L’Arte di Zhen, Shan, Ren: «una congiunzione tra il cielo e la terra»

FIRENZE – Con l’apertura dell’esibizione artistica Zhen Shan Ren, portatrice dei valori universali di verità, compassione e tolleranza, un grande pubblico ha assistito all’inaugurazione di un nuovo special set. Tra i vari ospiti d’onore, Epoch Times ha intervistato due figure di rilievo nell’ambito artistico nazionale.

«Sono veramente sorpreso di assistere a questa esposizione – ha esordito il Principe Ottaviano de Medici di Toscana, in visita esclusiva alla mostra – Qui viene rappresentata, come in passato, la sapienza basilare dell’umanità, dei principi universali, di elevazione, di congiunzione tra l’universale e il particolare, tra il cielo e la terra».

Un’esposizione che per il Principe Ottaviano de Medici porta un messaggio di speranza. Il Principe Ottaviano si è fatto pioniere di un ritorno all’arte tradizionale cinquecentesca attraverso la fondazione dell’Accademia Medicea a Firenze: «l’artista deve imparare veramente la pittura antica se vuole imparare a dipingere, e le accademie attuali non fanno questo», per ciò diventa di fondamentale importanza conoscere i fondamenti tecnici, filosofici, anatomici e spirituali che si celano dietro allo stile Rinascimentale.

Secondo il Principe vi è ora una cultura di massa «folk-tribale» che, inneggiando al ballo e alle bevute, sta facendo scomparire la cultura tradizionale e immateriale dell’artista, soprattutto a Firenze. Per cui «vedere qualcosa che viene realizzato in termini ascetici superiori» come mezzo per salvare i principi dell’arte antica rientra nel piano di riqualificazione della città voluto da Ottaviano de Medici. Per di più, attraverso la comunicazione tra valori comuni e una possibile futura collaborazione con gli artisti, «potrebbe essere una via di uscita importante per Firenze» e al tempo stesso, guardando con lungimiranza, «potrebbe portare al nuovo Rinascimento proprio in Cina».

Anche per il designer Chanan Gardi quest’esposizione rivela una «sapienza che c’è ancora», e che si esprime attraverso «un’eccezionale manualità e capacità tecnica che ha nutrito tutta la tradizione». Per l’artista israeliano la tolleranza mostrata attraverso i dipinti permette di sprigionare la verità al di fuori della Cina. In questo modo il sentimento e la volontà di portare avanti certe idee permette un «esercizio meraviglioso da parte di questi artisti».

Per Gardi, questa rievocazione dello stile tradizionale protrae ad analogie con il mondo greco e latino, ai grandi artisti che fecero la gloria dell’arte classica. Oltretutto «l’arte è da sempre l’ambasciatrice del vero rispetto al falso che viene divulgato», per cui il valore civile, il rapporto di umiltà e verità trasmesso attraverso l’opera permette la liberazione dell’uomo stesso.

 
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