Il Ramadan nella Ventimiglia dei migranti

Digiuni e preghiere per i migranti a Ventimiglia, che da giorni aspettano in centinaia di oltrepassare il confine tra Italia e Francia. Per i profughi musulmani, che giungono principalmente da Eritrea, Somalia, Costa d’Avorio e Sudan, è infatti iniziato il Ramadan, che cade nel nono mese del calendario lunare ed impone ai credenti musulmani di smettere di bere e di mangiare dall’alba al tramonto per un mese.

Secondo la responsabile della Croce Rossa a Ventimiglia, citata dal Post, poco prima dell’inizio del Ramadan 700 persone hanno accettato i cibi offerti. Dall’inizio della ricorrenza islamica hanno accettato i pasti soltanto 200 profughi – le eccezioni sono possibili per motivi di salute, viaggio o debolezza fisica, il che è ulteriormente probabile nell’odissea che stanno affrontando i viaggiatori Africani, che negli ultimi giorni devono far fronta anche al caldo e alle condizioni precarie in cui si trovano.

Attualmente sulle coste liguri vicino la frontiera ci sarebbero circa 180 persone accampate sulle scogliere, mentre dopo lo sgombero di martedì scorso altri 300 si trovano nella stazione di Ventimiglia. Inoltre alcune donne e bambini sono stati ospitati in una struttura organizzata dal Comune e dall’ufficio delle Ferrovie dello Stato: sarebbe un ex dormitorio del personale, grande circa trecento metri quadri e dotato di bagni e brandine.

Nel mentre, nel primo giorno di vertice del Consiglio di Sicurezza a New York, il ministro degli Esteri Gentiloni ha rincarato la dose facendo pressing sulla questione immigrazione. «Oltre una posizione europea condivisa» sarebbe augurabile «anche un consenso generale delle Nazioni Unite – ha detto Gentiloni, citato da Rai News –  Mi auguro che possa esserci un quadro Onu che renda il piano Ue possibile» ha precisato il ministro.

 
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