Il triste destino dei soldati nordcoreani

Fonti interne alla Corea del Nord riferiscono che la dittatura del tiranno Kim Jong-un ha intensificato l’addestramento ideologico e militare dei suoi soldati, ma senza fornire loro beni di prima necessità e un adeguato nutrimento, con conseguenze facilmente immaginabili sul morale delle truppe.

Questa notizia emerge alcune settimane dopo che un soldato nordcoreano è stato ucciso mentre tentava la fuga verso la Corea del Sud, attraversando la zona demilitarizzata del 38esimo parallelo. Da esami effettuati sul suo corpo, è risultato che era affetto da parassiti, da tubercolosi e dall’epatite B: condizioni che sembrano confermare le recenti voci sull’incapacità del dittatore nordcoreano persino di nutrire adeguatamente i propri soldati.

I soldati nordcoreani spesso sembrano patiti, anche quelli dislocati in località di alto profilo come  la zona franca de-militarizzata del villaggio Panmunjom (DMZ), che sta di fronte alla Corea del Sud. (Jeon Heon-Kyun-Pool/Getty Images)

Secondo quanto ha riferito una fonte della provincia di Ryanggang, il 5 dicembre al Daily Nk (che ha sede a Seul ed è specializzato nell’ottenere notizie dall’interno della Corea del Nord), «Il 12esimo corpo d’armata ha iniziato le esercitazioni il primo del mese; ma durante la prima ispezione, il comandante capo ha detto di aver ricevuto solo l’ordine di proseguire con l’addestramento, senza nessun’altra informazione aggiuntiva: il benvenuto è stato piuttosto inquietante». La fonte ha aggiunto: «Dopo, i soldati hanno ripreso l’addestramento fisico e ideologico, manifestando entusiasmo per il fatto di diventare ‘giovani eroi della nazione’, ma le loro reazioni sono state, nel migliore dei casi, tiepide».

Infatti, sempre secondo il Daily NK, di solito i soldati davano il benvenuto all’inizio dell’addestramento invernale, il primo dicembre, ricevendo un buon pasto, ma quest’anno la razione è stata sensibilmente ridotta. Inoltre, sotto il precedente leader Kim Jong Il, il primo giorno delle esercitazioni venivano ben nutriti dalla gente del posto, mentre le recenti notizie rivelano che ormai il regime non è nemmeno più in grado di provvedere al più elementare sostentamento delle forze armate.

Due soldati nordcoreani chiacchierano sulla riva del fiumi Yalu vicino alla città nordcoreana Sinuiju, di fronte alla città di confine cinese Dandong, nella provincia settentrionale di Liaoning, il 4 settembre 2017. (GREG BAKER/AFP/Getty Images)

Fonti della Corea del Nord riferiscono che, recentemente, i soldati hanno persino iniziato a saccheggiare le fattorie per nutrirsi. Secondo resoconti precedenti, questi fatti sono iniziati subito dopo che il regime comunista, invece di mobilitare come di consueto i cittadini per raccogliere provviste per i militari, ha ordinato ai soldati di procurarsi il cibo autonomamente.

Nel mese di ottobre, una fonte nella provincia di Ryanggang ha dichiarato al Daily NK: «La giunta militare ha emanato l’ordine il mese scorso, indicando esattamente le quote da raccogliere. È assurdo che il personale militare debba provvedere al proprio sostentamento. E questi ordini sono pervenuti da tutte le province verso tutte le divisioni dell’intera nazione». Inoltre, da quando è stato dato l’ordine, i resoconti dicono che i saccheggi sono aumentati.

Sodati norcoreani a Panmunjom dentro la zona di sicurezza condivisa, in Corea del Sud il 27 luglio 2017. (Jeon Heon-Kyun – Pool/Getty Images)

A esempio, il 2 novembre una fonte nella provincia di Ryanggang ha rivelato al Daily NK che, in un incidente nella regione del Kapsan, i soldati della 43esima brigata hanno razziato i campi durante la notte: «Si sono riuniti tutti per l’attacco a sorpresa, hanno perlustrato le aziende agricole e hanno portato via tutto il mais», ha riferito la fonte. «Non capita spesso che quelli della 43esima Brigata vadano in giro a razziare fattorie, ma quest’anno agiscono senza freni».

A causa della carenza di provviste, gli attuali addestramenti probabilmente saranno ininfluenti rispetto alle attese del regime comunista. Una fonte sostiene che è improbabile che i soldati migliorino le loro capacità di combattere, o che sperino in un futuro migliore. E un altro informatore della provincia di Ryanggang sostiene che «le autorità devono nutrire i loro soldati, perché possano combattere il nemico».
E se le condizioni dei soldati nordcoreani assomigliano a quelle di Oh Chong Song – il soldato che il 13 novembre correva lungo il confine mentre gli sparavano, e che è stato ricoverato in ospedale – l’esercito del dittatore nordcoreano è lungi dall’essere in perfetta forma.

Soldati nordcoreani lavorano in una fattoria nei sobborghi della città nordcoreana di Sinuiju, il 18 ottobre 2006. Secondo i resoconti i soldati nordcoreani sono stati costretti a procurarsi il cibo nelle fattorie per nutrirsi. (Cancan Chu/Getty Images)

Secondo i resoconti, il chirurgo che ha operato le ferite provocate dai proiettili sul corpo di Oh ha riferito che, quando hanno rimosso i proiettili, hanno trovato dei vermi che si dimenavano nell’apparato digerente del cadavere.

Oh era stato colpito da almeno cinque proiettili, e più di uno aveva raggiunto l’intestino. «Era tutto sporco di sangue – ha dichiarato il chirurgo Lee Cook-Jong alla Cnn – ma il verme era veramente bianco e spesso, grande, lungo e molto, molto duro: questo tipo di cosa è venuta fuori dalle sue budella».
Il quotidiano britannico Independent ha scritto che il team medico è riuscito a estrarre tutti i vermi, alcuni dei quali erano lunghi oltre 25 centimentri: sono parassiti presenti, tipicamente, nei corpi di chi vive in condizioni di indigenza nelle regioni più povere del mondo, dove scarseggia l’igiene e dove acqua e terreno sono contaminati da liquami.

Un soldato nordcoreano parla a un pilota cinese di una barca accovacciato su un muro della riva del fiume Yalu vicino alla città nordcoreana di Sinuiju, di fronte alla città di confine cinese Dandong, nella provincia settentrionale di Liaoning, il 4 settembre 2017. ( GREG BAKER/AFP/Getty Images)

Lo stato di salute di questo soldato sembra essere diffuso tra i soldati scelti, quelli che il regime di Kim sostiene di aver coltivato con la sua «Songun», ossia la politica militare di alto livello usata per giustificare la priorità dell’esercito su tutto il resto. La Songun è stata istituita nel 1994, quando il Paese ha iniziato a essere stretto nella morsa della carestia, che secondo varie stime ha finora ucciso dai 240 mila ai 3 milioni di nordcoreani. Fonti interne al Paese dicono che, attualmente, la farina gialla ammuffita abbia causato un’epidemia di diarrea tra i militari.

Il dittatore Kim Jong-un, insomma, è talmente assorbito dallo sviluppo delle sue armi nucleari e dai relativi test balistici da aver ‘dimenticato’ di dar da mangiare ai propri soldati.

 

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Articolo in inglese: The Sad State of North Korea’s Starving Soldiers

Traduzione di Massimo Marcon

 
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