‘Invadere’ Hong Kong sarebbe un suicidio finanziario per la Cina

Un eminente economista cinese ha recentemente rivelato che di tutte le riserve di valuta estera della Cina, solo poche centinaia di miliardi di dollari sono utilizzabili liberamente: dunque, un eventuale dispiegamento di soldati cinesi a Hong Kong porterebbe l’economia cinese in una condizione disastrosa, perché Hong Kong è una delle maggiori fonti di riserve di valuta estera della Cina.

Wei Jie, economista e professore alla School of Economics and Management alla Tsinghua University, è stato ex direttore dell’Istituto di ricerca della Commissione Statale per la supervisione e l’amministrazione delle attività (Sacs), e per tal motivo è considerato dai leader cinesi uno dei più importanti esperti di economia e investimenti finanziari (di Stato).
Il 25 ottobre, Wei ha tenuto un discorso ad un forum di Pechino sulla gestione aziendale, in cui ha affermato che la Cina affronterà vari rischi economici il prossimo anno, in particolare una crisi del debito, perché i debiti da rimborsare raggiungeranno il picco proprio nel 2020.
In effetti anche l’International Institute of Finance stima che il debito totale della Cina – società, famiglie e governo – abbia superato nel primo trimestre del 2019 il 300% del Pil.

Nel suo discorso, Wei ha proposto uno slogan per il prossimo anno: «Sforzati di sopravvivere, perché c’è speranza e un futuro finché riusciremo a sopravvivere!», il che la dice lunga su quale sia la sua valutazione della crisi dell’economia cinese attuale. Ha inoltre sottolineato che è fondamentale garantire l’offerta di fondi e che il regime cinese (del Pcc) dovrà stabilizzare il mercato azionario, il tasso di cambio, il mercato estero dei cambi e il mercato finanziario, per garantire l’offerta di fondi.

Parlando di stabilizzare il tasso di cambio, Wei ha spiegato che uno dei prerequisiti è stabilizzare le riserve estere. Secondo le sue stime, la Cina ha solo poche centinaia di miliardi di dollari in riserve estere che possono essere utilizzate. In proposito ha dichiarato: «Qualsiasi fluttuazione nella fornitura di riserve di valuta estera influenzerà inevitabilmente la valuta domestica della Cina e influenzerà l’offerta interna di fondi».

L’esperto ha inoltre spiegato che esistono tre principali fonti di riserve estere: una è il denaro guadagnato, la seconda è denaro preso in prestito e la terza sono gli investimenti esteri e per l’appunto «la questione di Hong Kong riguarda sia i soldi presi in prestito che gli investimenti esteri. Questo perché Hong Kong è il centro di insediamento all’estero dello Yuan, il che significa che la Cina si affida a Hong Kong per prendere in prestito denaro e condurre varie transazioni finanziarie. Inoltre, il 70 percento degli investimenti esteri fluisce in Cina passando per Hong Kong».

Tra i massimi leader del regime cinese, alcuni hanno insistito sul dispiegamento dei militari a Hong Kong, ma Wei ha affermato che l’intervento militare deve essere assolutamente evitato, proprio perché avrà un grande impatto sul mercato finanziario di Hong Kong e di conseguenza causerà enormi problemi alla fornitura di riserve di valuta estera in Cina. 

Ha anche aggiunto che, pur volendo, è impossibile per qualsiasi altra grande città delle Cina continentale, come per esempio Shenzhen o Shanghai, sostituire nel prossimo futuro il ruolo ricoperto da Hong Kong fino ad ora, ragione per cui sarebbe ancora più opportuno preservare Hong Kong da ogni attacco.

Articolo in inglese    Military Intervention in Hong Kong Would Spell Financial Disaster for China, Says Expert

 
Articoli correlati