La verità sul bambino cinese dai capelli congelati

Di Alessandro Starnoni

Gennaio 2018, un bambino cinese di terza elemantare percorre 4.5 km a piedi al gelo e si presenta in classe con i capelli congelati. La sua insegnante lo considera divertente, scatta una foto e la posta online. Il risultato dell’immagine diventata virale in poco tempo è un acceso dibattito sulla povertà in Cina.

Wang Fuman, 8 anni, vive in una casa fatiscente assieme alla nonna e alla sorella maggiore, nella provincia dello Yunnan, zona sud-occidentale della Cina. Sua madre se ne è andata di casa, mentre il padre viaggia spesso per lavoro, e non vive con loro. Per andare a scuola, Wang cammina più di un’ora, anche in inverno. Il giorno che è stata scattata la foto la temperatura segnava -9 gradi.

L’immagine di Wang con i capelli e le sopracciglia ricoperti di ghiaccio ha colpito un punto dolente nel regime cinese, i cui funzionari sono sinonimo di abuso d’ufficio, corruzione e lusso.

Oltre metà della popolazione cinese vive in condizioni di povertà, un dato che il regime cinese cerca di tenere nascosto. Nel 2006, prima delle Olimpiadi di Pechino, 1.5 milioni di cittadini sono stati evacuati dalle loro case, poi demolite. L’obiettivo era  dare un’immagine sfarzosa ai visitatori internazionali. Quando la foto di “Ice Boy” è diventata super virale sia in Cina che all’estero, la macchina della propagande del regime si è subito attivata.

Wang non è più il simbolo della povertà delle zone rurali cinesi, bensì un portabandiera del Partito comunista cinese. Invitato a Pechino, è stato omaggiato come un eroe e un patriota. Gli è stato chiesto di sventolare la bandiera comunista e promettere fedeltà al Partito, con addosso indumenti antisommossa della polizia, esprimendo il suo desiderio di diventare un poliziotto.

Il bambino molto probabilmente non è al corrente che sezioni della polizia cinese hanno il compito di monitorare, arrestare e uccidere cittadini cinesi per il mercato illegale dei trapianti, considerato un genocidio da varie realtà dei diritti umani. Le vittime principali sono i praticanti de Falun Gong, una tradizionale meditazione i cui aderenti sono sottoposti a repressione dal 1999.

Nel trattare il ragazzo come una celebrità, non solo il regime cerca di rafforzare la propria immagine tra la popolazione; l’immagine di un governo che ‘lotta per il popolo e con il popolo’ proprio come il bambino affronta il gelo per arrivare a scuola, ma spostare l’attenzione ha portato a rendere inutile il dibattito sulle polemiche per la povertà in Cina.

 

Photo Credit: YouTube Screenshot | China Uncensored.
 
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