Come funziona l’oscura industria cinese dei trapianti di organi? | China in Focus

Come funziona l’industria cinese dei trapianti di organi? La Cina è il secondo Paese al mondo per trapianti di organi, con oltre 20.000 trapianti eseguiti solo nel 2018. Da lungo tempo, il regime cinese è accusato di prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza, fra cui i praticanti del Falun Gong, gli uiguri e probabilmente i cristiani.

Il regime nega le accuse, e sostiene di utilizzare solo organi di donatori volontari e a titolo gratuito. Ma un ex addetto ai lavori afferma il contrario: la maggior parte degli organi non sono donati volontariamente, ma acquistati.

Secondo la nostra fonte interna, dietro l’industria dei trapianti si nasconde un enorme business. Gli organi di un essere umano, infatti, possono valere centinaia di migliaia di dollari.

Temendo per la propria sicurezza personale, la fonte ha chiesto a NTD di tenere nascosta la propria identità, per cui non riveleremo il suo nome e sostituiremo la sua voce con quella di un doppiatore.

L’uomo ha lavorato in un importante ospedale per trapianti nel nord-est della Cina, come coordinatore delle donazioni di organi.

I coordinatori sono fondamentali per la fiorente industria cinese dei trapianti, perché garantiscono l’efficienza dell’approvvigionamento. Fanno parte di unità operative degli stessi ospedali, e oltre il 60 per cento degli ospedali cinesi specializzati nei trapianti di organi dispongono di unità come questa.

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