L’Fbi avvia un’indagine sui finanziamenti al laboratorio di Wuhan

Di Eva Fu

Sotto le lenti d’ingrandimento dell’Fbi i finanziamenti dell’Istituto Nazionale della Sanità americano per la ricerca sui pipistrelli a Wuhan. Delle e-mail recentemente divulgate indicano infatti l’interesse della massima agenzia di intelligence statunitense sul laboratorio di Wuhan, che ospita uno dei laboratori di biosicurezza di più alto livello della Cina, considerato tra le  possibili fonti iniziali della pandemia di Covid-19.

«In preparazione per la nostra chiamata di martedì, Erik [Stemmy, ndr] (in cc) ha fornito risposte alle tue domande iniziali, di seguito», ha scritto Ashley Sanders, un agente investigativo presso la divisione di integrità del programma del Nih, in un’e-mail (pdf) datata 22 maggio 2020 con oggetto «Grant Questions – Fbi Inquiry» e diretta all’agente dell’Fbi David Miller.

L’e-mail è stata ottenuta dall’organismo di controllo della trasparenza del governo Judicial Watch mediante una causa legale in base al Freedom of Information Act.

L’ambito dell’indagine dell’Fbi non è chiaro perché il resto della corrispondenza e-mail, cinque pagine in totale, è interamente oscurata. Ma il nome dell’allegato e-mail «Sf 424 Ai110964-06 (ricevuto in data 11/05/2018)» corrisponde alla sovvenzione del Nih intitolata «Comprendere il rischio dell’emergenza di un coronavirus da pipistrello».

Il progetto in questione è guidato da Peter Daszak di EcoHealth Alliance, che ha finanziato il laboratorio di Wuhan. Dal 2014 al 2019, l’organizzazione no profit di New York ha ricevuto sei sovvenzioni annuali per un totale di 3 milioni 748 mila 715 dollari dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases, che è supervisionato dal Nih, per finanziare il progetto, che doveva concludersi nel 2026.

L’indagine dell’Fbi si era concentrata su almeno due delle sovvenzioni, rispettivamente nel 2014 e nel 2019, secondo l’oggetto dell’e-mail.

La sovvenzione del 2014 mirava a «capire quali fattori aumentano il rischio che il prossimo CoV emerga nelle persone, studiando la diversità del CoV in un serbatoio zoonotico critico (pipistrelli), in siti ad alto rischio di emergenza (mercati della fauna selvatica) in un hotspot di malattia emergente (Cina),» secondo la descrizione del progetto. In particolare, i ricercatori avrebbero valutato il potenziale di spillover del coronavirus, sviluppato modelli predittivi del rischio di emergenza del coronavirus dei pipistrelli e condotto esperimenti di infezione da virus e «genetica inversa» per testare la trasmissione del virus tra le specie.

Nella sintesi del progetto per la sovvenzione, EcoHealth ha affermato di aver scoperto che «i pipistrelli nella Cina meridionale ospitano una straordinaria diversità di Sarsr-CoV» e alcuni di questi virus possono «infettare modelli murini umanizzati che causano malattie simili alla Sars ed eludere terapie o vaccini disponibili».

Documenti divulgati di recente mostrano che, con una sovvenzione, il Laboratorio di Wuhan aveva condotto un esperimento che ha portato a una versione più potente di un coronavirus di pipistrello.

Nel progetto che si è svolto nell’ambito della quinta sovvenzione, da giugno 2018 a maggio 2019, i ricercatori hanno infettato due gruppi di topi da laboratorio, uno dei quali con una versione modificata di un coronavirus di pipistrello già esistente in natura, e un altro con il virus originale.

Lawrence Tabak, che in quel momento era un vicedirettore del Nih, ha scritto in una lettera in risposta a un’indagine del Congresso statunitesne: «Come a volte accade nella scienza, questo è stato un risultato inaspettato della ricerca, al contrario di qualcosa che i ricercatori hanno deciso di fare», ha scritto Tabak. Ha riconosciuto che EcoHealth aveva violato i termini della sovvenzione non notificando «immediatamente» il risultato al Nih.

Secondo alcuni esperti, l’esperimento sembra adattarsi alla definizione di ricerca sul guadagno di funzione, indipendentemente dalle sue intenzioni: «La manipolazione genetica sia della Mers che della Sars condotta a Wuhan costituiva chiaramente esperimenti di guadagno di funzione», ha spiegato in precedenza a Epoch Times Jonathan Latham, direttore esecutivo del The Bioscience Research Project, secondo cui la scelta delle parole da parte del Nih è stata «inaspettata» e «assurda», «quando chiaramente questi esperimenti erano espressamente progettati per rilevare una maggiore patogenicità».

Una nota dell’aprile 2020 (pdf) rivela che il Dipartimento di Stato americano ha valutato la fuga da laboratorio come l’origine più probabile del Covid-19: «I laboratori di Wuhan sono rimasti i più probabili ma meno esplorati. Tutti gli altri possibili luoghi di origine del virus si sono rivelati falsi», affermava il memorandum, citando prove circostanziali come standard di sicurezza, esperimenti sui pipistrelli da parte di ricercatori del Laboratorio di Wuhan e il ruolo del laboratorio in un «insabbiamento deliberato, in particolare la distruzione di qualsiasi prova di fughe e la scomparsa dei suoi dipendenti come il Paziente Zero».

 

Articolo in inglese: FBI Launched Inquiry Into NIH Funding of Wuhan Lab, Emails Show

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