Anche l’uomo ha un sesto senso ‘magnetico’?

Molti animali, in particolare quelli migratori come gli uccelli, hanno un ‘sesto senso magnetico’ che permette loro di tracciare i propri percorsi sfruttando i campi magnetici della Terra. Il geofisico Joe Kirschvink del California Institute of Technology (Caltech) crede che ce l’abbiano anche gli esseri umani e ha fatto degli studi per dimostrarlo.

Gli scienziati hanno dimostrato che gli animali alterano le loro abitudini se i campi magnetici attorno a loro sono alterati. Questa prova comportamentale ha confermato il sesto senso magnetico negli animali, ma rimane ancora ignoto il meccanismo biologico che lo fa funzionare.

Secondo una teoria, le cellule recettoriali che contengono magnetite, un minerale ferroso dalle proprietà magnetiche, potrebbero agire come bussole: «La magnetite – spiega Kirschvink alla rivista Science – è in genere qualcosa che i geologi si aspettano nelle rocce ignee. Trovarla in un animale è un’anomalia biochimica». E la magnetite si trova negli esseri umani.

La specialità di Kirschvink è misurare i campi magnetici presenti nella roccia, ma ha applicato il suo interesse per il magnetismo nella biologia. Ha pubblicato un articolo sulla rivista Bioelectromagnetics Supplement nel 1992 riguardo la magnetite nei tessuti umani.
La rivista Science ha pubblicato un articolo a giugno sulla teoria di Kirschvink sulla recezione magnetica umana e sui suoi esperimenti. Kirschvink non ha ancora completato la sua ricerca e deve ancora ricevere il timbro di approvazione, ma ha fatto progressi promettenti.

Altri ricercatori, come il biologo Robin Baker dell’Università di Manchester, hanno cercato di dimostrare che l’uomo ha la recezione magnetica. Baker sembrava essersi avvicinato negli anni ’70, mostrando che dei soggetti sottoposti a test erano in grado di individuare le direzioni cardinali o una posizione specifica dopo essere stati girati ripetutamente in modo disorientante (inoltre un barra magnetica sembrava interferire con questa abilità, suggerendo che fosse correlata a un senso magnetico). Ma l’esperimento di Baker ha fallito nei test di replica, incluso un test di Kirschvink.

La recezione magnetica negli esseri umani è diventata un tema di studio stigmatizzato per molti scienziati. Ma Kirschvink ha ripreso dove Baker ha lasciato: ha aggiunto ulteriori precauzioni, come una gabbia di Faraday, che blocca il rumore elettromagnetico. È stato dimostrato che il rumore elettromagnetico può interferire con la capacità di un uccello di utilizzare la sua recezione magnetica, e questo potrebbe spiegare l’impossibilità di replicare gli esperimenti di Baker.

Kirschvink ha registrato i cambiamenti nelle onde cerebrali dei suoi soggetti umani in risposta ai cambiamenti da lui provocati nei campi magnetici che li circondano. I suoi esperimenti finora hanno confermato che il cervello umano reagisce ai cambiamenti nel campo magnetico, sostenendo, quindi, la teoria della ricezione magnetica.

Articolo in inglese: Sixth Sense May Help Us With Direction: Sensing Earth’s Magnetic Fields

Traduzione di Francesca Testa

 
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