Il ministro degli Esteri cinese fatto fuori e rimpiazzato. Ma perché?

Il 25 luglio la Cina ha rimosso il neo ministro degli esteri Qin Gang, ponendo fine alle speculazioni sul suo futuro dopo un mese di assenza inspiegata.

Secondo il media statale Xinhua, l’alto diplomatico Wang Yi ha sostituito Qin nel ruolo di ministro degli Esteri cinese.

Wang ha ricoperto il ruolo di ministro degli Esteri per quasi un decennio prima di essere nominato alla Commissione per gli Affari Esteri del Partito Comunista Cinese (Pcc), una carica superiore a quella ministeriale nell’opaco sistema politico del regime.

L’improvviso licenziamento di Qin è arrivato dopo una fulminea ascesa. Considerato da molti come il pupillo del leader cinese Xi Jinping, Qin ha assunto la carica di ministro degli Esteri nel dicembre 2022, diventando uno dei più giovani funzionari a ricoprire tale ruolo. E durante l’importante rimpasto politico di marzo, Qin è stato nominato consigliere di Stato.

L’annuncio non fornisce alcuna spiegazione sulle dimissioni di Qin.

A partire dal 25 luglio, Qin è rimasto completamente fuori dalla scena pubblica per un mese. L’ultima volta che è stato visto dai media statali è stato il 25 giugno, quando ha dato il benvenuto ai diplomatici in visita dalla Russia, dallo Sri Lanka e dal Vietnam. Da allora, ha saltato diversi incontri importanti, tra cui il raduno dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico in Indonesia all’inizio del mese.

In un primo momento, Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha attribuito l’assenza di Qin a «motivi di salute».

Il silenzio ufficiale ha solo alimentato le speculazioni. I media di Hong Kong e Taiwan hanno ipotizzato che il motivo fosse una relazione extraconiugale con la conduttrice televisiva Fu Xiaotian. Gli analisti, nel frattempo, hanno sottolineato l’insoddisfazione di Wang per il lavoro di Qin.

Il ministro degli esteri cinese Wang Yi è visto su grandi schermi mentre tiene una conferenza stampa presso il Media Center di Pechino il 7 marzo 2022. (Andrea Verdelli/Getty Images)
Il ministro degli esteri cinese Wang Yi è visto su grandi schermi mentre tiene una conferenza stampa presso il Media Center di Pechino il 7 marzo 2022. (Andrea Verdelli/Getty Images)

Il 25 luglio, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, è stata nuovamente interrogata in merito a Qin durante la riunione quotidiana.

«Non ho informazioni da offrire», ha risposto ai giornalisti. «Le attività diplomatiche della Cina sono in corso come al solito».

Il 57enne Qin si è guadagnato una certa reputazione per la sua retorica tagliente nelle risposte alle critiche dell’Occidente al regime mentre era portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese dal 2005 al 2010 e dal 2011 al 2014.

Nel 2009, in risposta a una domanda sul perché YouTube sia bloccato in Cina, Qin ha detto ai giornalisti che internet in Cina è «completamente aperto».

«Per quanto riguarda ciò che si può o non si può guardare, guardate ciò che potete guardare e non guardate ciò che non potete guardare».

Prima di essere nominato ministro degli Esteri, Qin è stato ambasciatore cinese negli Stati Uniti. In precedenza, Qin è stato uno dei nove vice ministri degli esteri cinesi dal 2018 al 2021. Da quando è entrato nel Ministero degli Esteri nel 1988, Qin è passato da assistente junior a vice ministro responsabile della supervisione degli affari europei e del protocollo.

Qin ha lavorato direttamente con Xi mentre dirigeva il Dipartimento del Protocollo del Ministero degli Esteri. Qin ha anche accumulato esperienza accompagnando Xi nei suoi viaggi all’estero dal 2014.

Lotte politiche

Yuan Hongbin, analista veterano di politica cinese con sede in Australia, ha affermato di ritenere che l’improvvisa partenza di Qin sia il risultato di lotte politiche interne.

«È stato Wang Yi a voler rimuovere Qin Gang, perché Qin aveva messo in disparte [il portavoce del Ministero degli Esteri, ndr] Zhao Lijian e altri alleati di Wang sin dal suo insediamento», ha dichiarato Yuan a Epoch Times il 25 luglio.

Zhao è stato trasferito a gennaio al Dipartimento per gli Affari dei Confini e degli Oceani del Ministero degli Esteri, in una mossa considerata in gran parte come un declassamento.

Yuan ha affermato che questo rimpasto del Ministero degli Esteri segnala che la presa del potere di Xi non è inattaccabile.

«Sebbene Xi abbia rimosso i suoi rivali politici, il licenziamento di Qin dimostra che Xi non è in grado di gestire le lotte politiche all’interno del Partito», spiega.

«La lotta per il potere tra fazioni rivali e gruppi di interesse all’interno del Pcc ha raggiunto una situazione estremamente seria. Alcuni interni dicono che il Partito è ormai diviso».

 

Articolo inglese: China Replaces Foreign Minister Qin Gang After Month-Long Absence

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