La truffa del reddito universale

Di Cory Morgan

L’autore dell’articolo, Cory Morgan, è un editorialista e imprenditore con sede a Calgary.

 

Il concetto di ‘Grande Reset’ non è un qualcosa di nuovo; esso è sempre stato considerato una teoria cospirazionista o una nozione accademica che non sarebbe mai diventata realtà.

Ma poi ha superato il confine della mera congettura o utopia: infatti è diventato il tema principale della riunione annuale del World Economic Forum nel gennaio 2021.

In Canada è andata oltre il postulato accademico, ed è diventata una potenziale realtà legislativa, quando, lo scorso settembre, il primo ministro Justin Trudeau ha parlato all’Onu di voler perseguire il ‘reset’, che comprenderà una politica di reddito di base universale.

Per spiegare brevemente il Grande Reset, si tratta di un piano globale per approfittare dell’attuale crisi, causata dalla pandemia, al fine di ricostruire completamente i nostri modelli economici e di governance. Per fare cambiamenti frammentari ci vogliono anni di lavoro e bisogna consultare gli elettori, ma se l’economia si ferma a causa di una crisi mondiale come una pandemia, i governi possono usare questa emergenza per attuare cambiamenti massicci mentre la popolazione è timorosa e pronta ad abbracciare nuove visioni.

Questo è allarmante per due motivi.

Per prima cosa, i leader e i governi che vogliono perseguire il Grande Reset cercano di far crollare ulteriormente le economie. Se un leader crede veramente che il Grande Reset porterà un cambiamento per il bene superiore, vorrà che l’economia raggiunga il fondo il più presto possibile, per poter poi iniziare a ricostruire questa nuova utopia.

In secondo luogo, la visione di un mondo post-reset è socialista. L’aumento della presenza del governo nell’economia, insieme ad un massiccio aumento dello Stato sociale, sono aspetti fondamentali della questione. Le nazioni sviluppate stanno andando alla deriva in questo stato da decenni, ma gli ideologi vogliono accelerare questo processo e la situazione odierna dà loro i mezzi.

Una politica di reddito di base universale accelererebbe il tragitto del Canada verso il fondale economico e porterebbe ad una crescita massiccia della dipendenza statale. E questo è precisamente il motivo per cui la deputata liberale Julie Dzerowicz ha presentato il disegno di legge C-273, detta anche la «Strategia nazionale per una legge sul reddito di base garantito».

Le proposte di legge dei membri singoli passano raramente e di solito possono essere respinte. Ma quando un deputato del partito di governo presenta una proposta di legge portata avanti dai membri esterni al governo, bisogna sedersi e prenderne nota. I governi, infatti, usano questo tipo di disegni di legge per promuovere iniziative future, senza che sembri che il partito al potere effettivamente le appoggi. Il governo Trudeau tiene il guinzaglio stretto sui suoi parlamentari, quindi si può stare certi che la proposta di legge della Dzerowicz non avrebbe mai visto la luce del giorno, se il potere non l’avesse voluto.

Il reddito universale è stato teorizzato da politici ed economisti per anni, ma ha fallito senza eccezione quando è stato messo alla prova. Questo reddito in teoria dovrebbe sostituire i meccanismi statali esistenti come il welfare e l’assicurazione sul lavoro, ma i governi non hanno il coraggio di eliminarli, così esso diventa solo un altro pagamento in aggiunta a molti altri. Le politiche di reddito universale funzionano anche sulla premessa ingenua che le persone non diventeranno dipendenti dai pagamenti, e cercheranno un lavoro il prima possibile. Un esperimento di due anni in Finlandia che si è concluso nel dicembre 2018, ha dimostrato che invece i destinatari del reddito hanno semplicemente preso i soldi e sono rimasti a casa, senza cercare attivamente un impiego.

Con il programma Canada Recovery Benefit (Crb) in risposta alla pandemia, il Canada sta già subendo quello che è essenzialmente un esperimento nazionale di reddito universale. Il costo completo del Crb non può ancora essere misurato, poiché non c’è stato un bilancio federale in quasi due anni. Dovremmo aspettare e vedere i costi fiscali di questa manovra, prima anche solo di considerare di abbracciare una politica di reddito universale.

Il pronto accesso ai fondi Crb è innegabilmente un fattore che contribuisce alla crisi di dipendenza da droghe del Canada: le persone con problemi di dipendenza hanno bisogno di cure, non di denaro. Un facile accesso a fondi incondizionati può esacerbare i problemi per le persone che stanno combattendo la dipendenza e non possono fare scelte di spesa responsabili. Le morti per overdose in tutto il Canada sono salite alle stelle nel 2020, e un programma di reddito universale avrebbe lo stesso effetto.

Adottare un reddito di base universale in un momento come questo sarebbe un suicidio economico. Ironicamente, questo è esattamente il motivo per cui il governo Trudeau vuole implementarlo. Non possiamo entrare nel Grande Reset senza prima toccare il fondo, e un programma di reddito universale ci spingerà verso quella direzione.

Sarà una salita lunga e difficile per tutti noi, per uscire dalla recessione pandemica. La gente sarà tentata di seguire il canto delle sirene, ovvero le soluzioni che rendano il governo più presente, e il reddito universale sarà una di queste. Dobbiamo alzarci e respingere queste iniziative finché siamo ancora in tempo. Il disegno di legge C-273 deve essere fermato.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Epoch Times.

Articolo in inglese: The Siren Song of Universal Basic Income

 
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