Il lockdown di Xi’an peggiora, i residenti chiedono aiuto a Capodanno

Di Sophia Lam

Sono passate più di due settimane da quando Xi’an, che per molti secoli fu la capitale della Cina, è stata chiusa in lockdown il 23 dicembre 2021, con le persone autorizzate a fare acquisti solo una volta ogni due giorni.

La città cinese nordoccidentale di oltre 13 milioni di abitanti ha registrato ufficialmente il suo primo caso di Covid-19 il 9 dicembre.

Ma il 26 dicembre, le compere per le necessità sono state completamente vietate e ai residenti in tutta la città non è stato permesso di lasciare le loro case tranne che per i tamponi. E non ci sono segnali immediati che ci sarà una revoca delle misure di contenimento.

A quasi due anni dall’inizio della pandemia, tra i residenti crescono quindi i dubbi sull’efficacia e la necessità delle rigorose misure di lockdown del governo.

Trasferimento improvviso di residenti a Capodanno

Un residente di Xi’an ha scritto in un post online che il 31 dicembre oltre 1.000 residenti sono stati portati dalle loro case a una zona suburbana per la quarantena.

A condizione di anonimato, hanno riferito all’edizione cinese di Epoch Times che una loro amica era tra i residenti portati in quarantena, anche se non aveva sintomi e non era uscita di casa dal 17 dicembre. «Il 31 dicembre, nel cuore della notte, il complesso del Grattacielo Foglie d’Acero, il complesso del Ponte Mijia e il complesso di Mingde Ottavo Miglio hanno trasferito oltre 1.000 residenti in autobus agli edifici pubblici in affitto del Fosso di Xiangyang per l’isolamento collettivo. Non c’è stato alcun avviso riguardo al trasferimento e nessuna precauzione o protezione è stata presa nel processo di trasferimento. Le informazioni relative alle disposizioni sull’isolamento sono opache e non esiste un numero verde di emergenza».

Il residente anonimo ha detto che è stato davvero spaventoso vedere decine di autobus e un numero enorme di persone della sicurezza in tute ignifughe bianche e giubbotti fluorescenti che lavorano nella zona senza alcuna spiegazione di cosa stessero facendo.

Intanto è inverno a Xi’an, con temperature minime giornaliere che raggiungono i zero gradi centigradi. Il post aggiungeva anche che gli edifici in affitto pubblico erano di nuova costruzione e mancavano ancora di impianti di riscaldamento. Le persone prese in isolamento includevano anziani, bambini e donne incinte.

Il residente ha anche messo in dubbio la sicurezza dell’imballare tutti i residenti dell’edificio insieme in autobus per il trasporto in quarantena.

Un documento del governo pubblicato online il 1 gennaio ha rivelato che il segretario del comitato provinciale del Partito Comunista Cinese (Pcc) aveva ordinato di «azzerare tutti i casi positivi entro il 4 gennaio». Da allora il documento è stato rimosso dal sito web e non è più accessibile.

Residenti picchiati per aver lasciato casa per mangiare, e far visita gli anziani

Ci sono video online che mostrano i residenti che vengono picchiati per aver lasciato le loro case per il cibo o per aver visitato i familiari.

Il giorno di Capodanno, un uomo è stato picchiato dalle autorità del villaggio, cosa che gli ha lasciato il viso sanguinante. Era solo andato a trovare sua nonna che viveva nel villaggio di Xiwu, poiché era preoccupato per lei e voleva vedere se aveva bisogno di cibo. «I quadri del villaggio non mi permettono di entrare nel villaggio», ha detto l’uomo in un video dell’incidente. «Sun Zhaoqi [un quadro del villaggio, ndr] mi ha spaccato un mattone in faccia».

Un altro video mostra un uomo che tiene un sacchetto di panini al vapore all’ingresso di un complesso. Era stato colpito dal personale di sicurezza, i panini sparsi per terra intorno a lui. Nel video si udiva: «Non ho cibo». Un addetto alla sicurezza avrebbe risposto: «Non mi importa se non hai cibo». Un altro uomo invece gridava ripetutamente: «Stai cercando guai!».

Il video è diventato virale sui social media cinesi e i netizen hanno dato al giovane il soprannome di «fratello ‘panini al vapore’».

Un lavoratore migrante, che preferisce rimanere anonimo, ha dichiarato all’edizione cinese di Epoch Times il 4 gennaio che lui e altri 17 lavoratori migranti erano molto grati al fratello ‘panini al vapore’. Da allora hanno ricevuto, per la prima volta, prodotti freschi dal governo locale: due ravanelli daikon, due cavoli cinesi e diverse cipolle. «[Queste verdure, ndr] sicuramente non sono sufficienti per noi 18, ma sono meglio di niente».

Un altro residente ha detto a Epoch Times di aver ricevuto del cibo dal governo dopo che il video del fratello ‘panini al vapore’ è diventato virale.

La stazione di polizia locale ha pubblicato un avviso il 1° gennaio affermando che i due membri dello staff del video, che erano addetti alla prevenzione e al controllo della pandemia, sono stati condannati a sette giorni di detenzione e a una multa di 200 yuan (27 euro e 60 centesimi) ciascuno.

L’avviso della polizia affermava anche che i due membri dello staff si erano «scusati sinceramente con il signor Wang (fratello del panino al vapore) e hanno ottenuto la comprensione del signor Wang».

Le vaste misure di lockdown hanno causato gravi carenze alimentari

Da quando il 26 dicembre è stato ordinato l’aumento del lockdown, ai residenti di Xi’an non è stato permesso di uscire di casa per acquistare cibo o beni di prima necessità e gli acquisti e le consegne online sono fuori servizio. Molte persone stanno esaurendo le scorte.

Epoch Times ha riferito in precedenza che i residenti hanno pubblicato messaggi online sulla carenza di cibo. Ora ci sono più articoli online che riferiscono un aumento dei prezzi degli ortaggi. «Il prezzo delle verdure è salito alle stelle nella nostra comunità locale, eppure non riusciamo a procurarcene e il riso sta finendo», si legge in un post.

Secondo un articolo dell’edizione cinese di Epoch Times del 30 dicembre, i residenti sono stati in grado di ottenere prodotti solo dal loro negozio di alimentari della comunità o dalla società di gestione delle proprietà governative, imballati e consegnati da fornitori designati dal governo.

La società di gestione della proprietà afferma di vendere cibo secondo «istruzioni dall’alto» e che «se qualcuno scopre che ha acquistato [cibo, ndr] da altri canali, riceverà un codice giallo».

Un codice giallo designa una persona come stretto contatto di un caso confermato di Covid-19 e richiede l’isolamento per sette giorni.

Quando un residente si è lamentato dell’alto prezzo delle scatole di cibo fresco confezionate dell’azienda – 480 yuan (66 euro) per scatola – il personale di gestione della proprietà ha risposto: «Smettila di [imprecazione, ndr] se non te lo puoi permettere. Voi poveri meritate di morire di fame».

Le lamentele dei residenti ora sembrano aver ottenuto l’approvazione di alcuni funzionari locali.

Il quotidiano locale ha riferito che il governatore della provincia dello Shaanxi, Zhao Yide, ha chiesto ai suoi subordinati di «fare di tutto per aprire gli ‘ultimi 100 metri’ di scorte di generi alimentari e garantire le forniture». «La distribuzione dei fondi di soccorso e del fast food dovrebbe essere distribuita in modo tempestivo, i canali di informazione per l’aiuto dovrebbero funzionare senza intoppi, le risposte ai bisogni delle masse dovrebbero essere tempestive e dovrebbe essere fornita una protezione efficace alle persone per i loro bisogni primari di vita», avrebbe chiesto il governatore.

A partire dal 2 gennaio, le autorità di Xi’an hanno ufficialmente segnalato un totale di 1.663 casi di Covid-19.

 

Articolo in inglese: Xi’an Lockdown Worsens, Residents Cry out for Help on New Year’s Day

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