L’Ue chiede un’indagine ‘senza limiti’ sulle origini del Covid-19

Di Alexander Zhang

I leader dell’Unione Europea giovedì hanno chiesto un’indagine senza limitazioni sulle origini del virus del Pcc (Partito Comunista Cinese), che hanno definito necessaria per trarre le giuste lezioni dalla pandemia.

Durante una conferenza stampa a Bruxelles, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: «C’è questa orribile pandemia, una pandemia globale. Dobbiamo sapere da dove viene per trarre le giuste lezioni e sviluppare i giusti strumenti per assicurarci che questo non accada mai più. Perciò gli investigatori hanno bisogno di un accesso completo a tutto ciò che è necessario per trovare davvero la fonte di questa pandemia e, in base a ciò, dobbiamo trarre delle conclusioni».

Mentre Charles Michel, il capo del Consiglio europeo, ha dichiarato: «Il mondo ha il diritto di sapere esattamente cosa è successo per poter imparare la lezione».

Michel ha anche sottolineato che, nei suoi rapporti con il regime cinese, l’Ue «si difenderà da pratiche che presentano rischi per la sicurezza, distorcono la parità di condizioni o sono incompatibili con i nostri valori. Continuiamo a difendere i diritti umani e lo stato di diritto nello Xinjiang, a Hong Kong e altrove».

L’annuncio segue le parole del presidente americano Joe Biden, che il 26 maggio ha chiesto ai funzionari dell’intelligence statunitense di condurre ulteriori indagini sulle origini del virus del Pcc, incluse le piste che portano a un laboratorio cinese.

Dal canto suo, il Pcc aveva dichiarato che l’epidemia aveva avuto origine in un mercato alimentare di Wuhan, nella provincia dello Hubei, alla fine del 2019.

Ma un certo numero di parlamentari americani, in gran parte repubblicani, così come l’ex presidente Donald Trump avevano suggerito già allora che il virus potesse essere stato sviluppato e poi fuggito dal Wuhan Institute of Virology (Wiv), un laboratorio di massima sicurezza situato a pochi chilometri dal mercato di Wuhan in questione.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha sostenuto la tesi di Pechino, scrivendo nel suo rapporto pubblicato il 30 marzo che è «molto probabile» che il virus sia stato trasmesso naturalmente dai pipistrelli a un animale intermedio, e che l’ipotesi della fuga del virus dal laboratorio è «estremamente improbabile».

Tuttavia, molti hanno sottolineato che durante l’intera indagine dell’Oms sono stati sempre presenti i funzionari del Pcc, e i critici hanno dichiarato che il regime ha giocato un ruolo significativo nell’inchiesta.

La missione degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite a Ginevra ha dichiarato in un comunicato del mese scorso che lo studio dell’Oms è stato «insufficiente e inconcludente», e ha chiesto che venga condotta una seconda indagine tempestiva, trasparente e basata su prove.

Articolo in inglese: EU Calls for Unfettered Investigation Into Origins of COVID-19

 
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