L’Unione Europea (Ue) è preoccupata per la situazione dei diritti umani in Cina e ha chiesto «il rilascio immediato e incondizionato» di 39 cittadini cinesi – tra cui la praticante del Falun Gong Xu Na – che sono perseguitati dal regime comunista.
Durante la 54esima sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, svoltasi dall’11 settembre al 13 ottobre, la delegazione dell’Ue ha presentato una dichiarazione in cui esortava il regime cinese a «rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto nazionale, compresa la propria Costituzione, e del diritto internazionale, per rispettare, proteggere e garantire i diritti umani per tutti».
Secondo la dichiarazione, «gli uiguri, i tibetani e le persone appartenenti a minoranze etniche, religiose e linguistiche continuano a essere soggetti a violazioni dei diritti umani».
La delegazione dell’Ue sottolinea che difensori dei diritti umani, giornalisti e intellettuali continuano a essere esposti a molestie, intimidazioni, sorveglianza, soggetti a tortura, detenzione illegale, condanne e rapimenti, anche tramite la sorveglianza residenziale in un luogo designato (Rsdl).
Inoltre sono preoccupati per la situazione dei diritti umani a Hong Kong e per l’uso repressivo della legge sulla sicurezza nazionale e della legge sulla sedizione da parte di Pechino, che mina le libertà fondamentali: «L’Ue esorta il governo centrale cinese e le autorità di Hong Kong a ripristinare il pieno rispetto dello Stato di diritto, delle libertà fondamentali e dei principi democratici».
Xu Na
Anche se la dichiarazione dell’Ue non menziona esplicitamente il Falun Gong, include tra i perseguitati anche Xu Na, un’artista attualmente sequestrata dalle autorità a causa della sua fede.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale che prevede esercizi meditativi e insegnamenti morali basati su tre principi fondamentali: verità, compassione e tolleranza. La pratica ha guadagnato popolarità in Cina durante gli anni ’90, raggiungendo dai 70 a 100 milioni di aderenti entro la fine del decennio. Ma il 20 luglio 1999, il regime comunista ateo ha avviato una vasta campagna volta a sradicare il Falun Gong, poiché percepiva il crescente numero di praticanti come una minaccia al suo controllo autoritario. Da allora, secondo il Falun Dafa Information Center, milioni di persone sono state imprigionate in carceri, campi di lavoro e altre strutture, dove centinaia di migliaia di persone sono state torturate.
Subito dopo che il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha dato inizio alla campagna di persecuzione, Xu e suo marito, Yu Zhou, un musicista folk e anche lui praticante del Falun Gong, sono stati arrestati.
Nel 2001, Xu che all’epoca aveva 32 anni, è stata nuovamente arrestata e condannata a cinque anni di prigione.
Poi nel gennaio 2008, le autorità di Pechino hanno arrestato la coppia con il pretesto di un «controllo per le Olimpiadi». Tragicamente, Yu che all’epoca aveva 42 anni, è morto a causa delle torture, due settimane dal suo arresto, mentre Xu è stata successivamente condannata a tre anni di prigione.
Ma il 19 luglio 2020, l’Ufficio municipale di pubblica sicurezza di Pechino ha arrestato 11 praticanti del Falun Gong, inclusa Xu, per aver fornito foto e informazioni all’edizione in lingua cinese di Epoch Times durante la prima epidemia di Covid-19 in Cina.
Dopo più di un anno trascorso in un centro di detenzione locale, il 14 gennaio 2022, tre settimane prima dell’inizio delle Olimpiadi invernali del 2022, Xu è stata condannata a otto anni di reclusione per essere stata presumibilmente coinvolta in un’organizzazione «eretica» volta a minare l’attuazione della legge, secondo l’articolo 300 del diritto penale cinese (una motivazione del Pcc usata spesso per condannare illegalmente i praticanti del Falun Gong).
Il suo avvocato riporta che Xu ha subito la condanna più lunga delle undici arrestate, che hanno ricevuto 2-5 anni di condanna.
In un articolo dell’ottobre 2023 di Minghui.org, un sito web multilingue con sede negli Stati Uniti che presenta informazioni di prima mano sulla persecuzione del Falun Gong, è stato rivelato che a settembre Xu era stata trasferita dalla prigione Tianhe di Pechino a quella femminile di Pechino. Quest’ultima struttura ha costantemente negato le richieste della sua famiglia di farle visita.
Xu proviene da una famiglia di artisti. Suo padre era membro dell’Associazione degli artisti cinesi e sua madre insegnava all’Accademia d’arte della provincia dello Jilin. Xu ha anche ricevuto un premio alla mostra di pittura a olio di giovani artisti cinesi del 1998.
Articolo 300 del codice penale
La Commissione esecutiva del Congresso sulla Cina, nel loro rapporto annuale del 2022 ha affermato che il Pcc continua a utilizzare l’articolo 300 per perseguitare i membri di gruppi spirituali come il Falun Gong, la Chiesa di Dio Onnipotente, i Testimoni di Geova, ed altre fedi che considerano illegali o «sette».
Secondo il rapporto, la legge vieta di «organizzare e utilizzare una setta per compromettere l’attuazione della legge».
Wu Shaoping, un avvocato per i diritti umani che ora vive a New York, ha affermato che l’articolo 300 viola di per sé la Costituzione cinese ed «è uno strumento utilizzato per inventare accuse contro il Falun Gong».
In una lettera aperta del 2008 alla Procura Suprema cinese, l’avvocato cinese per i diritti umani Wang Yonghang aveva sollevato la questione che l’articolo 300 non poteva essere legittimamente applicato al Falun Gong perché «non soddisfa gli standard legali internazionali minimi di chiarezza e specificità».
Inoltre, «in pratica, gli organi governativi che hanno cercato di accusare i praticanti del Falun Gong per volere dell’Ufficio 610, non sono mai stati in grado di dimostrare legittimamente che i praticanti avessero commesso un crimine reale. Non è mai stato stabilito in tribunale quale attuazione della legge venga interrotta dagli aderenti del Falun Gong che praticano pacificamente la loro fede, fanno i loro esercizi o diffondono informazioni sulle violazioni dei diritti umani», ha scritto Yiyang Xia, direttore senior delle politiche e della ricerca presso la Human Rights Law Foundation e direttore della Divisione Investigativa dell’Organizzazione Mondiale per indagare sulla persecuzione del Falun Gong.
L’Ufficio 6-10, che prende il nome dalla data della sua creazione, il 10-6-1999, è una task force extralegale creata per portare avanti la persecuzione del Falun Gong.
Wang, che aveva rappresentato i praticanti del Falun Gong, ha subito la persecuzione da parte del regime cinese, come molti avvocati cinesi che difendevano la pratica. Nel 2009 è stato condannato a sette anni di carcere da un tribunale locale della città di Dalian, nella provincia dello Liaoning, per presunta violazione dell’articolo 300.
Articolo in inglese: EU Calls on China to Release Artist Persecuted for Her Faith