Riciclaggio e terrorismo i punti deboli degli Usa

WASHINGTON— Secchi di plastica della Repubblica Ceca importati negli Usa a 942 dollari l’uno. Carta igienica cinese a 4 mila dollari al chilo. Bulldozer esportati in Colombia a 1,74 dollari l’uno.

Questi prezzi alquanto sospetti sono stati citati da uno degli oratori a un’udienza del Congresso americano (il Parlamento) il 3 febbraio, sul tema del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo. Potrebbero rappresentare il trasferimento di valore dentro e fuori dagli Usa attraverso dei beni commerciali. Potrebbero anche essere dei semplici errori da parte di impiegati. I dati, comunque, non sono nuovi e provengono da uno studio del professor John Zdanowicz della Florida International University.

Imparare come comprendere e intralciare il riciclaggio di denaro delle organizzazioni terroriste è un obiettivo di una task force creata a marzo 2015 dall’House Financial Services Committee. Denominata ‘Task Force per indagare sul finanziamento al terrorismo’, ha tenuto cinque udienze e numerose riunioni, e consiste di 21 membri del Congresso di entrambe le parti politiche.

Il riciclaggio si attua attraverso il sistema finanziario, tramite il contrabbando di denaro da un Paese all’altro, o tramite il movimento fisico di beni attraverso il commercio. Questi sono i tre metodi identificati dalla Task Force di Azione finanziaria sul Riciclaggio di denaro, stabilita a partire dal G7 di Parigi del 1989. Il terzo metodo, il movimento fisico dei beni all’interno del sistema commerciale, è diventato noto come Riciclaggio di denaro basato sul commercio (Tbml).

Dopo l’11 settembre, ci si è concentrati sul nesso tra riciclaggio di denaro finanziario e finanziamento al terrorismo. Oggi, gli sforzi del contrasto al finanziamento terroristico hanno l’obiettivo di tagliare i fondi alle organizzazioni del terrore e sradicare le loro reti di sostegno.

In una udienza, la Task Force per indagare sul finanziamento al terrorismo ha voluto osservare meglio il riciclaggio tramite il commercio (Tbml) e il contrasto del finanziamento del terrore. Tra le forme di riciclaggio, il Tbml ha ricevuto ben poca attenzione, ma è forse la più importante e pervasiva, secondo il testimone John Cassara, ex ufficiale dell’intelligence statunitense, e agente speciale del Tesoro. Ha detto che è sorprendente che gli Usa non si siano occupati di più del Tbml, «perché annualmente stiamo perdendo forse miliardi di dollari in tasse non pagate a causa solo dei prezzi ‘sbagliati’ nel commercio».

Michael Fitzpatrick, presidente della task force, ha definito il Tbml «il processo di nascondere i procedimenti dello spostamento criminale di valore attraverso l’uso di transazioni commerciali, nel tentativo di legittimare la loro origine illecita». È la stessa definizione data dalla Task Force di Azione finanziaria sul Riciclaggio di denaro.

Il tempismo dell’udienza è stato particolarmente appropriato. Fitzpatrick ha osservato che solo due giorni prima la Dea (Drug Enforcement Administration, uno speciale corpo di polizia federale antidroga) aveva annunciato l’arresto di alcuni membri di Hezbollah coinvolti nel traffico di droga internazionale e nel riciclaggio di denaro legato alla droga, usato poi per comprare armi per le attività del gruppo in Siria. Hezbollah, naturalmente, è considerato dal Dipartimento di Stato degli Usa una organizzazione terroristica estera.

IL COMMERCIO: L’ANELLO DEBOLE DELL’ANTI-RICICLAGGIO

John Cassara ha raccontato di avere avuto una conversazione con un imprenditore pakistano coinvolto nel finanziamento illecito, non molto dopo l’11 settembre. L’uomo gli ha confidato: «Signor John, non lo sa che i suoi avversari stanno trasferendo soldi e valore sotto i vostri nasi? Ma l’Occidente non se ne accorge. I vostri nemici stanno ridendo di voi».

Cassara sapeva che l’imprenditore aveva ragione. «A quel tempo – dice – i nostri avversari stavano usando il commercio internazionale per riciclare il denaro in quasi totale impunità […] Sfortunatamente, molti anni dopo quella conversazione, nonostante l’impiego di grandissime risorse per contrastare il finanziamento illecito, il riciclaggio di denaro basato sul commercio e il trasferimento di valore non sono ancora riconosciuti come minacce importanti».

Numerosi gruppi terroristici sfruttano il sistema del commercio, secondo Nikos Passas, professore di criminologia e diritto penale presso la Northeastern University. Il commercio, afferma, «è l’anello debole dell’infrastruttura anti-riciclaggio costruita dagli anni 80. Nonostante sostanziali sforzi […] costituisce la più grande vulnerabilità a livello di sicurezza e crimine, un buco nero che mina l’intero controllo».

Per la maggior parte, il commercio «non è trasparente, è trascurato ed è estremamente vulnerabile alle violazioni».

Il professor Passas ha anche dichiarato che anche se tutte le regole attualmente in vigore venissero applicate a pieno, «miliardi di dollari potrebbero comunque muoversi illecitamente senza essere notati o sanzionati». Cassara ha rincarato la dose: «Gli Usa e la comunità internazionale hanno sostanzialmente ignorato il ruolo del commercio nei sistemi di finanziamento sotterranei».

Un altro testimone, Lou Bock, ha detto che nella sua carriera ha lavorato su casi criminali vasti e complicati che coinvolgevano frodi commerciali e riciclaggio di miliardi di dollari. Ex agente speciale in pensione, ha lavorato come investigatore criminale presso la Dea, la Usda e l’intelligence che si occupa di frodi e finanziamenti presso il Tesoro/Dogana, che poi è diventata la US Immigration and Customs Enforcement del Dipartimento della Sicurezza Interna.

Bock ha dichiarato che il problema più grande a cui ha assistito presso la dogana e gli Interni è che c’è mancanza di interesse nel seguire i grandi casi. Fuori da quell’ambiente, le priorità erano diverse. «È più facile condurre un arresto per piccole quantità di erba o immigrati clandestini». Un caso come quello citato dal presidente Fitzpatrick richiede molte risorse. In quell’ambiente non c’è sufficiente interesse verso i grandi casi.

Bock dice che spesso in quel campo ci si focalizza – errando – nel trovare le «piccole infrazioni». «Vogliamo che vadano a caccia di quelli che stanno davvero riciclando il denaro», ha affermato. General Motors o IBM, per esempio, potrebbero anche aver commesso una frode fiscale, «ma non è quello che stiamo cercando».

FRODE NELLE FATTURE

Il metodo più utilizzato nel Tbml è quello dei prezzi errati per beni o servizi. «La spedizione di beni e la documentazione che li accompagna, fornisce una copertura al trasferimento di denaro», scrive Cassara.

I soldi possono essere trasferiti fuori dagli Usa dando un valore eccessivo alle importazioni o più basso alle esportazioni. E i soldi possono essere spostati negli Stati Uniti facendo il contrario (abbassando il prezzo delle importazioni e alzando quello delle esportazioni). Il repubblicano Al Green ha parlato dei bovini venduti a 20 dollari. Il deputato, che è texano, ma comunque non è esperto di bovini, ha affermato: «Si capisce facilmente che c’è un problema».

Passas ha usato la liquirizia come esempio. Nel periodo tra il 1994 e il 2007, il valore per unità di liquirizia era tra i 50 e i 75 cents. Se si guarda alle importazioni dal Turkmenistan durante lo stesso periodo, alcuni valori arrivano a 5 dollari. In particolare, la Siria aveva valori estremamente alti durante lo stesso periodo. Alcune transazioni raggiungevano persino i 26 dollari.

MAGGIORE TRASPARENZA NEL COMMERCIO

Ci sono buone ragioni per sperare che si possano fare veri progressi nell’identificare il Tbml, afferma Cassara. Il commercio internazionale dev’essere reso più trasparente. L’aumento di volume dei dati legati al commercio, e il rapido sviluppo di strumenti di analisi stanno permettendo agli analisti e agli investigatori dei crimine di seguire i soldi.

Passas ha consigliato più volte durante l’udienza che tutti i dati governativi siano raccolti e analizzati in un unico posto, dove le agenzie legali possano individuarli facilmente e agire. Il FinCEN (Rete per il Contrasto ai Crimini Finanziari), che è un ufficio del Dipartimento del Tesoro «potrebbe essere ideale a questo scopo», suggerisce Passas.

DELLE UNITÀ PER LA TRASPARENZA NEL COMMERCIO 

I due testimoni, Bock e Cassara, hanno proposto nel 2004 la creazione della prima Unità sulla trasparenza nel commercio (Ttu), adottata dal Dipartimento della Sicurezza Interna nella sua unità per le Indagini sulla sicurezza interna (His). Cassara ha affermato che quest’ultima unità dell’His ha sviluppato un software che permette di osservare entrambi i lati di una transazione commerciale. Il lavoro presso l’His ha lo scopo di identificare gli schemi globali e i casi di riciclaggio di denaro basato sul commercio (Tbml) che sono diventati evidenti, esaminando entrambi i lati della transazione.

«Una rete globale di unità di trasparenza nel commercio ci aiuterebbe a far luce sul sistema opaco usato da Hezbollah e molti altri», ha detto il repubblicano Stephen Lynch, membro della task force.

Cassara ha affermato che ora ci sono circa una dozzina di unità di trasparenza sul commercio e che hanno ottenuto circa 1 miliardo di dollari in sequestri. Tuttavia, ha affermato che il processo «non ha mai accelerato e non ha mai raggiunto il livello successivo». «Penso che [le unità di trasparenza estere] siano la prossima frontiera nel contrasto al riciclaggio di denaro […] È sicuramente fattibile. Semplicemente dobbiamo avere la volontà di farlo».

«I dati ci sono e aumenterebbero i profitti. Perché non dovremmo volerlo fare?».

SPOSTARE LE TTU SOTTO FINCEN

Tuttavia, Bock e Cassara erano delusi da come l’iniziativa dell’Unità sulla trasparenza nel commercio (Ttu) abbia funzionato presso il Dipartimento della Sicurezza Interna. Bock dice che il Dipartimento manca della necessaria esperienza nei campi doganali e finanziari. Non è capace di tracciare i soldi che fluiscono illegalmente verso gruppi terroristici come l’Isis. L’orientamento del Dipartimento è per il 95 per cento verso il Sud America, secondo Bock. Questo aveva senso quando doveva occuparsi principalmente di immigrazione e droga, ma ora bisogna pensare alla minaccia del terrorismo nel Medio Oriente, sostiene Bock.

Sia Cassara che Bock vogliono che il Congresso tolga la Ttu dal Dipartimento della Sicurezza Interna. Hanno criticato il fatto che la loro unità sia stata «spogliata di fondi e personale», scrive Cassara.

Bock vorrebbe vedere «una Ttu rinvigorita», che si sposti nel FinCEN, sotto l’egida del Tesoro, «un’agenzia capace di occuparsi del nesso tra Tbml e perdita del ricavato delle tasse». È probabile che il Tesoro sia più motivato del Dipartimento della Sicurezza Interna nel riottenere le perdite in tasse. «Un giro di vite sistematico sul Tbml e sulla dogana si tradurrebbe in un enorme guadagno», scrive Cassara.

Articolo in inglese: http://www.theepochtimes.com/n3/1960117-efforts-to-stop-trade-based-money-laundering-and-terrorist-financing-largely-ineffective/

 
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