La Cina ha inviato negli Stati Uniti milioni di mascherine contraffatte

Di Frank Fang

Il 51 per cento dei prodotti contraffatti o scadenti legati al Covid-19 finiti in America, derivavano dalla Cina.

Questo è quanto afferma un rapporto della Dogana statunitense sui prodotti sequestrati tra ottobre 2019 e il 30 settembre dello scorso anno. Tra questi, c’erano oltre 12,7 milioni di mascherine contraffatte, 177.356 kit di test Covid-19 e 38.098 compresse di clorochina (vietate dalla Food and Drug Administration).

La clorochina

L’efficacia contro il Covid del farmaco antimalarico idrossiclorochina – e della clorochina, che vi è strettamente correlata – è oggetto di molti dibattiti.

Inizialmente la Food and Drug Administration (Fda) aveva rilasciato un’autorizzazione all’uso di emergenza per i due farmaci, ma nel giugno dello scorso anno l’ha revocata, sostenendo che «è improbabile che siano efficaci nel trattamento del Covid-19». Tuttavia, ci sono stati studi che dimostrano la loro efficacia: uno studio ha mostrato che l’idrossiclorochina ha abbassato il tasso di morte dei pazienti Covid-19, mentre un altro ha concluso che un cocktail di farmaci contenente idrossiclorochina potrebbe abbassare il tasso di ospedalizzazione e di morte dei pazienti infettati dal virus.

La Fda dispone attualmente di un database che elenca i prodotti Covid-19 fraudolenti, inclusi i kit di test. L’elenco contiene i nomi delle società e dei loro prodotti.

Nel dicembre dello scorso anno, i funzionari doganali di Cincinnati hanno sequestrato 10.080 mascherine chirurgiche contraffatte – etichettate «3m Mask Model 1860» – spedite dalla Cina. Le scatole contenenti le mascherine sono state fraudolentemente etichettate come «Made in Usa». Se autentiche, queste false 3m avrebbero potuto essere vendute a un prezzo complessivo di 65 mila 520 dollari. Di queste mascherine contraffatte ne arrivavano anche da Hong Kong. Il 6 dicembre 2020 i funzionari della dogana di Cincinnati ne hanno sequestrato 6.080.

Un altro sequestro è avvenuto a Chicago nel settembre dello scorso anno, quando i funzionari doganali locali hanno fermato una spedizione contenente 500 mila mascherine N95 contraffatte per un valore (se fossero state autentiche) di $474.905. La spedizione proveniva dalla città cinese meridionale di Shenzhen ed era destinata a un’azienda di Manalapan, nel New Jersey.

Prodotti da lavoro forzato

Il rapporto Cbp ha anche menzionato che i funzionari doganali hanno emesso un numero record di 13 nuovi ordini che vietano le importazioni di prodotti realizzati con il lavoro forzato nel periodo di 12 mesi che si è concluso il 30 settembre 2020. La maggior parte di questi prodotti – tra cui guanti usa e getta, frutti di mare e cotone – proveniva dalla Cina per un valore di quasi 50 milioni di dollari.

Il 13 gennaio, il Cbp ha emesso un nuovo ordine che vieta tutte le importazioni di cotone, abbigliamento, tessuti e prodotti a base di pomodoro dalla regione dello Xinjiang della Cina occidentale, dove Pechino ha incarcerato più di un milione di musulmani, uiguri, kazaki e kirghisi, nei campi di internamento nello Xinjiang. I detenuti sono soggetti a lavori forzati, torture e sessioni di indottrinamento politico, ma Pechino afferma che questi campi sono solo «centri di formazione professionale».

Nell’agosto dello scorso anno, una società statunitense è stata multata di 575 mila dollari per aver importato polvere di stevia e derivati, ​​prodotti dal lavoro carcerario in Cina. Diversi mesi dopo, in ottobre, il Cbp ha chiesto a tutti i porti degli Stati Uniti di sequestrare i prodotti di stevia realizzati da una società con sede nella Mongolia Interna, dopo che le prove hanno dimostrato che la società utilizzava manodopera dei detenuti, forzata o servitù debitoria, per fabbricare i prodotti.

Attualmente, il Cbp sta applicando 44 ordini di divieto.

Prodotti generali

Infine, il rapporto ha concluso che i funzionari del Cbp hanno sequestrato un totale di 26.503 spedizioni con prodotti che hanno violato i diritti di proprietà intellettuale degli i Stati Uniti, con la Cina che ne è la «principale fonte». Questi prodotti avrebbero un totale prezzo al dettaglio suggerito dal produttore, di oltre $ 1,3 miliardi.

Nel dicembre dello scorso anno, i funzionari doganali di Los Angeles hanno sequestrato tre spedizioni di merci dalla Cina contenenti prodotti contraffatti che potevano valere oltre 32 milioni di dollari. Tra questi c’erano un milione di pillole di Viagra, calzature, cinture, borsette e cuffie contraffatte.

Anche giocattoli contraffatti provenienti dalla Cina per un valore di circa 1,3 milioni di dollari erano stati sequestrati dal Cbp al porto di New York / Newark, il 21 dicembre.

 

Articolo in inglese: During Pandemic, China Sent Millions of Counterfeit Masks, Test Kits to US: Customs Data

 
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