La persecuzione del Falun Gong continua nel 2015

Ancora arresti e torture, a volte fino alla morte, per i praticanti della tradizionale pratica di meditazione cinese del Falun Gong. Alcune statistiche incomplete rivelano centinaia di incarcerazioni illegali da parte del regime e dozzine di morti come risultato dei maltrattamenti subiti sotto custodia.

Alcuni tra i maltrattamenti più comuni includono il lavaggio del cervello, gravi percosse, scosse elettriche, bruciature, rimozione delle unghie, iniezione forzata di droghe altamente dannose, privazione del sonno, esposizione a climi estremi e lavoro forzato.

Il Falun Gong viene perseguitato in Cina sin dal 1999 sulla base di dubbie motivazioni legali. Minghui.org, un sito internet gestito dai praticanti del Falun Gong che testimonia la repressione del regime comunista, ha scoperto che 867 praticanti sono stati imprigionati dalle autorità cinesi a partire da gennaio fino a marzo. Di questa cifra 405 sono state formalmente arrestati in 17 province diverse e 123 sono state processati. I tribunali hanno condannato 81 praticanti alla prigione.

Come è già avvenuto negli anni passati, la persecuzione del Falun Gong è stata più dura nelle province settentrionali e nord-orientali.

I maltrattamenti delle autorità del regime hanno portato ad almeno 30 morti nel periodo di gennaio-marzo, secondo Minghui. Le persone uccise – 18 donne e 12 uomini – avevano tra i 26 e i 79 anni. La maggior parte dei praticanti è morta dopo essere stata condannata.

Le vittime svolgevano diversi impieghi nei settori dell’educazione, dell’ingegneria, dell’economia, dell’agricoltura. Le informazioni raccolte da Minghui vengono dai familiari delle vittime.

Per ogni caso di morte Minghui registra il nome della vittima, l’occupazione, la città e la data di morte, in quale istituzione erano prigionieri, la condanna (se esistente) e i maltrattamenti sofferti per mano delle autorità. Minghui ha confermato 3859 morti dall’inizio della persecuzione fino a marzo.

È risaputo che la portata reale della persecuzione è molto più grande, ma a causa della difficoltà riscontrata per ottenere informazioni in Cina i dati concreti scarseggiano.

L’ufficio stampa ufficiale del Falun Gong, il Centro di Informazione della Falun Dafa, ritiene che le persone imprigionate sin dall’inizio della persecuzione nel 1999 si contino in milioni.

I praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza sono inoltre stati identificati dai ricercatori come una banca vivente di donatori di organi: i prigionieri vengono sistematicamente uccisi per interventi di trapianto degli organi. Si ritiene che decine di migliaia di praticanti siano stati uccisi per prelevarne gli organi.

Articolo orginale in inglese: Persecution of Falun Gong Continues Into 2015

 
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