L’immigrazione piace sempre meno, in tutto il mondo

Un nuovo studio del Pew Research Center ha evidenziato che le persone di tutto il mondo stanno vivendo con sempre meno entusiasmo i fenomeni migratori.

I ricercatori del centro hanno condotto interviste telefoniche o faccia a faccia in 27 nazioni, durante la primavera del 2018, per poi compilare i risultati in uno studio pubblicato il 10 dicembre.
Per riassumerne i risultati, i ricercatori Phillip Connor e Jens Manuel Krogstad hanno scritto: «Con il numero dei migranti internazionali che ha raggiunto nuove vette, la gente di tutto il mondo sembra sempre meno entusiasta verso la migrazione, che si tratti di immigrazione o di emigrazione».
Quasi la metà degli intervistati ha infatti affermato di desiderare che il numero di migranti diminuisca.

«In media il 45 percento degli intervistati ha dichiarato che dovrebbe essere concesso a un numero minore, o a nessun migrante, di entrare nel proprio Paese. Il 36 percento vorrebbe che il flusso di migranti rimanga lo stesso. Mentre solo il 14 percento ha affermato che i loro Paesi dovrebbero consentire l’accesso a più migranti».

Il Patto delle Nazioni Uniti sulla migrazione (Gcm)

Il sondaggio del Pew Research Center è stato pubblicato lo stesso giorno in cui 164 dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno approvato un pacchetto globale per promuovere la cooperazione in materia di migrazione, denominato Gcm.

Dieci paesi, tra cui Stati Uniti, Australia, Ungheria e Polonia, hanno respinto ufficialmente il Global Compact for Migration (Gcm), mentre altri sei Paesi, tra cui l’Israele, la Bulgaria e l’Italia, stanno valutando se firmare o meno l’accordo, secondo quanto dichiarato da un portavoce delle Nazioni Unite durante la cerimonia ufficiale tenutasi Marrakech.

Il sito web delle Nazioni Unite descrive il Gcm come una piattaforma per favorire una migrazione sicura e ordinata a livello globale, e per gestire i flussi migratori «in modo olistico e completo». Il pacchetto fissa una serie di obbiettivi realizzabili, che potrebbero persino influenzare la legislazione e le politiche degli Stati firmatari. Prevede 23 obbiettivi volti a rafforzare la cooperazione tra i Paesi in ambito migratorio, e include obbiettivi come «rafforzare la risposta internazionale al traffico dei migranti» e «combattere e sradicare il traffico di persone nel contesto della migrazione internazionale».

Tuttavia il patto è stato criticato in quanto non opera una chiara distinzione tra migrazione legale e illegale, il che potrebbe indirettamente incentivare l’immigrazione clandestina, e perché propone di conferire agli organismi transnazionali l’autorità per dare indicazioni a un Paese sovrano su come gestire le proprie frontiere.

Le preoccupazioni per la migrazione in Europa

Secondo i ricercatori del Pew, i residenti europei dei Paesi più ambiti dai migranti, così come dei principali Paesi di transito, hanno manifestato più esplicitamente la propria opposizione all’immigrazione.

Connor e Krogstad hanno scritto nel rapporto che «rispettivamente in Grecia (82%), Ungheria (72%), Italia (71%) e Germania (58%), la maggioranza degli intervistati ha dichiarato che dovrebbe essere concesso a meno immigrati, o a nessun immigrato, di trasferirsi nei loro Paesi».

Secondo Eurostat, un istituto statistico dell’Ue, l’anno scorso 650 mila richiedenti asilo hanno presentato per la prima volta la domanda di protezione internazionale negli Stati membri dell’Ue, e, di questi, 538 mila hanno ottenuto lo status di protezione.

Nel 2017, il 46% delle istanze di primo grado dell’Ue in materia di asilo hanno avuto esito positivo.

La situazione nel resto del mondo

Anche negli altri Paesi l’atteggiamento nei confronti della migrazione è risultato sostanzialmente in linea con quello della popolazione europea.

«L’ampia maggioranza delle persone in Israele (73%), Russia (67%), Sudafrica (65%) e Argentina (61%) sostiene che i loro rispettivi Paesi dovrebbero far entrare meno immigrati», hanno scritto i due ricercatori.

«In ognuno dei Paesi intervistati», hanno aggiunto, «meno di un terzo ha dichiarato che la propria nazione dovrebbe consentire a più immigrati di entrare».

Secondo l’Onu, nel 2017, una cifra record di 258 milioni di persone viveva fuori dal proprio Paese di nascita: si tratta di un aumento di oltre 100 milioni di persone rispetto al 1990, quando il totale dei migranti internazionali ammontava a 153 milioni di persone.

 

Articolo in inglese: Opposition to Migration on the Rise Worldwide, Says Pew Survey

 

 
Articoli correlati