Il mistero della sindrome post Covid-19

Quando la versione originale del Covid-19 si è introdotta nel Paese durante la primavera del 2020, ha causato un’inaspettata pandemia.

Centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita. In America se ne contano ben più di un milione ma la maggior parte è sopravvissuta.

Inizialmente la speranza era che gli effetti perniciosi della malattia sarebbero scomparsi con la guarigione. Ma la promessa di porre fine definitivamente alla pandemia entro la fine del 2020 attraverso la vaccinazione è svanita rapidamente.

E la promessa che i nuovi ceppi mutanti, pur essendo più infettivi, fossero meno letali portando una diffusione dell’immunità naturale e un minor numero di morti per infezione, anche questa è svanita rapidamente.

Anzi, i sintomi originari o nuovi, non solo hanno persistito dopo la fase acuta, ma hanno aumentato la morbilità spaventosamente.

Oggi, a due anni e mezzo dall’inizio della pandemia, potrebbero esserci più di 20 milioni di americani che soffrono ancora di quello che attualmente viene definito come ‘Covid lungo’ o ‘sindrome post Covid-19’, una versione meno acuta ma in definitiva altrettanto debilitante.

Oltre 4 milioni di americani un tempo attivi e lavoratori, sono ora disabili a causa di questa pandemia spesso ignorata, secondo alcune analisi pessimistiche.

Dal 10 al 30% di persone infettate da Covid-19, dopo 6 mesi fino ad arrivare a un anno si ritrovano ancora con sintomi persistenti.

Attualmente, non esiste ancora nessun piano Marshall per curare il virus.

Mentre conosciamo bene la natura del virus, nessuno sa cosa causi i sintomi di stanchezza opprimente, influenzali, la compressione nevralgica, i danni cardiaci e polmonari e una serie di problemi inquietanti che vanno dalla perdita prolungata del gusto e dell’olfatto alle vertigini, alla neuropatia e alla ‘nebbia cerebrale’.

La ‘stanchezza post-virale’ è nota da tempo ai medici. Molti di coloro che si ammalano di influenza o di altri virus come la mononucleosi a volte impiegano settimane o addirittura mesi per riprendersi dopo i sintomi acuti iniziali.

Ma nessuno è a conoscenza del perché si verifichino questi prolungati sintomi.

La loro persistenza è dovuta a una teoria secondo cui la Sars-CoV-2 è un virus insidioso e ingegnerizzato in modo unico? Oppure i vaccini e gli antivirali aiutano solo a contenere l’infezione, incoraggiando al contempo mutazioni più imprevedibili?

Chi si ammala di ‘Covid lungo’ è paragonato a «un enigma, avvolto in un mistero, dentro un enigma», come disse l’ex primo ministro del Regno Unito Winston Churchill.

Coloro che hanno rischiato di morire a causa del Covid-19 possono diventare affetti da sindrome post Covid. Ma non ne è immune nemmeno chi ha pochi o minimi sintomi acuti iniziali.

Gli obesi con comorbidità sono inclini alla sindrome post Covid, come anche i triatleti e i maratoneti.

Gli anziani, le persone di mezza età, gli adolescenti e i bambini possono soffrire di questa sindrome. Ma anche coloro che hanno un sistema immunitario basso e compromesso possono soffrirne. Così come coloro che hanno un’immunità forte e anche gli allergici.

È dall’inizio del 2020 che si cerca la causa ma sembra ancora un mistero.

Il virus Sars-CoV-2, indebolito ma non sconfitto, si nasconde e persiste, causando una risposta immunitaria continua che ammala i pazienti?

Oppure il Covid-19 indebolisce le persone al punto che vecchi virus, da tempo in remissione, si riaccendono improvvisamente, ammalandole ad esempio di mononucleosi?

Oppure il problema è l’autoimmunità?

C’è qualcosa di unico nella natura del Covid-19 che danneggia i punti vitali del sistema immunitario, facendo sì che il corpo si blocchi in overdrive, inviando inutilmente i propri veleni contro se stesso?

Per i ricercatori trovare una cura risulta difficile se non si trovano le risposte a queste domande.

La soluzione potrebbe essere allentare il sistema immunitario per smorzare la tempesta immunitaria o potenziarlo per eliminare i virus persistenti?

I numerosi vaccini aiutano o peggiorano il Covid lungo?

La soluzione è un nuovo magico farmaco o l’uso off-label di vecchi farmaci affidabili?

Una buona dieta, l’esercizio fisico moderato e un po’ di pazienza possono finalmente far scomparire la sindrome post Covid? Oppure il suo decorso è troppo imprevedibile o quasi permanente e cronico?

Il Covid lungo è un singolo fenomeno o un insieme di malattie, ognuna delle quali si manifesta in base al proprio patrimonio genetico, in base a malattie passate, o in base alla reazione dell’infezione iniziale?

Le risposte sono poche, ma si ha un’idea dei costi.

Il Covid lungo può essere una delle tante ragioni per cui, in un periodo di recessione, la manodopera paradossalmente continua a scarseggiare. Milioni di persone probabilmente restano a casa nella più totale incredulità di dover ancora combattere contro questo virus. Altri si isolano nella paura mortale di contrarre la forma acuta o cronica della malattia.

I costi sociali che questa pandemia nascosta comporta per l’America in termini di perdita di salario e di produttività, di interruzione del lavoro e della famiglia e di costose cure mediche non si conoscono.

Ma è probabile che siano enormi, in continua crescita e per lo più ignorati.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di The Epoch Times.

Articolo in inglese: The Mysteries of Long COVID

 
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