L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai è il nuovo «Impero del male»?

Trevor Loudon è autore, regista e oratore della Nuova Zelanda; per più di trent’anni ha studiato l’ideologia di estrema sinistra, il marxismo, così come i gruppi terroristici e la loro influenza segreta sulle politiche più tradizionali.

 

Nel 2001 Russia e Cina hanno formato un blocco di potere internazionale, terribile a tal punto da mettere in ridicolo la vecchia alleanza militare a guida sovietica, il Patto di Varsavia. Si tratta dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Ocs).

La maggior parte degli occidentali potrebbe non averla mai sentita nominare, ma sta rapidamente diventando una delle forze più potenti del Pianeta.

In effetti, la maggioranza dei leader occidentali opera sotto l’illusoria convinzione che Russia e Cina siano antagoniste: non prendono minimamente in considerazione l’idea che possano essere alleate e che stiano lavorando assieme per distruggere l’Occidente, poiché questa viene considerata una possibilità troppo remota.

A metà degli anni ’70 fu proprio la campagna di disinformazione secondo cui «Russia e Cina sono nemiche» a portare l’ex presidente statunitense Richard Nixon a instaurare relazioni diplomatiche e commerciali con Pechino. Nixon credeva che la Cina comunista fosse contro l’Unione Sovietica comunista. Ma questo suo gigantesco errore di valutazione ha minato la base industriale degli Stati Uniti, mentre si è rafforzato un nuovo e potente nemico. Oggi gli Stati Uniti devono affrontare due nemici di livello mondiale piuttosto che uno. E la cosa peggiore è che la Russia e la Cina sono apertamente alleate.

Alleanze

L’Ocs è un’organizzazione internazionale intergovernativa permanente, creata il 15 giugno 2001 a Shanghai dalla Federazione Russa, dalle ‘ex’ repubbliche sovietiche a maggioranza musulmana del Kazakistan, del Kirghizistan, Tagikistan e dell’Uzbekistan, e dalla Repubblica Popolare Cinese.

L’organizzazione ha due organi permanenti: il Segretariato dell’Ocs, situato a Pechino e il Comitato Esecutivo della Struttura Antiterroristica Regionale (Rats), con sede a Tashkent, in Uzbekistan. Le lingue ufficiali dell’organizzazione sono il russo e il cinese.

Gli obiettivi dichiarati dell’Ocs sono: «Rafforzare la fiducia reciproca e la vicinanza tra gli Stati membri; promuovere la loro efficace cooperazione nelle politiche, nel commercio, nell’economia, nella ricerca, nella tecnologia e nella cultura, così come nell’educazione, energia, trasporti, turismo, protezione ambientale e altre aree; compiere sforzi congiunti per mantenere e assicurare la pace, la sicurezza e la stabilità nella regione; e procedere verso l’istituzione di un nuovo ordine politico ed economico internazionale democratico, equo e razionale».
Tradotto dal politichese, il fine ultimo è la dominazione mondiale russo-cinese.

L’Ocs si è espansa notevolmente dal giorno della sua istituzione; soprattutto dal giugno 2017, quando India e Pakistan sono entrate nell’organizzazione ottenendo lo status di membri a pieno titolo.

Attualmente, l’Ocs comprende otto Stati membri: India, Kazakistan, Cina, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan, e quattro Stati osservatori: Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia. L’organizzazione ha anche sei ‘soci interlocutori’, ovvero Azerbaigian, Armenia, Cambogia, Nepal, Turchia e la ‘Repubblica socialista democratica’ dello Sri Lanka.

Quindi, la ‘famiglia’ attualmente è composta da due Stati apertamente comunisti, Cina e Nepal, e otto Stati ex comunisti, i quali mantengono tutti le strutture di sicurezza dell’era comunista, e che sono: Russia, Kazakistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Armenia, Bielorussia e Cambogia. Inoltre, l’Ocs include tre grandi potenze islamiche, ovvero Iran, Pakistan e Turchia, oltre all’Afghanistan e a due nazioni dell’Asia meridionale fortemente influenzate dal comunismo e dall’islamismo: India e Sri Lanka.

È plausibile che la Corea del Nord sia effettivamente uno Stato cliente Russo-cinese, nonché un alleato dell’Iran, e dovrebbe anche essere considerato come un membro de facto dell’alleanza Ocs.

Uno di questi Paesi, la Turchia, è ancora nominalmente un membro della Nato, organizzazione che era stata istituita per difendere l’Europa dalle mire espansionistiche di Mosca. Tuttavia, anche la Turchia sta diventando sempre più un Paese leader del movimento islamista globale.

L’Ocs è ora la più grande organizzazione tra Stati al mondo, in termini di copertura geografica e di popolazione, e comprende il 60 per cento dell’Eurasia e quasi la metà della popolazione mondiale.
Ancora più inquietante, nel caso non si sapesse, è il fatto che l’Ocs è formalmente un’alleanza di sicurezza militare/nazionale.

Simulazioni di guerra

La prima esercitazione militare congiunta dell’Ocs si è tenuta nel 2003, in Kazakistan e in Cina. Da allora Russia e Cina hanno condotto assieme altre simulazioni di guerra nel 2005, 2007, 2009 e 2010, e da qui altre ancora ogni due anni. Le esercitazioni, che vengono chiamate ‘missioni di pace’, sono tenute su larga scala e coinvolgono migliaia e migliaia di soldati.
India e Pakistan si sono unite alle esercitazioni per la prima volta nel 2018.

Durante le esercitazioni militari del 2007 in Russia, che hanno visto la presenza anche dell’allora capo del Partito Hu Jintao per la Cina, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che i bombardieri strategici russi avrebbero ripreso a svolgere il loro ruolo di pattuglia a lungo raggio per la prima volta dalla fine della ‘Guerra Fredda’.
Queste le parole di Putin citate dall’Associated Press: «A partire da oggi, tali missioni di servizio saranno condotte regolarmente e su scala strategica. I nostri piloti sono rimasti a terra per troppo tempo. Sono felici di iniziare una nuova vita».
Queste pattuglie oggi volano regolarmente nello spazio aereo dell’Alleanza Occidentale.

Delle prime 15 potenze militari al mondo (gli Stati Uniti ancora si considerano nella prima posizione), fanno parte dell’Ocs:

N° 2: Russia

N° 3: Cina

N° 4: India

N° 9: Turchia

N° 14: Iran

N° 15: Pakistan

Di queste, Russia, Cina, India, Pakistan e probabilmente anche l’Iran sono potenze nucleari. È inoltre possibile che molte delle ex repubbliche sovietiche che ora sono nell’Ocs, mantengano alcune scorte nucleari segrete.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato circa 6 mila 200 armi nucleari in loro possesso, tutte sviluppate prima del 1992, mentre Francia, Regno Unito e Israele ne hanno circa 600 in tre, per un totale di circa 6 mila 800.

La Russia rivendica pubblicamente di avere lo stesso numero di armi nucleari degli Stati Uniti (ma probabilmente ne ha altre diverse migliaia non dichiarate), la maggior parte delle quali sono armi all’avanguardia; la Cina ha circa 290 armi nucleari; India e Pakistan ne hanno circa 140 ciascuno; e la Corea del Nord ne ha circa 10, per un totale di circa 7 mila 100.

In caso di guerra totale, l’India potrebbe andare per conto proprio, così come la Francia, ma è chiaro che l’Ocs abbia armi più che a sufficienza per lanciare una seria sfida a un’alleanza occidentale molto traballante.

È sciocco credere che se dovesse scoppiare una guerra tra Stati Uniti e Cina, la Russia resterebbe in disparte. E quasi certamente, una guerra contro Russia e Cina si trasformerebbe rapidamente in una guerra contro l’Ocs. L’India, sotto il primo ministro nazionalista indù Narendra Modi, potrebbe rappresentare la carta jolly, rimanendo o neutrale o alleandosi con l’Occidente. Tuttavia, l’India ha aderito formalmente all’Ocs dopo che Modi è salito al potere nel 2014.

Certamente, il movimento comunista indiano, che è molto forte, spingerebbe per sostenere Russia e Cina.

Secondo un articolo del 25 ottobre 2006, sull’edizione del quotidiano Guardian del Partito Comunista australiano, Prakash Karat, leader (marxista) del Partito comunista dell’India, ha dichiarato: «I Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Ocs) costituiranno la nuova potenza del mondo. È nell’interesse dell’India capirne l’importanza in quanto Paese che ha disperatamente bisogno di energia […] La cooperazione trilaterale tra India, Cina e Russia ha un significato simbolico in quanto può dissipare il concetto che il 21esimo secolo sia un secolo americano».

È per l’atteggiamento di ingenuità e al contempo di codardia nei confronti dei regimi totalitari di Mosca e Pechino che si è arrivati al punto in cui siamo oggi. L’insensata apertura di Nixon alla Cina ha portato allo sviluppo di una superpotenza ostile in meno di cinque decenni. I toni duri di Reagan nei confronti della Russia hanno costretto invece Mosca a un ritiro dalle scene durato 20 anni. Non una sconfitta: un ritiro. Ora, la Russia è davanti agli Stati Uniti nella maggior parte delle aree militari più cruciali. E l’attenzione esagerata alla minaccia islamica negli ultimi 20 anni, mentre nel frattempo si continuava a credere che Russia e Cina potessero essere gestite separatamente, si è dimostrata una strategia disastrosa.

Il presidente Donald Trump ha usato il pugno duro sia con la Russia che con la Cina, e con i loro Stati fantocci di Iran e Corea del Nord. L’unica via d’uscita dal caos ora è quella di ricostruire rapidamente le capacità militari degli Stati Uniti isolando il nuovo Impero del Male, fino a quando Russia o Cina  ̶  o magari entrambe, si spera  ̶  saranno costrette a un reale cambiamento: il crollo dei loro regimi.

È una strategia rischiosa, ma qualsiasi altro approccio garantirebbe sostanzialmente la sconfitta e la fine della civiltà occidentale come la conosciamo oggi.

 

Le opinioni espresse in questo articolo costituiscono il punto di vista dell’autore e non riflettono necessariamente la visione di Epoch Times.

 

Articolo in inglese: Is the Shanghai Cooperation Organization the New Evil Empire?

 
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