L’Isis quasi sconfitto in Siria

Il 27 febbraio, centinaia di persone di varie nazionalità sono fuggite dall’ultima roccaforte dell’Isis in Siria, scortate dalle forze militari sostenute dagli Usa.
Tutto ciò che resta del ‘Califfato islamico’, proclamato nel 2014 dai leader dell’Isis, è una parte di Baghouz, un piccolo insieme di villaggi e campi agricoli sulle sponde dell’Eufrate, nei pressi del confine con l’Iraq.

Tra le persone che grazie all’aiuto dei soccorritori sono uscite dal territorio controllato dai terroristi c’erano donne irachene, siriane, russe, azere e polacche, così come un ragazzo indonesiano e delle ragazze yazide ridotte in schiavitù e traumatizzate.

Negli ultimi tre mesi, circa 40 mila persone sono state messe in salvo, delle quali 15 mila solo dopo il 9 febbraio, data in cui le Forze Democratiche Siriane hanno annunciato un assalto finale contro i terroristi.
Il numero di persone da mettere in salvo ha però superato le previsioni e quindi i salvataggi hanno rallentato i piani per l’assalto contro gli ultimissimi foreign fighters che si sono barricati negli ultimi stralci di territorio.

Tra le decine di migliaia di persone tratte in salvo, che sono state trasportate in un grande accampamento comune lontano dal Califfato, 78 sono morte o durante il viaggio o nei tre mesi successivi, secondo le dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute. E per due terzi si tratterebbe di bambini.

Molte delle persone prelevate da Baghouz, per paura, sostenevano ancora l’Isis, l’organizzazione terroristica che aveva schiavizzato i loro stessi figli.

Marwa, una ragazza irachena di 19 anni, ha raccontato di essersi recata in Siria dopo l’arresto di suo padre e la morte di suo fratello in un attacco aereo in Iraq. «Mi sembra un sogno – ha affermato – Ora ho lasciato lo Stato Islamico e sono venuta qui, sono come uscita da un sogno».

Umm Hisham, una giovane donna di Aleppo, in Siria, ha affermato che la situazione di Baghouz era terribile. Suo marito, un membro dell’Isis, è stato ferito dai cecchini e ha insistito che lei lasciasse la base dei terroristi con i due figli piccoli, così che lui potesse curarsi.

Articolo in inglese: ISIS Supporters and Victims Flee the Ruins of Its ‘Caliphate’

 
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