La stampa cinese non ha censurato il litigio diplomatico Usa-Cina. Perché?

Di Zhong Yuan

Non vi era dubbio che i colloqui Usa-Cina, iniziati il 18 marzo, sarebbero stati molto difficili, nonostante il Ministero degli Esteri del Partito Comunista Cinese (Pcc) lo avesse ripetutamente definito un «dialogo strategico di alto livello». Ebbene, non appena i colloqui sono iniziati, lo stesso Ministero degli Esteri ha immediatamente cambiato il suo tono, passando dal dialogo al vero e proprio scontro.

In una conferenza stampa del 19 marzo, il portavoce Zhao Lijian ha dichiarato in merito che «le dichiarazioni di apertura sono state ardenti e teatrali». E l’agenzia giornalistica statale Xinhua ha rapidamente seguito il briefing di Zhao, affermando che la parte statunitense «ha provocato disaccordi per prima e che le dichiarazioni di apertura sono state infuocate e teatrali, e che non è ciò che la Cina desidera vedere».

Ma quello che è strano è che i media del Pcc hanno parlato dello scontro avvenuto (cosa non scontata), e lo hanno fatto molto tempestivamente.

Il «dialogo strategico di alto livello tra Stati Uniti e Cina» cade a pezzi

Alla conferenza stampa del Ministero degli Esteri cinese, un giornalista della Cnn ha chiesto: «La Cina ha detto che gli Stati Uniti hanno gravemente superato il limite di tempo nelle loro osservazioni di apertura e hanno rotto i protocolli diplomatici, il che non è esattamente il modo ideale di accogliere gli ospiti. Allora perché la Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver gravemente superato il limite di tempo?»

Zhao non ha risposto direttamente alla domanda, ma ha descritto la sessione di apertura come «infuocata e teatrale», e ha detto che gli Stati Uniti «hanno attaccato in modo sfacciato la politica interna ed estera della Cina, provocando disaccordi».

Che gli Stati Uniti abbiano o meno superato il limite di tempo non era vero il problema: il fatto è che gli americani hanno fatto commenti critici che hanno agitato il Pcc.

Il Pcc ha insistito per l’incontro, e si è riferito ad esso come un «dialogo strategico di alto livello», che però non si è concretizzato. E quindi, presumibilmente con l’approvazione dei vertici, Yang Jiechi e Wang Yi hanno tenuto un atteggiamento «infuocato», tipico dell’approccio diplomatico da ‘lupo guerriero’ del Pcc.

Dal «dialogo strategico di alto livello» alla brusca esibizione «infuocata», i media di propaganda del Pcc sono stati costretti a cambiare il loro tono, dall’originario miglioramento delle relazioni Usa-Cina allo scagliarsi contro gli Stati Uniti.

Dopo gli intensi colloqui a quattro tra Stati Uniti, Giappone, India e Australia, e i colloqui Usa-Giappone e Usa-Corea 2+2, il Pcc potrebbe essersi reso conto, in effetti, che c’è poca speranza di migliorare le relazioni Usa-Cina.

Gli alti dirigenti del Pcc non hanno alternative: stanno usando il loro completo controllo sull’accesso alle informazioni all’interno della Cina, al fine di incitare il popolo cinese al patriottismo e incolpare gli Stati Uniti.

Dietro il brusco cambiamento di tono dei media del Pcc

La stampa del Pcc raramente parla dei gravi disaccordi diplomatici; di norma, si concentra principalmente sul lodare la leadership e i risultati del Pcc.

Il parlare direttamente di questo genere di cose è estremamente insolito per loro: sconvolge completamente le pratiche convenzionali e il protocollo del Pcc. E, quindi, rivela il significato della relazione bilaterale Usa-Cina agli alti funzionari del Pcc.

Alla vigilia dei colloqui, Xinhua era in visibilio e ha pubblicato una serie di articoli. Altri giornali si sono poi affrettati a ristampare e ripubblicare gli articoli.

Alla conferenza stampa del Ministero degli Esteri cinese, il reporter della Cnn ha anche chiesto a Zhao: «I media statali cinesi e i social media hanno dato molta copertura a ciò che la delegazione cinese ha detto, anche con accattivanti manifesti a grandi caratteri. Quindi mi chiedo se la parte cinese avesse in mente in misura maggiore il proprio pubblico interno quando ha fatto queste dichiarazioni?»

Ovviamente, i giornalisti dei media stranieri hanno immediatamente percepito la differenza e hanno visto come il Pcc sia passato a incitare il nazionalismo come ultima risorsa.

Il Pcc è pronto per un confronto aperto con gli Stati Uniti?

Zhao ha detto alla conferenza stampa che la delegazione cinese «è stata raffreddata dal freddo pungente. […] Speriamo che gli Stati Uniti possano incontrare la Cina a metà strada».

Le osservazioni di Zhao hanno evidenziato la debolezza del Pcc.

Nell’articolo di Xinhua dal titolo «Yang Jiechi spiega la posizione della Cina nelle sue osservazioni di apertura del dialogo strategico di alto livello tra Cina e Stati Uniti», si afferma falsamente che «il dialogo strategico di alto livello tra Cina e Stati Uniti è un’importante iniziativa attuata con il consenso dei due capi dei due Paesi attraverso una telefonata, ed è stato anche deciso dai due capi personalmente».

Ma questo non è stato trattato nella telefonata tra Biden e il capo del Pcc Xi Jinping il 10 febbraio.

L’articolo diceva che il Pcc «spera che questo dialogo sia sincero e franco». In realtà, si direbbe invece che il Pcc sia rimasto sconcertato dal fatto che la parte americana parlasse sinceramente e francamente.

L’articolo di Xinhua avrebbe dovuto dichiarare la posizione del Pcc, ma invece ha ribadito i contenuti delle due sessioni del Pcc. Il tutto si è concluso con la dichiarazione che «il popolo cinese è più strettamente unito intorno al Comitato Centrale del Pcc con Xi Jinping come nucleo».

L’articolo citava le osservazioni di apertura di Yang, in cui egli ha affermato che «la stragrande maggioranza dei Paesi del mondo riconoscerebbe che i valori universali sostenuti dagli Stati Uniti o che l’opinione degli Stati Uniti possa rappresentare l’opinione pubblica internazionale, e quei Paesi non riconoscerebbero che le regole fatte da un piccolo numero di persone servano come base per l’ordine internazionale».

Inoltre ha dichiarato che: «Gli Stati Uniti non sono qualificati per parlare alla Cina in modo condiscendente, e i cinesi si rifiutano di accettarlo».

La dichiarazione di Wang, come riportato da Xinhua, è andata oltre, dicendo che «la Cina certamente in passato non ha accettato e in futuro non accetterà le accuse ingiustificate da parte degli Stati Uniti».

Tutti gli altri media continentali si sono affrettati a fare eco alla propaganda della Xinhua, secondo cui il Pcc stava prendendo posizione per competere con gli Stati Uniti per la supremazia, o almeno per essere su un piano di parità.

I media statali del PCC hanno parlato molto a favore di Yang e Wang. Non dovrebbe essere difficile per loro continuare a giocare duro, ma chi ne sopporterà le conseguenze? Il Pcc può certamente incolpare di nuovo gli Stati Uniti, ma questo risolverà davvero il dilemma che i leader del Pcc devono affrontare?

 

Zhong Yuan è un ricercatore che si occupa del sistema politico cinese, del processo di democratizzazione del Paese, della situazione dei diritti umani e del sostentamento dei cittadini cinesi. Ha iniziato a scrivere commenti per l’edizione in lingua cinese di Epoch Times nel 2020.

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Epoch Times.

Articolo in inglese: How Chinese Communist Media Spin the Open Clash at the US-China Talks

 
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