Il mercato azionario cinese reagisce negativamente al taglio dei tassi di interesse

Di Bin Zhao; Xin Ning

Di recente, la banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse due volte in tre giorni per immettere liquidità nel mercato. Nonostante queste mosse, i mercati azionari cinesi hanno reagito negativamente in segno di delusione, soprattutto dopo la recente terza sessione plenaria del 20° Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Il 25 luglio, la Banca Popolare Cinese (Pboc), che è la banca centrale cinese, ha effettuato un’operazione di prestito a medio termine da 200 miliardi di yuan (27 miliardi 200 milioni di euro) a un tasso ridotto del 2,3%, con un taglio di 20 punti base. Questa operazione ha fatto seguito ai precedenti tagli al tasso di riferimento sui prestiti e agli aggiustamenti dei tassi delle operazioni di riacquisto a sette giorni del 22 luglio, nel tentativo di ridurre i costi di finanziamento e stimolare l’attività economica, in particolare nel settore immobiliare ancora in difficoltà.

Tuttavia, queste misure non sono riuscite a stimolare la fiducia degli investitori. L’indice di Shanghai, ad esempio, è sceso a 2.964,22 punti il 22 luglio, è poi sceso ulteriormente a 2.901,95 punti il 24 luglio e si è attestato a 2.891,85 il 29 luglio.

Davy Jun Huang, economista statunitense ed ex editorialista del media statale cinese Cntv, ha affermato che la recente conclusione della terza sessione plenaria ha contribuito al sentimento ribassista.

«Non è riuscita a fornire alcun cambiamento politico rilevante, causando la delusione del mercato. Di conseguenza, il mercato azionario ha reagito negativamente, dimostrando una chiara mancanza di fiducia nell’efficacia dell’attuale politica di bassi tassi di interesse», ha dichiarato.

La terza plenaria, o plenum, che si tiene ogni cinque anni, è spesso utilizzata per introdurre importanti riforme e affrontare questioni critiche. Storicamente, è stato il palcoscenico di importanti cambiamenti politici, come l’introduzione della politica di «riforma e apertura» da parte di Deng Xiaoping nel 1978, che ha trasformato l’economia cinese.

Huang ha affermato che i problemi di fondo dell’economia cinese sono troppo profondi per essere affrontati con una semplice riduzione dei tassi d’interesse, che a suo avviso è troppo bassa per fare la differenza.

«Per risolvere la crisi economica cinese sono necessarie riforme strutturali, un maggiore accesso al settore privato e maggiori incentivi agli investimenti esteri», ha dichiarato Huang.

La Cina taglia i tassi prima della Fed statunitense

Li Hengqing, ricercatore presso l’Institute for Information and Strategic Studies di Washington, ha dichiarato a Epoch Times che la Pboc è solita osservare da vicino la Federal Reserve statunitense, alla ricerca di opportunità per regolare i tassi di interesse di conseguenza.

«Quando la Fed ha accennato a possibili tagli dei tassi, la Pboc si è mossa rapidamente, spinta da sfide economiche significative come il crollo del settore immobiliare, i rischi del sistema bancario, il debito dei governi locali, la chiusura di aziende, l’elevata disoccupazione e il rallentamento delle esportazioni. Questi problemi richiedono misure urgenti per immettere liquidità e stimolare l’economia», ha spiegato.

Il signor Li ha aggiunto che il modesto taglio dei tassi dello 0,1% indica la posizione vincolata della Pboc. Negli Stati Uniti, gli esperti finanziari di solito considerano efficace una variazione dei tassi dello 0,27% per l’espansione del credito e degli investimenti. Il piccolo aggiustamento della Pboc non è riuscito a rassicurare il mercato, provocando cali del mercato azionario e preoccupazioni sul mantenimento dei livelli degli indici chiave.

Dopo il primo taglio dei tassi, la reazione del mercato è stata negativa. Il 24 luglio, gli Stock connects (connessioni azionarie) Shanghai-Hong Kong e Shenzhen-Hong Kong hanno registrato una vendita netta di 2,276 miliardi di yuan (circa 288 milioni di euro) di capitali esteri northbound, indicando un sentimento ribassista.

I capitali in entrata – «northbound capital» – si riferiscono agli investimenti da Hong Kong verso i mercati azionari della Cina continentale attraverso i due programmi di connessioni azionarie. Una tendenza netta alla vendita indica che gli investitori esteri sono cauti o negativi sulle prospettive economiche della Cina.

Secondo Li, i problemi economici della Cina richiedono qualcosa di più dei tagli ai tassi di interesse e delle erogazioni di liquidità.

«Una vera economia di mercato richiede una società con uno Stato di diritto in cui il potere sia limitato. Tuttavia, l’attuale regime sembra tornare alla pianificazione economica del periodo Mao, che contraddice questi principi», ha affermato.

 

Articolo in lingua inglese: China’s Stock Market Reacts Negatively to Interest Rate Cuts

 
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