L’Iran giura vendetta agli Usa per l’uccisione del suo più importante generale

Di Zachary Stieber

Il leader supremo dell’Iran Ali Khamenei ha dichiarato che il suo Paese vendicherà l’uccisione di Qassem Soleimani, generale in capo della Niru-ye Qods, da parte degli Stati Uniti.

«Anni di sforzi sinceri e coraggiosi nella lotta contro i diavoli e i malvagi del mondo e anni di propensione al martirio sulla via di Dio hanno finalmente portato il caro Comandante dell’Islam, Soleimani, in quella nobile condizione. Il suo sangue è stato versato dal più barbaro degli uomini», ha dichiarato Khamenei in un comunicato postato su Twitter.

Khamenei ha elogiato Soleimani e Abu Mahdi al-Muhandis, vice comandante delle milizie irachene sostenute dall’Iran (note come Forze di mobilitazione popolare) definendoli entrambi dei martiri.

Gli sforzi di Soleimani «non saranno fermati dal suo martirio, grazie al potere di Dio; piuttosto, una severa vendetta attende i criminali che la scorsa notte hanno macchiato le loro mani con il sangue suo e degli altri martiri. Il martire Soleimani è un punto di riferimento internazionale per la Resistenza, e tutte queste persone cercheranno vendetta», ha dichiarato Khamenei. «Tutti gli amici – e i nemici – sanno che la Jihad della Resistenza continuerà con più motivazione e che la vittoria attende i combattenti che sono su questo sentiero benedetto. La perdita del nostro caro generale è amara. La lotta continua e la vittoria finale sarà più amara per gli assassini e i criminali».

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha inoltre sostenuto, in un comunicato pubblicato venerdì 3 gennaio, che l’attacco aereo degli Stati Uniti è stato «una mossa malvagia e vile», e che «la grande nazione dell’Iran si vendicherà per questo crimine efferato».

Una donna seduta a una fermata dell’autobus davanti a un murale anti-americano sul muro dell’ex ambasciata americana a Teheran, in Iran, il 3 gennaio 2020. (Nazanin Tabatabaee/West Asia News Agency via Reuters)

Dal canto suo il Dipartimento della Difesa statunitense ha dichiarato che l’uccisione di Soleimani è stata intrapresa come azione difensiva. Il giorno prima, i funzionari statunitensi avevano avvisato che avrebbero preso contromisure se avessero scoperto l’esistenza di piani per attacchi contro gli interessi americani da parte dell’Iran.

«Il generale Soleimani stava attivamente sviluppando piani per attaccare i diplomatici americani e i militari in servizio in Iraq e nell’intera regione», ha dichiarato infatti il Dipartimento della Difesa.

Infine, il presidente Donald Trump ha sostenuto che Soleimani è «direttamente e indirettamente responsabile della morte di milioni di persone, compreso il recente gran numero di manifestanti uccisi nello stesso Iran» e che «avrebbe dovuto essere eliminato molti anni fa».

 

Articolo in inglese: Iran Vows to Take Revenge After US Kills Top Commander

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