Libertà d’informazione, preoccupa il partenariato tra Associated Press e Xinhua

Una partnership recentemente annunciata tra il media di Stato cinese Xinhua e l’agenzia di stampa internazionale Associated Press (Ap) preoccupa il Parlamento americano. La propaganda cinese rischia infatti di fare breccia nel panorama mediatico occidentale e di influenzare i lettori americani e anche quelli mondiali.

In una lettera del 19 dicembre indirizzata al presidente dell’Ap Gary Pruitt, un gruppo trasversale di 14 parlamentari statunitensi ha dichiarato che «la missione principale di Xinhua è influenzare l’opinione pubblica» in favore del Partito Comunista Cinese (Pcc).
Questa lettera è stata pubblicata in anteprima dal Washington Post.

Oltre a menzionare il fatto che il Dipartimento della Giustizia statunitense ha di recente costretto Xinhua a registrarsi come foreign agent (ovvero come agente che fa gli interessi di un Paese straniero), la lettera ha citato un’inchiesta pubblicata a marzo del 2018 dal think tank Project 2049, che ha paragonato il ruolo di Xinhua a quello di un «agente di influenza» in America.

I membri del Congresso americano hanno inoltre citato un articolo pubblicato da Xinhua il 25 novembre in cui si affermava che l’agenzia di stampa cinese e Associated Press avevano firmato un memorandum d’intesa per promuovere «una collaborazione vantaggiosa per entrambi», sottolineando che le due agenzie di stampa avevano già collaborato in alcuni campi, come ad esempio per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito giornalistico.

L’Ap è una cooperativa di organi di informazione – i cui membri sono giornali ed emittenti statunitensi – che fornisce notizie a oltre 15 mila organi di stampa in tutto il mondo.
La notizia di un simile partenariato ha dunque preoccupato i parlamentari per via della potenziale influenza cinese sulla libertà di stampa negli Stati Uniti: «Quando gli organi di stampa tradizionali considerano un agenzia di propaganda statale come Xinhua un partner legittimo, è il caso di porsi qualche domanda. Un accordo simile potrebbe accrescere l’influenza degli organi di stampa come Xinhua e spalancare inconsapevolmente la porta alla propaganda, influenzando i notiziari nazionali, in particolare riguardo la Cina e le sue attività».

Inoltre i parlamentari hanno fatto notare che eventuali accordi finanziari con il governo cinese potrebbero inficiare la capacità degli organi di stampa di fornire notizie indipendenti sulla Cina.

I parlamentari hanno chiesto maggiori informazioni sul memorandum, richiedendo l’accesso al testo originale del documento. Hanno inoltre domandato ad Ap se avesse istituito dei «protocolli istituzionali» per «proteggere i reportage di Ap dall’influenza di Xinhua», e se il personale di Xinhua avesse accesso a «informazioni sensibili che potrebbero essere in possesso di Ap».

In seguito alle richieste di un commento, il responsabile delle relazioni pubbliche di Ap, Lauren Easton, ha scritto in una mail: «Né Xinhua, né nessun altra entità possono influenzare i servizi giornalistici di Ap, il suo contenuto editoriale o qualsiasi altro suo aspetto». Ha dichiarato inoltre che Xinhua non ha alcun accesso alle «informazioni riservate nelle mani di Ap».
Riguardo al memorandum Easton ha risposto che si tratta di un aggiornamento dell’accordo del 1972 tra Ap e il media statale cinese che consente all’agenzia statunitense di operare in Cina. «Questo accordo non influisce in alcun modo sull’indipendenza di Ap, sul suo contenuto editoriale, o quant’altro».

Quando gli è stato chiesto se l’accordo includesse la condivisione di contenuti editoriali, Easton ha risposto che le due organizzazioni «si sono scambiate quotidianamente alcune fotografie e testi».
Ha infine aggiunto che il memorandum prevede «la possibilità di avviare dei rapporti commerciali in futuro, come quelli che Ap intrattiene già con altri organi di stampa statali nel mondo. Invece non include, né prevede, la condivisione di informazioni sull’intelligenza artificiale o altre tecnologie».

A inizio anno la Ap ha inoltre avviato una collaborazione con l’emittente di Stato cinese Cctv, fornendo ai clienti del proprio servizio video accesso ai filmati prodotti dalla stessa. A marzo, durante una conferenza stampa, la Ap ha elogiato la «qualità e profondità» dei video della Cctv, come ad esempio i filmati relativi alla visita di Trump in Cina.

La storia di Xinhua

Il Dipartimento della Propaganda del Pcc guida direttamente Xinhua al fine di promuovere i propri interessi.
Ufficialmente, il governo centrale consente agli organi di stampa cinesi di acquisire notizie provenienti dall’estero unicamente tramite Xinhua, che funziona dunque come un agenzia di stampa per i media cinesi, secondo quanto scritto dall’esperta di Cina Anne-Marie Brady, nel suo libro sull’apparato di propaganda della Cina pubblicato nel 2008 Marketing Dictatorship. Ma i giornalisti della Xinhua all’estero – ha spiegato la Brady – non sono dei semplici corrispondenti; piuttosto sono agenti dell’intelligence e producono rapporti riservati, su ciò che accade all’estero, destinati esclusivamente alla leadership del Partito.

L’indagine di Project 2049 spiega ancora meglio come la Xinhua produca differenti tipi di documenti classificati per ufficiali a diversi livelli. Negli ultimi mesi il regime cinese ha tentato di plasmare meglio la percezione internazionale della Cina attraverso i suoi organi di stampa.

Potrebbe essere questa la ragione per cui Xinhua intende legittimare i propri servizi giornalistici rafforzando il partenariato con Ap. A maggio del 2015, una diramazione internazionale di Xinhua, China Xinhua News Network Corporation, ha pubblicato un articolo sulla visita del presidente di Xinhua, Cai Mingzhou, alla sede centrale di Associated Press, dove ha incontrato il presidente Pruitt. L’articolo enfatizzava che i due organi di stampa «hanno intrattenuto uno stretto rapporto di collaborazione nel corso degli anni» e che desideravano «condividere le proprie esperienze».

 

Articolo in inglese: AP Partnership With Chinese State-Run Media Xinhua Draws Congressional Concern

 
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