Le più grandi compagnie telefoniche chiudono i ponti con Huawei

In seguito al divieto di esportazione ordinato dall’amministrazione statunitense ai danni di Huawei, i gestori di telefonia mobile di tutto il mondo hanno annunciato che smetteranno di vendere gli smartphone dell’azienda cinese, per problemi relativi alla manutenzione dei telefoni, non più garantibile.
Inoltre, l’azienda tecnologica britannica Arm che si occupa della progettazione di microchip, ha già interrotto la propria collaborazione con Huawei.

Gli smartphone Huawei utilizzano il sistema operativo Android di Google. Ma dopo che il 15 maggio il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto Huawei e le sue 70 affiliate nella sua lista nera commerciale, Google ha annunciato l’intenzione di sospendere la sua attività con Huawei.
Perdere l’accesso ai prodotti Google significa che i telefoni Huawei non sarebbero più in grado di utilizzare molte delle app più popolari del gigante tecnologico statunitense, come Gmail e Google Maps.  

Per dare agli attuali clienti Huawei il tempo di adattarsi alle restrizioni, il Dipartimento del Commercio statunitense ha concesso all’azienda un’esenzione temporanea di 90 giorni, consentendole di mantenere per ora le reti esistenti e fornire aggiornamenti software ai telefoni Huawei già in uso; si valuterà in seguito se estendere l’esenzione oltre i 90 giorni.

In Gran Bretagna il 5G sarà senza Huawei

In una conferenza stampa del 22 maggio, la Ee, il più grande operatore di telefonia mobile del Regno Unito (di proprietà della società di telecomunicazioni British Telecom, Bt), ha annunciato che gli smartphone Huawei saranno lasciati fuori dal suo lancio del 5G fino a quando il futuro dell’azienda cinese non sarà più chiaro.

A proposito di questa decisione, Marc Allera, amministratore delegato dei marchi di consumo del Gruppo Bt, ha dichiarato che i cellulari Huawei non verranno presi in considerazione, «fino a quando – ha spiegato – non otterremo le informazioni e una fiducia tali da avere la sicurezza a lungo termine che i nostri clienti, che acquistano da noi questi dispositivi (telefoni Huawei), saranno supportati per tutta la vita».

La Ee prevede di lanciare reti 5G a Londra e in altre cinque città del Regno Unito a partire dal 30 maggio e ha progettato di installare 1.500 siti 5G entro la fine di quest’anno. Escludendo Huawei, prevede di fornire invece ai clienti smartphone 5G di Samsung, LG e OnePlus.

Anche la Vodafone, per ragioni analoghe, ha annunciato di sospendere gli smartphone Huawei dalla sua linea 5G nel Regno Unito. La compagnia prevede di implementare il 5G a luglio di quest’anno, ma non è chiaro se i telefoni Huawei saranno esclusi anche dai suoi altri mercati europei.

Giappone con SoftBank e KDDI non vende l’ultimo modello Huawei

La società giapponese di telecomunicazioni SoftBank ha annunciato che non venderà lo smartphone Huawei P30 Lite, appena rilasciato, perché, come ha detto il portavoce Hiroyuki Mizukami, è importante che «i clienti si sentano sicuri usando i nostri prodotti». La SoftBank aveva infatti pianificato di vendere il nuovo telefono di Huawei a partire dal 24 maggio.

Lo stesso giorno un’altra società giapponese di telecomunicazioni, la Kddi Corp, ha annunciato di aver bloccato la vendita dello stesso modello, che non metterà in commercio fino a quando non si sarà certi che il prodotto sia affidabile.

Inoltre la NTT DoCoMo, il più grande operatore di telefonia mobile del Giappone, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di annullare i pre-ordini già effettuati degli smartphone Huawei.

Taiwan e Corea del Sud esauriscono le scorte ma non comprano nuovi modelli

Chunghwa Telecom, la più grande compagnia di telecomunicazioni di Taiwan, ha annunciato il 22 maggio che non acquisterà più nuovi telefoni Huawei perché «la manutenzione e le riparazioni future non possono essere garantite».
Il giornale taiwanese ETtoday ha riportato le parole di Chi-Mau Sheih, presidente e amministratore delegato di Chunghwa Telecom, che ha sostenuto che tuttavia la sua società continuerà a vendere le scorte esistenti.

Anche la FarEasTone, seconda compagnia telefonica taiwanese, ha dichiarato che continuerà a vendere gli attuali telefoni Huawei, ma non ha specificato se continuerà ad acquistare nuovi telefoni Huawei.

Taiwan Mobile, il terzo operatore mobile di Taiwan, ha affermato che sospenderà la vendita dei nuovi modelli di telefoni Huawei. 

Gli altri principali operatori dell’isola, Taiwan Star Telecom e Asia Pacific Telecom, hanno adottato la stessa posizione di FarEasTone.

In Corea del Sud la compagnia sudcoreana KT ha anche detto di star prendendo in considerazione l’interruzione delle vendite di telefoni cellulari e tablet Huawei in seguito al divieto di esportazione emanato dagli Stati Uniti.

Le aziende di microchip interrompono collaborazioni con Huawei

Dopo che il 20 maggio è stato reso noto che il produttore tedesco di microchip Infineon Technologies ha sospeso le spedizioni a Huawei per conformarsi al divieto degli Stati Uniti, l’azienda di progettazione di chip britannica Arm lo ha seguito con un annuncio simile.

Il 22 maggio la Bbc ha riferito di aver ottenuto i documenti interni di ARM, in cui si legge che la società ha incaricato i dipendenti di sospendere «tutti i contratti attivi […] e qualsiasi incarico in sospeso» con Huawei e le sue affiliate, in quanto i progetti di Arm contengono «tecnologia di origine statunitense».

Sebbene Huawei abbia affermato di avere piani di emergenza per sostituire le tecnologie statunitensi, gli esperti ritengono che sarebbe alquanto difficile per la società continuare le sue operazioni senza di esse.

 

Articolo in inglese  Following US Export Ban, Mobile Carriers Worldwide Drop Huawei Phones From Lineup

 
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