«Il Pcc distrugge la democrazia e la libertà»

Di staff di Epoch Times Sydney

Un’inchiesta del governo australiano segnala come l’interferenza del Partito Comunista Cinese (Pcc) stia minacciando la democrazia, la libertà e i diritti umani anche in Australia.

La dott.ssa Lucy Zhao, presidente dell’Associazione Falun Dafa dell’Australia, è stata ascoltata dal Sottocomitato per i diritti umani del Comitato permanente congiunto per gli affari esteri, la difesa e il commercio. Secondo la dott.ssa Zhao, i diritti umani dei praticanti australiani della Falun Dafa sono stati gravemente colpiti dall’interferenza del Pcc per oltre 22 anni: «Il Pcc ha fatto della questione del Falun Gong una ‘linea rossa’ della politica estera e ha efficacemente addestrato il governo australiano e molti altri a evitare questo argomento in quanto tabù».

Si tratta, secondo la Zhao, di un risultato diretto della demonizzazione del Falun Gong da parte del regime comunista. Il Falun Gong o Falun Dafa è una pratica di meditazione che combina esercizi fisici e insegnamenti spirituali.

La dottoressa Zhao, presidente dell’Associazione Falun Dafa dell’Australia, mentre parla a una manifestazione nel centro di Sydney il 10 dicembre 2019, Giornata internazionale dei diritti umani. (An Pingya/The Epoch Times)

Ad esempio, le università di Sydney, Melbourne e Adelaide, hanno cancellato le proiezioni di documentari come Nel nome di Confucio e Lettera da Masanjia, che denunciano l’infiltrazione del Pcc e la persecuzione dei diritti umani in Cina.

Il documentario In the Name of Confucius racconta la storia di Zhao Qi, un ex insegnante di un Istituto Confucio, ed espone il vero scopo di Pechino nell’infiltrarsi all’estero mediante l’Istituto dal punto di vista di un insider.

Il film è stato anche uno degli obiettivi primari dell’interferenza del regime cinese: varie università hanno infatti cancellato le proiezioni dei film. Un esempio è stata la decisione della Victoria University di cancellare pochi giorni prima la prenotazione di una sede per una proiezione del documentario il 18 settembre 2018.

I documenti ottenuti da Australian attraverso il Freedom of Information Act, hanno rivelato che l’università ha preso la decisione dopo l’intervento del Consolato cinese.

(Fornito dal sito ufficiale di  «Nel nome di Confucio»)

Zhao ha anche citato esempi di consolati cinesi nel Nuovo Galles del Sud e nel Victoria che avevano avvertito i legislatori statali di non partecipare a uno spettacolo di Shen Yun.

Shen Yun è una compagnia di arti dello spettacolo nordamericana che dimostra tecniche di danza cinesi storiche perse in Cina durante la rivoluzione culturale del Pcc. Racconta anche la persecuzione subita in Cina dai praticanti del Falun Gong attraverso la danza e il canto.

Inoltre, Zhao ha spiegato che nel 2014 il Consolato cinese a Sydney ha emesso un comunicato stampa a tutti i legislatori del Nuovo Galles del Sud, in cui sosteneva che il Falun Gong stesse danneggiando le relazioni sino-australiane e fosse un gruppo politico anti-cinese. Il consolato ha consigliato ai legislatori di non assistere agli spettacoli di Shen Yun o di incontrare i praticanti del Falun Gong.

La testimonianza di Zhao segue una presentazione dell’Associazione Falun Dafa dell’Australia al Parlamento federale del 28 agosto 2020, che ha delineato come le ambasciate e i consolati cinesi in Australia, così come i loro inviati negli affari, nei media e nel mondo accademico, siano stati coinvolti nella denigrazione e nell’incitamento alla discriminazione e all’odio contro la Falun Dafa.

Un metodo comune è che l’ambasciata e i rappresentanti del consolato inviino e-mail e lettere a vari livelli di legislatori australiani e personaggi della comunità, nonché a varie organizzazioni, chiedendo loro di non avere nulla a che fare con il Falun Gong o le sue attività. Le lettere minacciano i partecipanti con conseguenze non ben definite per il loro futuro.

Zhao ha anche spiegato al comitato che il Pcc si è impegnato molto per ottenere il controllo sui media in lingua cinese allo scopo di promuovere e incitare l’odio contro la comunità del Falun Gong e altri dissidenti.

Inoltre, a causa di incentivi finanziari e coercizione, i media in lingua cinese in Australia pubblicano regolarmente articoli di propaganda preparati dal Pcc, che diffamano il Falun Gong. Gli articoli mirano a incitare all’odio verso la pratica spirituale e i suoi praticanti all’interno della comunità di immigrati cinesi.

Studenti internazionali cinesi che maledicono coloro che sostengono i movimenti pro-democrazia di Hong Kong a una manifestazione pro-Pcc a Sydney il 17 agosto 2019 (An Pinya/The Epoch Times)

Zhao ha fatto appello al governo australiano per intensificare le sue indagini sulle organizzazioni associate al Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito del Pcc e alla China Students and Scholars Association (Cssa), affermando che siano agenti del regime cinese, che operano solo per promuovere il comunismo, la propaganda del Pcc e che minacciano i valori e gli interessi democratici australiani.

L’Associazione Falun Dafa ha anche invitato il governo australiano ad adottare il requisito che qualsiasi cinese che diventi cittadino australiano o residente permanente, rinunci alla sua appartenenza al Pcc: «È inconcepibile che qualcuno possa diventare cittadino australiano mentre è ancora membro del partito al governo di un Paese straniero i cui interessi nazionali spesso non sono in linea con i valori e gli interessi nazionali dell’Australia».

 

Articolo in inglese: ‘CCP Destroys Democracy and Freedom,’ President of Australian Falun Dafa Association Tells Inquiry

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