Le persone più ricche della Cina hanno legami con il Partito Comunista

Nove delle dieci persone più ricche della Cina, indicate su una lista indipendente, hanno legami con il Partito Comunista Cinese, secondo un recente rapporto dei media statali cinesi che mostra il collegamento esistente tra affari e politica cinese.

Il quotidiano statale Youth Daily di Pechino, ha infatti informato sul coinvolgimento politico dei dieci uomini più ricchi cinesi dopo la pubblicazione del rapporto Hurun del 10 ottobre, un’inchiesta annuale sugli uomini più ricchi del Paese.

Il magnate Wang Jianlin, primo nella lista Hurun, è membro della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (Cppcc), un organo consultivo politico. Wang, insieme a Robin Li, responsabile del gigante di internet Baidu, Lu Zhiqiang, della China Oceanwide Holdings Group, Zhang Jindong, del Suning Commerce Group (il rivenditore più grande della Cina), e il titolare dei diritti Red Bull, Yan Bin, hanno tutti assistito alle recenti riunioni della Cppcc.

Tra i rappresentati dell’Assemblea Popolare Nazionale, l’assemblea legislativa del regime cinese che approva leggi senza discussione, troviamo: Zong Qinghou, capo del Hangzhou Wahaha Group, il maggior produttore di bibite in Cina; Pony Ma, il capo della compagnia internet Tencent Holdings; Lei Jun, fondatore della nuova compagnia di telefoni intelligenti Xiaomi Technology; e Lu Guanqiu, capo dell’impresa di componenti per autoveicoli Wanxiang Group Corporation.

Due della lista dei più ricchi in Cina, Wang Jianlin e Lu Guanqiu, hanno avuto l’onore di unirsi alle sessioni del Congresso Nazionale, un evento quinquennale che si tiene a Pechino in cui gli incarichi politici giù decisi per i posti più alti del Partito vengono votati e autorizzati formalmente.

Yan Hao, la sesta persona più ricca della Cina, non ha un’alta posizione politica né è membro dei suddetti gruppi consultivi; il fondatore della maggiore impresa di costruzioni privata in Cina, la Pacific Construction Group, è attualmente il vicedirettore dell’azienda statale cinese Private-Owned Business Association e ancora vicedirettore esecutivo della China Private Economy Research Society.

Gli affari e la politica sono strettamente interconnessi nella Cina comunista. Essere membri del Partito o avere amicizie con la elite del Partito, aiuta gli imprenditori ad assicurarsi i migliori progetti e investimenti nel gigantesco ambiente imprenditoriale cinese altamente competitivo.

A sua volta, il Partito incorpora questi uomini d’affari nelle sue riunioni ed eventi politici, in modo da farli sentire parte attiva. Ad esempio, quattro membri dei dieci nella lista Hurun: Robin Li, Lu Guanqiu, Jack Ma, e Pony Ma, hanno fatto parte del gruppo imprenditoriale cinese che ha accompagnato il leader del Partito Xi Jinping nella sua prima visita ufficiale agli Stati Uniti.

Anche le persone che non sembrano aver legami con il Partito in realtà lo appoggiano pubblicamente. Nel 2011, in un discorso alla Columbia University, Jack Ma, Ceo del conglomerato del commercio elettronico Alibaba, ha riferito che Google dovrebbe «rispettare il governo» se desidera aver successo in Cina. Ma più tardi ha anche riconosciuto di aver passato «molto tempo» a studiare come opera il Partito.

Nel luglio 2014, il New York Times ha rivelato che quattro imprese cinesi che investono in Alibaba, sono dirette da figli o nipoti di alti funzionari del Partito.

Tuttavia, Alibaba è stata sanzionata dalle autorità cinesi a gennaio, per aver venduto prodotti falsificati insieme ad altre violazioni. L’attacco alla compagnia di Ma è stato interpretato in alcuni ambienti come effetto collaterale di una feroce lotta tra fazioni nel Partito. Alvin Jiang Zhicheng, nipote dell’ex leader cinese Jiang Zemin, possiede il 5,6 per cento di Alibaba. Jiang, la sua famiglia e i suoi collaboratori sono gli obiettivi principali della campagna anti-corruzione dell’attuale leader del Partito Xi Jinping.

Il rapporto Hurun sugli uomini più ricchi cinesi, è stato iniziato da Rupert Hoogewerf, un commercialista considerato un referente affidabile in questo tema.

I rapporti del 2015 descrivono una Cina con 596 multimilionari, in confronto ai 537 degli Stati Uniti. Questi 1.877 cittadini cinesi nella lista, assumono più dell’1 per cento della forza lavoro di 801 milioni di cinesi, e hanno pagato più di 100 miliardi di dollari in tasse.

Hoogewerf, presidente e ricercatore principale del rapporto Hurun, ha detto: «Nonostante il rallentamento dell’economia, i più ricchi della Cina hanno sfidato questa difficoltà, facendo registrare il loro miglior anno e creando più ricchezza che qualsiasi altro Paese in un anno».

Top ten degli uomini più ricchi cinesi secondo il rapporto Hurun:

1) Wang Jianlin, Wanda Group, 34.4 miliardi di dollari

2) Jack Ma, Alibaba Group, 22.7 miliardi di dollari

3) Zong Qinghou, Wahaha, 21.1 miliardi di dollari

4) Pony Ma, Tencent, 18.8 miliardi di dollari

5) Lei Jun, Xiaomi Technology, 14.4 miliardi di dollari

6) Yan Hao, China Pacific Construction, 14.2 miliardi di dollari

7) Robin Li, Baidu, 13.3 miliardi di dollari

8) Lu Zhiqiang, China Oceanwide Group de Beijing, 13 miliardi di dollari

9) Zhang Jindong, Suning Group, 12.7 miliardi di dollari

10) Lu Guanqiu, Wanxiang Group, 10.2 miliardi di dollari

10) Yan Bin, Reignwood Group, 10.2 miliardi di dollari

 

 

 

 

 
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