La siderurgia mondiale non riconosce la Cina come economia di mercato

La siderurgia mondiale  ?  compresi gli Usa, l’Ue e l’America latina   ha chiesto formalmente che i prodotti cinesi non vengano riconosciuti come parte dell’economia di mercato, a meno che non vengano sottoposti a un processo di valutazione industriale.

Le Associazioni Siderurgiche a livello mondiale hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alle intenzioni della Cina di voler ottenere lo status di economia di mercato entro dicembre 2016. Concedendo alla Cina questo privilegio, la crisi dei mercati internazionali aumenterebbe e il gigante asiatico continuerebbe a esercitare la sua pratica sleale di abbassamento prezzi arbitrario dei suoi prodotti, superando così i livelli record di esportazioni, secondo quanto riporta il comunicato congiunto emesso giovedì 5 novembre.

Secondo la Comunità dell’Acciaio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), se si somma la produzione totale dei Paesi del mondo, si ottengono quasi 700 milioni di tonnellate in eccesso di capacità produttiva di acciaio. Se questo dato si confronta con la sovraccapacità attuale della Cina – che va dalle 336 alle 425 tonnellate – e la cui industria siderurgica è di proprietà dello Stato e «fortemente sostenuta dal governo», questa situazione, considerando il calo dei consumi di acciaio, si è tradotta in «livelli record di esportazioni di acciaio dalla Cina al resto del mondo nel 2014, e si prevedono livelli di esportazioni ancora maggiori entro il 2015», afferma la Comunità.

Facendo parte da 15 anni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc), la Cina chiede di essere trattata come economia di mercato entro il prossimo anno. Le associazioni siderurgiche, fa notare il documento di non conformità, sostengono che il protocollo di adesione non obbliga automaticamente i Paesi ad accettare la richiesta finché la Cina non dimostri che i suoi prodotti soddisfano i requisiti di economia di mercato.

Questo implica che la Cina dovrà sottostare a un sistema di valutazione dei suoi prodotti e a una misurazione del suo impatto nel mercato internazionale. «Visto il ruolo significativo che continua a svolgere il governo cinese su molti aspetti chiave della sua economia, specialmente nella sua industria siderurgica controllata dallo Stato, non vi è dubbio che la Cina è ancora in gran parte un economia anti-mercato oggi», affermano le industrie, condannando l’entrata della Cina nell’Omc: «Non siamo d’accordo».

In precedenza, il 9 ottobre, l’industria siderurgica in America Latina ha discusso l’importanza di cambiare la strategia del mercato siderurgico e affrontare il drago asiatico per evitare la perdita di posti di lavoro e la competitività dei Paesi del mondo.

«Valutiamo l’impatto che avrà sulle industrie di tutto il mondo il trattare la Cina come un’economia di mercato prima che effettui le riforme necessarie per garantire che le forze del mercato possano funzionare pienamente nell’economia cinese» conclude il documento delle associazioni siderurgiche.

 
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