L’epidemia di peste suina africana colpisce lo Xinjiang in Cina

Di Eva Fu

Il Ministero dell’Agricoltura cinese riferisce di un focolaio di peste suina africana nella regione dello Xinjiang, segnando così il terzo avvenimento da febbraio.

L’epidemia si è verificata in una fattoria con 599 maiali, gestita dalla Xinjiang Production and Construction Corps, un’agenzia economica e paramilitare di proprietà statale soggetta a sanzioni statunitensi per violazione dei diritti umani nella regione.

Il ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali ha comunicato che 33 maiali sono stati infettati e sei sono morti. Le autorità locali hanno abbattuto i rimanenti suini vivi nella zona colpita e hanno interrotto i trasporti di suini o prodotti correlati dentro e fuori l’area.

La peste suina africana ha afflitto la Cina da quando è emersa nel Paese nell’agosto 2018. La malattia mortale ha costretto la Cina ad abbattere milioni di maiali e ha spazzato via circa il 40 per cento del patrimonio suino del Paese, portando a una diffusa carenza di carne di maiale e facendo salire i prezzi alle stelle.

Quest’anno il virus è comparso piu volte nel continente cinese, nelle province del Guangdong, Yunnan, Sichuan e Hubei.

I recenti focolai di peste suina in Cina hanno ridotto la popolazione del maiale nel Nord della Cina di almeno il 20 per cento, secondo le varie stime del settore.

New Hope Liuhe, il quarto produttore cinese, a gennaio ha anche scoperto due nuovi ceppi di virus che avevano infettato più di 1.000 maiali nelle loro fattorie. Poiché il virus potrebbe rimanere contagioso per mesi e persino anni in alcuni prodotti, la scoperta ha sollevato preoccupazioni per i nuovi ceppi che si diffondono in altre parti del mondo attraverso la carne contaminata.

In tale occasione Reuters aveva riportato che Gm Biotech, società di biotecnologie di proprietà privata con sede nell’Hunan e che sviluppa kit di test per la malattia, aveva affermato che i nuovi ceppi sono «molto difficili da rilevare nella fase iniziale dell’infezione e hanno un periodo di incubazione più lungo dopo l’infezione».

Taiwan che finora era rimasta fuori dalla malattia, ha recentemente segnalato un maiale morto infettato dalla peste suina africana sulla costa, sollecitando un giro di test sulle mandrie nella zona. Il maiale è stato portato a riva durante il fine settimana e aveva lo stesso ceppo virale corrispondente a quello circolante in Cina.

Alla fine di marzo, i media cinesi hanno anche riferito che dozzine di carcasse di suini sono state trovate vicino alla Mongolia interna. La causa delle morti rimane sconosciuta.

A febbraio, Hong Kong ha abbattuto 3 mila mandrie in un allevamento dopo che 8 suini erano risultati positivi al virus della peste suina africana. I funzionari della città hanno riferito che la maggior parte dei suini infetti proveniva dalla Cina continentale.

 

Articolo in inglese: Fresh African Swine Fever Outbreak Hits China’s Xinjiang



 
Articoli correlati