Immigrazione e terrorismo le maggiori preoccupazioni degli europei

L’ultimo sondaggio effettuato tra i cittadini europei ha rivelato che terrorismo e immigrazione rappresentano per gli intervistati le preoccupazioni maggiori. Tuttavia, mostrano ugualmente un certo ottimismo per l’avvenire dell’Unione. L’inchiesta del marzo scorso ha riguardato i 28 Paesi europei e i cinque candidati all’adesione: Macedonia, Turchia, Montenegro, Serbia, Albania e l’enclave turca a Cipro.

L’Eurobarometro, sondaggio semestrale condotto dalla Commissione europea che esamina l’opinione pubblica nei confronti del governo e dell’Unione, ha evidenziato che, dei 510 milioni di cittadini dell’Unione europea, il 38 percento è preoccupato per i problemi legati all’immigrazione. E la preoccupazione è maggiore nei Paesi dove il fenomeno ‘migranti’ è modesto, come in Estonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

Nel 2015 è entrato in Europa oltre un milione di migranti, di cui 307 mila hanno ricevuto asilo. Circa la metà di questi proveniva da Siria, Irak e Afghanistan, fatto che ha sollevato dubbi sulla possibilità che tra loro si possano nascondere terroristi dell’Isis. Stando al sondaggio, il 29 percento degli europei considera il terrorismo la minaccia più rilevante. Ma, ancora una volta, la percentuale aumenta nei Paesi che non hanno subito attacchi terroristici di recente, come Lituania, Cipro, Irlanda, Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia e Lettonia.

Il barometro mostra un leggero rialzo nel livello di fiducia verso l’Unione, dall’autunno del 2017, raggiungendo il 42 percento. Tuttavia, il 48 percento dichiara di avere poca fiducia, e il 49 ritiene di non essere ascoltato dal governo europeo. In ogni caso, il gradimento dei cittadini europei è salito rispetto al 2013, quando, col 30 percento, è sceso al livello più basso.

RITORNO ALL’OTTIMISMO

Malgrado la prossima uscita definitiva del Regno Unito, l’ottimismo sul futuro dell’Unione resiste: ha raggiunto il punto più alto dal 2015, col 58 percento. Solo Grecia e Regno Unito restano pessimisti. Nonostante ciò, l’Inghilterra ha ribadito di voler continuare a collaborare strettamente con l’Unione europea, come dichiarato dal ministro britannico David Lidington al Frankfurter Allgemeine, che ha confermato la volontà del proprio Paese di cooperare con l’Unione per affrontare eventuali gravi crisi.

Sulla situazione economica europea, la maggioranza degli intervistati in Italia, Francia e Spagna – tre delle quattro maggiori economie – ha espresso un giudizio negativo, contrariamente a quanto affermato dagli altri 25 Paesi, che la considerano buona. Inoltre, gran parte degli europei, 74 percento, sostiene l’euro, in particolare l’Estonia (88 percento), Irlanda e Slovenia (84 percento), mentre in Italia sono favorevoli ‘solo’ 61 cittadini su cento.

Un altro tema del sondaggio è stata la libera circolazione dei cittadini nei Paesi europei: otto su dieci la approvano, col diritto di vivere, lavorare, studiare dove lo si desideri; mentre l’ingresso di nuove nazioni nella Comunità europea raccoglie il favore del 44 percento degli intervistati.

Ma il risultato più importante dell’inchiesta riguarda la libera circolazione delle persone, dei servizi e dei beni, che sta a cuore al 58 percento, seguita dalla speranza di pace in Europa, per il 54 percento degli europei.

 

Articolo in francese: Immigration et terrorisme : les deux plus grandes inquiétudes des Européens

Traduzione di Francesca Saba

 

 
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