La cura della gentilezza

Essere compassionevoli generalmente significa mettere il bene del prossimo prima del proprio, agendo con gentilezza. Ciò spesso richiede non solo attenzione ma anche una forza di volontà. Come si coltiva la compassione e come ci si assicura alla fine della giornata si verrà ricordati per la propria gentilezza e generosità?

Questa è una buona domanda, tutti concordiamo sul fatto che la compassione è una virtù da ammirare. Ma, come infatti suggerisce la ricerca condotta da Sarah Konrath all’Università del Michigan, la società non riesce a trasmetterla. Secondo questa ricerca i livelli di compassione ed empatia oggi sono i più bassi degli ultimi 30 anni e la cosa più sconcertante è che stanno diminuendo a una velocità considerevole.

In quanto psicologo interessato ai comportamenti morali mi sono chiesto a lungo se ci sia un modo per sviluppare precisamente questa sorta di compassione.

 

Ecco il nostro semplice esperimento: abbiamo reclutato 39 persone che non avevano mai meditato prima e le abbiamo assegnate a uno dei due gruppi. Quelli del primo gruppo hanno seguito un corso di meditazione di otto settimane, mentre gli altri sono stati messi in lista d’attesa per il corso.

Dopo otto settimane i partecipanti sono tornati al laboratorio uno per uno separatamente, per completare le misurazioni e i test sull’attenzione e sulla memoria. In realtà il vero esperimento è avvenuto nella sala d’attesa in cui c’erano tre sedie, due delle quali erano occupate da attori. Pochi minuti dopo l’arrivo di ogni partecipante e dopo che ognuno di loro si era seduto sulla sedia vuota, è entrato in scena un terzo attore, questo però aveva le stampelle, lo stivale tipicamente usato in caso di piede rotto e si lamentava per il dolore.

Nel nostro studio tra i partecipanti che non avevano seguito il corso di meditazione è facilmente riconoscibile il così detto ‘effetto passante’. Solo il 16 per cento dei soggetti (tre persone su diciannove) hanno offerto la loro sedia all’attore con le stampelle. In coloro invece che avevano seguito il corso di meditazione, la metà (dieci su venti) hanno immediatamente e spontaneamente offerto il loro posto alla donna. È importante notare che nessuno dei partecipanti aveva mai meditato prima dello studio.

Come mi disse una volta Thupten Jinpa, una studiosa buddista e da lungo interprete del Dalai Lama: «Coloro che praticano discipline basate sulla meditazione riescono ad agire velocemente con compassione per alleviare l’angoscia degli altri quando la avvertono».

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su www.theatlantic.com

Articolo in iglese: ‘The Kindness Cure

 
Articoli correlati