Il leader cinese Xi Jinping segnala il ritorno all’era di Mao

Di Winnie Han

Quest’anno la Pasqua è coincisa con la festa di Qingming, la giornata in cui i cinesi rendono omaggio agli antenati e le famiglie si riuniscono per onorare i morti. In questo giorno, il regime cinese ha aperto silenziosamente al pubblico la tomba della moglie dell’ex presidente del Partito Comunista Cinese Mao Zedong, Jiang Qing, mentre ha bloccato l’accesso a quella dell’ex segretario generale Zhao Ziyang, che si dimise a causa della sua opposizione al massacro di piazza Tiananmen del 1989. Averne aperta una, e chiusa l’altra, lancia un importante segnale politico.

Il 4 aprile, lo scrittore cinese Gao Falin ha twittato: «In questo momento, in Cina è la mattina del 4 aprile. Ho ricevuto un messaggio: Giornata della Pulizia delle Tombe. Cose strane a Pechino: ci sono molte persone che rendono omaggio a Jiang Qing. Mentre il passaggio alla tomba di Ziyang è sorvegliato e nessuno può avvicinarsi».

Il giorno successivo, Cai Xia, ex professore della Scuola del Partito Comunista attualmente in esilio negli Stati Uniti, ha ripubblicato questo tweet e ha spiegato: «Le persone non sono autorizzate a rendere omaggio alla tomba di Zhao Ziyang, mentre quella di Jiang Qing è aperta al pubblico. Questo evidenzia chiaramente chi le autorità del Pcc temono e chi ammirano».

Jiang Qing, una fautrice della rivoluzione culturale

Jiang Qing, precedentemente nota come Li Yunhe, è stata l’ultima moglie di Mao Zedong e ha rappresentato l’aprifila del dittatore comunista nel lanciare la Rivoluzione Culturale. Con il suo status speciale, Jiang Qing è stata in prima linea da quando Mao lanciò la Rivoluzione Culturale nel 1966. Incitava la guerra civile e perseguitava i dissidenti. In molte occasioni ha anche interpretato il ruolo di portavoce di Mao.

Tuttavia, dopo la morte di Mao nel 1976, Jiang Qing venne arrestata in quanto membro della Banda dei Quattro e condannata a morte con la sospensione della pena. Nel 1991 si è suicidata nella prigione di Pechino Qincheng. Da allora, il nome ‘Jiang Qing’ era diventato tabù per il Pcc.

Dall’era di Deng Xiaoping, il Pcc ha mantenuto un atteggiamento negativo nei confronti della Rivoluzione Culturale. Alle persone non è stato permesso di visitare la tomba di Jiang Qing. Ora il Pcc ha aperto al pubblico il sito della tomba di Jiang Qing, il che è considerato un forte segnale che Xi Jinping tornerà all’era di Mao.

Jiang Qing è stata anche un importante promotrice di opere rivoluzionarie durante la Rivoluzione Culturale. Le opere rivoluzionarie, o opere modello, sono opere tradizionali cinesi di Pechino ‘riformate’ con elementi musicali moderni. I contenuti erano tutti spettacoli ‘rossi’ che promuovevano il Pcc. In quell’epoca, tutte le opere tradizionali cinesi erano proibite. Jiang Qing aveva usato le cosiddette ‘opere modello’ per cambiare l’arte tradizionale e ne aveva fatto un’arma per perseguitare i dissidenti.

Nel luglio di quest’anno, le rappresentazioni teatrali del Pcc che celebrano il centenario della fondazione del Partito, metteranno in scena ancora una volta quelle opere rosse. A questo proposito, il commentatore di attualità di Ntd Television, Tang Jingyuan, ritiene che Xi Jinping stia lanciando una rivoluzione culturale morbida: «La promozione di Xi delle opere modello significa che ha lanciato una campagna per eliminare i circoli ideologici e letterari da ora fino a quando non avrà completato la sua rielezione».

Zhao Ziyang: il più grande tabù del Pcc

Zhao Ziyang, uno dei segretari generali del Pcc all’epoca di Deng Xiaoping, è stato un importante promotore delle riforme politiche. Poiché le sue proposte erano diverse dalle riforme economiche di Deng, quest’ultimo lo definì un liberale e si rifiutò di accettarlo.

Durante il movimento studentesco del 1989, Zhao fu estromesso perché simpatizzava con gli studenti, si opponeva alla repressione ed esponeva il suo conflitto con Deng alla comunità internazionale. Zhao è stato costretto agli arresti domiciliari fino alla sua morte nel 2005. Dopo la morte di Zhao, le sue ceneri sono state conservate nella sua residenza di Pechino fino a quando i suoi famigliari non sono stati autorizzate a seppellirlo insieme alla moglie, il 18 ottobre 2019. Sua moglie Liang Boqi, era morta nel 2013.

Poiché le proposte di riforma di Zhao Ziyang avevano conquistato il cuore della gente, un gran numero di persone si reca nell’ex residenza di Zhao a piangere ogni anno nell’anniversario della sua morte. È considerato un momento delicato e il Pcc invia sempre un gran numero di agenti di polizia per bloccare la strada. A questo proposito, Li Yanming, un commentatore di affari cinesi con sede negli Stati Uniti, ritiene che Zhao rappresenti in una certa misura l’opinione pubblica e sia quindi una minaccia per il Pcc.

Secondo un tweet del giornalista indipendente cinese Gao Yu, il Pcc ha comunicato alla famiglia di Zhao, pochi giorni prima della festa, che doveva trasferirsi dalla sua residenza di Pechino. Gao Yu ha pubblicato alcune immagini su Twitter e ha lasciato un messaggio: «Oggi è  Qinming, scatole imballate sono in ogni stanza di questa residenza che la famiglia Ziyang usa da 32 anni. È questo l’ultimo Qinming in questo cortile?».

Xi ritorna al sistema di centralizzazione di Mao

Xi è il secondo leader del Partito dai tempi di Mao Zedong a detenere la leadership del Partito, del governo e dell’esercito. Nel 2017, durante il 19° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, «Il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinese per una nuova era» è stato introdotto nella costituzione del Partito, rendendo Xi il secondo leader nella storia del Pcc ad avere un sistema ideologico personalizzato. Anche per questo è stato soprannominato «Xi Zedong».

Chen Daoyin, un politologo con sede a Shanghai, ritiene che sebbene il pensiero di Xi Jinping sia stato inserito nella costituzione del Partito, la lunga designazione mostra che il suo potere effettivo non ha raggiunto i livelli di Mao.

Secondo Li Yanming, se Xi Jinping vuole mantenere completamente il potere, oltre ad attaccare continuamente le forze di opposizione nel Partito attraverso la sua campagna anti-corruzione, deve anche controllare con fermezza l’ideologia della nazione, e il governo prepotente e centralizzato di Mao Zedong è il miglior modello.

A questo proposito, Li Yanming ha commentato: «Xi Jinping deve abbandonare le idee di riforma di Deng Xiaoping se vuole tornare all’era di Mao. Lo sviluppo economico aiuterà il Pcc a ottenere il sostegno del popolo, ma il Pcc non deve fare concessioni politiche. Prendendo in prestito ciò che Xi ha detto alla fine del 2018: ‘Dobbiamo riformare risolutamente ciò che dovrebbe e può essere cambiato, non dobbiamo assolutamente riformare ciò che non dovrebbe e non può essere cambiato’».

In effetti, il piano di Xi Jinping per tornare all’era Mao è già in corso. Ad esempio, il 15 settembre 2020, l’Ufficio generale del Comitato centrale del Pcc ha emesso un documento intitolato «Pareri sul rafforzamento del lavoro del Fronte unito dell’economia privata nella nuova era», che richiede alle imprese private di essere sempre «politicamente sensibili», e incoraggia le imprese private a partecipare alle «riforme della proprietà mista», ad accettare il Fronte unito e partecipare attivamente alle principali strategie, inclusa la partecipazione all’iniziativa della ‘Nuova Via della Seta’.

Già il 20 settembre 2019, i funzionari di Hangzhou, dove si riunivano grandi aziende cinesi, hanno annunciato che avrebbero schierato 100 funzionari governativi in ​​100 aziende tra cui Alibaba, Hikvision Digital Tech, Geely Auto e Wahaha Group. Sarebbero diventati il ​​primo gruppo di rappresentanti degli affari governativi in ​​100 aziende chiave.

Sebbene Xi Jinping abbia adottato vari metodi per prepararsi a un pieno ritorno all’era Mao, non è ancora chiaro se potrà o meno essere rieletto dal 20° Congresso Nazionale del Pcc del prossimo anno. Il commentatore di attualità di Ntd, Tang Jingyuan, ritiene che se Xi voglia abolire completamente la linea di Deng Xiaoping secondo cui il leader dovrebbe essere scelto a turno tra le potenti famiglie del Pcc. Anche per questo, dovrà affrontare un frenetico contrattacco da parte di molti rivali politici.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Chinese Leader Xi Jinping Signals Return to the Mao Era

 
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