L’abuso della parola ‘fascista’ e le sue conseguenze

Di Gerry Bowler

Sembra proprio che al giorno d’oggi siano diventati tutti fascisti. Il primo della lista è Donald Trump: ad affermarlo sono i membri del Congresso Usa, che lo hanno accusato anche di aver istituito dei ‘campi di concentramento’; lo affermano anche gli accademici delle prestigiose università della Ivy League; e lo confermano riviste autorevoli come il New Statesman e il New York Magazine. D’altronde la cosa non dovrebbe destare alcuno stupore dal momento che il Partito Repubblicano, secondo un articolo del Toronto Star, è di fatto un’«istituzione fascista».

In Inghilterra, patria di leader fascisti del calibro di Margaret Tatcher e David Cameron, gli accademici di Oxford stanno paragonando il primo ministro Boris Johnson a Benito Mussolini, e hanno sottolineato che a Hitler piaceva molto Mussolini, un fatto importante e spesso trascurato.

Stando alle parole di moltissimi giornalisti, i fascisti hanno ormai preso il controllo di Israele, Polonia, Ungheria, Brasile, e persino la Danimarca sta dando segno di essere pronta a sprofondare nelle tenebre.

Ma nemmeno il pacifico e tranquillo Canada sembra esserne immune, come osservato da alcuni acuti osservatori. Un noto blogger di Montreal ha infatti dichiarato: «Svegliatevi canadesi e annusate il fascismo che c’è nell’aria», riferendosi alla minaccia posta in essere da Andrew Scheer; mentre un articolo dell’Huffington Post ha attaccato Justin Trudeau per aver mostrato «i tratti distintivi del fascismo».

Ma quando si stancheranno di usare a sproposito la parola fascismo?

Una volta le parole avevano un significato ben preciso, mentre oggi un’accusa come «razzista» è divenuta così abusata da significare poco più di «non sono d’accordo con te». Allo stesso modo l’espressione «suprematismo bianco» viene usata sempre più frequentemente, in particolare negli Stati Uniti. Lo stesso è avvenuto per parole come «genocidio», «olocausto» ed «emergenza climatica mondiale», espressioni un tempo pregne di significato che oggi stanno diventando etichette estremamente vaghe e sfumate.

In realtà il fascismo è un’ideologia ben precisa. Milioni di persone sono morte per combatterne le manifestazioni concrete durante la Seconda Guerra Mondiale in Germania, Giappone e Italia; per questo motivo potrebbe essere di grande beneficio sapere se quest’ideologia sia effettivamente ancora viva al giorno d’oggi. Il fascismo è nato essenzialmente dall’ingegno del veterano di guerra Benito Mussolini, che ha adottato come tratti distintivi il simbolo romano del fascio littorio e le camicie nere come uniformi. Il suo motto era: «Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato», una perfetta definizione di totalitarismo.

Le sue azioni ispirarono un altro veterano della Grande Guerra, Adolf Hitler, che nel creare il Partito dei Lavoratori Nazionalsocialista Tedesco, riprese molte delle idee di Mussolini. Ad ogni modo una lista delle caratteristiche del fascismo includerebbe senz’altro i seguenti punti:

  • Il culto del Leader: Hitler come il Fuhrer, Francisco Franco come El Caudillo, Mussolini come Il Duce, e Ion Antonescu come Conducător. Il leader incarna lo Stato e la volontà nazionale e i suoi seguaci giurano fedeltà e obbedienza nei suoi confronti.
  • L’uso della violenza paramilitare in uniforme. Le Sturmabteilung dalle camicie brune in Germania, gli squadristi con la camicia nera in Italia e le guardie di ferro rumene dalle camicie verdi.
  • Il controllo dell’economia nazionale, sia del capitale che del lavoro, da parte dello Stato, che stabilisce gli obiettivi economici e concede la proprietà privata.
  • Stato antidemocratico e antiparlamentare. Il guscio esterno del governo costituzionale potrebbe rimanere, ma non è consentita alcuna vera opposizione politica. Incarcerazione o assassinio di dissidenti.
  • Ultra-nazionalismo e conseguente razzismo. Il culto di un’epoca d’oro del passato, quando la nazione era grande.
  • L’odio per i deboli. Questo porta all’eugenetica, all’eutanasia, alla sterilizzazione obbligatoria e al darwinismo sociale. La derisione della fede cristiana in quanto simpatetica verso i più deboli.
  • Non è consentita alcuna società civile al di fuori dello Stato e del partito unico. Da ciò l’abolizione dei Boy Scout e delle organizzazioni giovanili cattoliche in Germania e la loro conseguente sostituzione con gruppi giovanili di Hitler. Tutta l’arte, il teatro, la letteratura, il cinema, l’editoria e le trasmissioni sono controllate dallo Stato. La privacy e la libertà di coscienza sono notevolmente ridotte.

In effetti i fascisti non sono affatto conservatori – sebbene i conservatori siano spesso nazionalisti e nostalgici del passato – si tratta piuttosto di un gruppo rivoluzionario, che esercita una particolare attrazione sui giovani. Il loro scopo è rivoluzionare, non conservare (in effetti il fascismo è in realtà una derivazione dell’ideologia socio-comunista piuttosto che del cosiddetto pensiero di destra, ma questo è un altro argomento).

Chi sono dunque i veri fascisti al giorno d’oggi? Bisogna cercarli nei partiti neonazisti, come il movimento Golden Dawn in Grecia, nelle milizie che propugnano il suprematismo della razza bianca e in alcuni gruppi scandinavi neo-pagani. Nelle manifestazioni contro gli immigrati organizzate dai cosiddetti skinhead, e nei gruppi chiamati paradossalmente ‘antifa’ che si aggirano negli Stati Uniti e in Canada. Non se ne trovano invece alla Casa Bianca, al numero 24 Sussex Drive o a Downing Street.

Le parole sono uno strumento molto potente; se usate a sproposito finiscono per indebolire la nostra capacità di ragionare razionalmente.

 

Gerry Bowler è uno storico canadese specializzato nell’intersezione tra cultura popolare e religione. Il suo ultimo libro è «Natale nel mirino: Duemila anni di denunce e difese della festa più celebrata del mondo».

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Epoch Times.

Articolo in inglese: Can We Please Stop Using the F-Word?

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