La ‘liberazione sessuale’ e le sue conseguenze

Di Cid Lazarou

Dagli anni ‘60, le società occidentali hanno sperimentato un enorme mutamento nei costumi sessuali, propagatosi dagli Stati Uniti al resto del mondo occidentale e divenuto noto come ‘rivoluzione sessuale’ o ‘liberazione sessuale’, sebbene in realtà non vi fosse nulla di liberatorio in essa. I costumi sessuali che proteggevano la società dai comportamenti pericolosi, infatti, sono stati eliminati dal panorama culturale e soffocati in un’atmosfera di puro edonismo.

Le tradizioni sono emerse da un delicato processo di prove ed errori, durante il quale le persone hanno appreso fin troppo bene cosa succede quando non si è abbastanza cauti. Con il trascorrere del tempo, esse diventano idee culturali tramandate da una generazione all’altra, ma è sin troppo facile dimenticare la ragione per cui avevano preso forma. A volte potrebbero sembrare soffocanti, o persino opprimenti, ma dopo averle abbandonate si comprende il vero motivo della loro esistenza.
Ebbene, è proprio questa la situazione in cui si trova ora l’umanità: la società ha dimenticato la ragione per cui i costumi sessuali tradizionali sono nati.

Sono state fatte molte affermazioni sulla sessualità: alcuni dichiarano a gran voce che il nucleo familiare sia un’invenzione moderna, o che le culture antiche fossero ‘sessualmente libere’.
In realtà si tratta perlopiù di interpretazioni fuorvianti o complete menzogne, promosse da coloro che disprezzano la morale stoica. Naturalmente, ci sono state differenze notevoli nelle abitudini sessuali diffuse in luoghi e tempi diversi, ma esiste un modello ricorrente: i forti valori familiari in grado di dominare le pulsioni sessuali rendono le civiltà stabili e prospere.

Bisognerebbe chiedersi come si sia arrivati a questo punto. Cosa è cambiato dagli anni ‘60, e perché è successo tutto così all’improvviso, in un solo decennio, con l’edonismo che si è propagato come una piaga?
La risposta può essere trovata nell’esistenza di un complesso stratagemma volto a trasformare radicalmente la società, per poi rendere necessario un governo molto forte che prevenga il caos. La sovversione sessuale è infatti divenuta una componente del cosiddetto marxismo culturale, un’ideologia che, sebbene venga spesso definita in termini più generali, ha come punto focale la sessualità.

Il marxismo occidentale

Tutto nasce dopo la prima guerra mondiale, quando, avendo compreso che i soli fattori economici non sarebbero riusciti a catalizzare una rivoluzione contro la classe capitalista nei Paesi avanzati, i marxisti hanno iniziato a riconsiderare la propria ideologia alla luce della rivoluzione bolscevica del 1917, l’unica che aveva avuto successo [ma che non era avvenuta in un Paese fortemente industrializzato, al contrario di quanto prevedeva Marx, ndr]. Questo genere di marxisti mettono quindi l’accento sulla cultura, piuttosto che sull’economia.

Persiste un mito secondo il quale queste teorie si discosterebbero a tal punto da quelle di Marx ed Engels da non poter essere considerate parte della medesima ideologia, o che in ogni caso non abbiano avuto alcuna influenza sul pensiero di estrema sinistra. Tali affermazioni sono perpetuate senza dubbio da persone che non vogliono analizzare nel dettaglio il processo di sviluppo del marxismo.
In realtà il marxismo è sempre stato fortemente basato sulla trasformazione culturale – si può facilmente constatarlo leggendo il secondo capitolo del Manifesto del partito comunista – e per giunta questi intellettuali del primo dopoguerra hanno esercitato un’enorme influenza sul pensiero accademico occidentale. Sono riusciti infatti ad ampliare l’aspetto culturale del marxismo inventando una metodologia denominata ‘teoria critica’.

Molti avranno sentito parlare del famigerato Istituto per la Ricerca Sociale dell’Università Goethe di Francoforte, fondato nel 1923 e soprannominato ‘la Scuola di Francoforte’. Questa scuola si separò dalla crescente ortodossia marxista-leninista negli anni venti, confluendo in un’altra corrente di pensiero chiamata marxismo occidentale, da cui ha poi avuto origine la teoria critica. Per chi lo ignorasse, anche la teoria letteraria è una componente importante del marxismo occidentale, ed entrambe le teorie si basano su una puntigliosa analisi delle società occidentali fondata sul concetto marxista di lotta di classe.

All’origine del marxismo occidentale ci sono due noti dissidenti politici: Antonio Gramsci e György Lukács; tra questi è stato Lukács ad aver influenzato maggiormente la critica sessuale della società occidentale. Nel 1918, durante la breve Repubblica Sovietica Ungherese, Lukács divenne il vice commissario per l’istruzione e la cultura. Nello stesso periodo, iniziò a rivalutare le teorie di Marx e, grazie alla sua posizione, la società ungherese divenne il suo laboratorio a cielo aperto. Il suo obiettivo era sradicare il cristianesimo dalla società minando la morale sessuale, e per questo istituì un corso di educazione sessuale radicale e obbligatorio all’interno delle scuole, nel contesto del quale agli alunni venivano forniti materiali illustrati che inducevano alla promiscuità.

Educazione sessuale

Oggi, nelle scuole occidentali, simili corsi di insegnamento sono piuttosto comuni. Nonostante le proteste, le lezioni stanno diventando sempre più esplicite e frequenti. Nel Regno Unito, l’educazione sessuale diventerà obbligatoria entro il 2020 per i bambini della scuola primaria e secondaria. Tra gli argomenti principali verranno trattate le relazioni omosessuali, il ‘sexting’ e la discriminazione Lgbt, con la scusa di prevenire il bullismo e tutelare la sanità mentale: una tattica che viene utilizzata spesso negli ultimi tempi per mettere a tacere il dissenso. Dopotutto, come ci si può opporre a qualcosa che viene fatto per contrastare il bullismo e l’ansia?

Tuttavia, dovrebbe essere ormai chiaro che queste tendenze non sono casuali, ma costituiscono piuttosto una componente importante della strategia di sovversione sessuale della società che ha preso forma all’inizio del ventesimo secolo.

Per giunta, i fondatori della scuola di Francoforte non si sono limitati a intellettualizzare la rivoluzione sessuale che ha ispirato l’educazione sessuale, ma hanno guidato direttamente questo processo. Uno dei più attivi è stato Herbert Marcuse. È possibile trovare racconti scioccanti sul modo in cui i bambini venivano ‘sessualizzati’, nei decenni che hanno seguito gli anni ’60.
Per esempio, un articolo pubblicato da Spiegel Online, intitolato La rivoluzione sessuale e i bambini – come la sinistra ha spinto le cose troppo in là, racconta di come i comunisti tedeschi abbiano incoraggiato la sperimentazione sessuale in maniera riprovevole negli anni ‘60 e ‘70. Allo stesso modo, gruppi come Pie in Inghilterra, e Nambla negli Stati Uniti, hanno cercato di far passare la pedofilia come una forma di liberazione sessuale.

Si potrebbe pensare che una cosa simile sia impensabile al giorno d’oggi. Tuttavia, una proposta presentata nel 2013 all’europarlamento, denominata risoluzione Estrela, paventava tra le altre cose l’introduzione di un corso di educazione sessuale nelle scuole europee basato sulla teoria gender e su un documento ufficiale redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) denominato ‘Standard per l’educazione sessuale in Europa’. Tale documento dell’Oms raccomanda di fornire ai bambini tra gli 0 e i 4 anni «informazioni sul divertimento e il piacere che si può provare toccando il proprio corpo» e di parlare del «diritto di esplorare la propria identità sessuale». Mentre per i bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni, lo ‘studio’ dell’Oms raccomanda di fornire «informazioni sulle relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso» e di «aiutarli a sviluppare rispetto per diverse forme di sessualità».

Un altro individuo noto per aver gettato le fondamenta della rivoluzione sessuale è stato Alfred Kinsey, conosciuto per la sua concezione della sessualità fluida, che include tutte le forme di parafilie sessuali; Kinsey era cosi assorbito dalle sue teorie da aver incluso gli appunti di Rex King nel suo libro Il comportamento sessuale dell’uomo. King aveva documentato ampiamente gli abusi sessuali che aveva commesso sui bambini mentre viaggiava per gli Stati uniti in qualità di esaminatore governativo del territorio, e per proteggere la sua identità Kinsey ha usato lo pseudonimo di ‘Mr. Green’.

Nonostante quelle di Kinsey siano ricerche pseudo scientifiche, che non assomigliano neanche vagamente a vera scienza, le sue teorie hanno avuto un’influenza enorme sulla moderna concezione della sessualità: per questo al giorno d’oggi il concetto di sessualità fluida viene promosso ampiamente.

A fronte di tutto questo, come si può frenare il declino della sessualità dopo aver abbandonato le tradizioni che un tempo proteggevano l’umanità? Non è certamente casuale che gli antenati mettessero la morale e la tradizione al primo posto. Infatti, a meno che l’umanità non torni a indossare la corazza della moralità tradizionale, la società continuerà a scivolare verso la degenerazione.

 

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la visione di Epoch Times.

Articolo in inglese: The Communist Sexual Agenda

 
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