Insediamenti israeliani in Cisgiordania, non più illegali per gli Usa

Di Jack Phillips

Segnando una importante svolta nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha annunciato che gli Stati Uniti non considereranno più contrari al diritto internazionale gli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

«L’amministrazione Trump sta invertendo l’approccio dell’amministrazione Obama nei confronti degli insediamenti israeliani – ha dichiarato Pompeo – I comunicati pubblici degli Stati Uniti sugli insediamenti in Cisgiordania sono stati incoerenti per decenni».

«La fondazione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania non è, di per sé, incompatibile con il diritto internazionale». Pompeo ha anche specificato che definire gli insediamenti in contrasto con il diritto internazionale non ha affatto contribuito a portare la pace nella regione.

«Dopo aver studiato attentamente tutti gli aspetti del dibattito legale, questa amministrazione è d’accordo con il presidente Reagan», ha affermato il segretario di Stato, riferendosi alla posizione dell’ex presidente Ronald Reagan, secondo cui gli insediamenti israeliani in Cisgiordania non potevano essere considerati intrinsecamente illegali.

Israele si è insediato in Cisgiordania, nella Valle del Giordano, in seguito alla guerra dei sei giorni del 1967; oggi circa 700 mila israeliani vivono nelle comunità ebraiche in Cisgiordania. D’altra parte i palestinesi sostengono che questa terra sia importante per la fondazione di un loro futuro Stato indipendente.

Le aree in questione includono la Cisgiordania, Gerusalemme Est e le alture del Golan. Tra queste, sia la Cisgiordania che Gerusalemme Est erano state occupate dalla Giordania durante la guerra arabo-israeliana del 1948.

Secondo Peace Now, un osservatore degli insediamenti israeliani, attualmente ci sono 132 insediamenti e 121 accampamenti (insediamenti costruiti senza autorizzazione ufficiale), dove vivono un totale di oltre 413 mila coloni ebrei.

Pompeo ha dichiarato che la decisione di ribaltare la posizione legale degli Stati Uniti non danneggia affatto le prospettive di una soluzione pacifica tra i due Stati: «Abbiamo riconosciuto la realtà dei fatti. Abbiamo fornito a Israele e ai palestinesi le condizioni per stabilire un negoziato. Abbiamo aumentato la probabilità [di una soluzione, ndr]. Abbiamo fornito a Israele e ai palestinesi le condizioni per mettersi d’accordo. Quello che abbiamo fatto è stata un’analisi legale».

Il segretario di Stato ha poi sottolineato come la dichiarazione non sia intesa a legittimare ulteriori insediamenti, ma vada intesa semplicemente come «una revisione legale». Pompeo ha assicurato, inoltre, che il cambiamento non è stato guidato da questioni di politica interna e di non essere affatto preoccupato che gli Stati Uniti possano essere isolati a livello internazionale su questa decisione: «Abbiamo incoraggiato le nazioni a difendere lo Stato di Israele, quindi non credo che la decisione accrescerà l’isolamento».

Secondo Pompeo, la questione degli insediamenti può essere risolta solo da israeliani e palestinesi. Perciò. il segretario di Stato degli Usa ha esortato entrambe le parti a cooperare per una soluzione pacifica.

Dal canto suo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto con favore l’annuncio del Segretario di Stato statunitense.
Una nota del suo Ministero pubblicata dal Times of Israel ha dichiarato: «Oggi gli Stati Uniti hanno adottato una politica importante che ripiana un torto storico; l’amministrazione Trump ha espressamente ripudiato la falsa affermazione secondo cui gli insediamenti israeliani in Giudea e Samaria sarebbero intrinsecamente illegali in base al diritto internazionale».

«Questa posizione riflette una verità storica: gli ebrei non sono colonialisti stranieri in Giudea e Samaria. In effetti, siamo chiamati giudei proprio perché siamo il popolo della Giudea».

La scelta degli Stati Uniti è stata invece criticata dal più importante parlamentare arabo nel governo israeliano, Aman Odeh, che, secondo un articolo di Associated Press, ha dichiarato come la posizione degli Usa «non cambia il fatto che gli insediamenti sono stati costruiti sulla terra dove sorgerà lo Stato indipendente della Palestina».

 

Articolo in inglese: US Will No Longer View Israeli Settlements as Illegal, Pompeo Announces

 
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