Certamente non ci lasciamo distrarre da certe sparate o intimidire da quei partiti e poteri che già le stanno cavalcando per cercare di indebolire la nostra posizione di baluardo a tutela degli interessi dei cittadini».

Anche sul suo profilo Facebook, Crimi ha aggiunto: «Non so da dove arrivino queste fake news ma so cos’è quello che da sempre provano a gettare sul Movimento 5 stelle e su Gianroberto Casaleggio: fango. Anche questa volta non riusciranno a fermarci, a trascinarci in una polvere fatta di menzogne. Quante volte hanno già cercato di metterci nel calderone del “così fan tutti” per indebolire l’opera di difficile ma profondo cambiamento che stiamo realizzando nel Paese. I partiti che oggi starnazzano dovrebbero solo tacere: gli scheletri nei loro armadi li conosciamo tutti. E quelli, al contrario di queste bufale, sono veri».

Ansa riporta anche le smentite del consolato, tramite le parole del console venezuelano a Milano Giancarlo Di Martino: «È una notizia già uscita nel 2016 ed è completamente falsa. Rispunta ora dopo che Maduro ha convocato le elezioni e che è stato designato il consiglio da parte del governo e delle opposizioni per indirle. D’ora in avanti ci aspettiamo una catena di notizie false».

La controreplica di Abc

Secondo quanto riferito telefonicamente ad Ansa, il vicedirettore di Abc, Luis Ventoso ha replicato alle accuse di fake news rivolte all’inchiesta del suo giornale: «Confermiamo tutto: Abc è un giornale serio e rispettabile, di massima qualità. Facciamo le nostre verifiche, non siamo dei pazzi che pubblichiamo le prime informazioni che ci capitano in mano. Anzi, sono molto contento della vasta eco che questa nostra notizia sta avendo in Italia».

Epoch Times non ha modo né di confermare né di smentire quanto sostenuto da Abc, e si limita quindi a riportare l’accaduto.

 
Articoli correlati