Il legame tra autocontrollo e prosperità di una nazione

Il degrado etico influenza negativamente la salute di una nazione nel lungo periodo

Di Ryan Moffatt

Nell’era moderna la definizione di moralità è diventata soggettiva ed è in costante cambiamento. Questa trasformazione, rispetto alla costanza del passato, ha portato al sacrificio di importanti linee guida per la comprensione di cosa sia veramente l’etica e come sia realmente legata a una società di successo. L’etica e la morale di una società sono state distillate attraverso molte generazioni, e non dovrebbero essere messe da parte con tanta leggerezza, come si è fatto negli ultimi decenni.

Per secoli infatti la cultura occidentale ha in gran parte aderito al quadro etico giudaico-cristiano da cui è emersa. Anche altre culture hanno mantenuto le loro tradizioni per secoli, ma in Occidente negli ultimi cinquant’anni, dopo il movimento della controcultura degli anni Sessanta, tale quadro si è eroso al punto da diventare quasi insignificante e minoriotario.

La maggior parte delle culture e delle religioni tradizionali presentano notevoli somiglianze nelle prescrizioni atte a vivere una vita basata su principi morali. In questa luce, vale la pena di considerare le meta caratteristiche che hanno permesso al ‘pool genico’ di sopravvivere. Nessuna razza, nazione o etnia in particolare ha il monopolio della creazione di grandi civiltà: dall’Impero persiano agli antichi greci, fino alle dinastie in Cina, si sono manifestate ovunque grandi civiltà, in un momento o nell’altro della storia. E malgrado alcuni individui nichilisti, ogni cittadino di ogni Paese ha sperato e spera di far parte di una civiltà che prosperi e arricchisca i suoi cittadini, illuminando, elevando e perfezionandosi continuamente.

Sebbene le leggi morali che limitano il piacere e il godimento siano viste come antiquate nella società di oggi, ci sono prove concrete del fatto che esse migliorano la qualità dell’esperienza umana nel lungo periodo. Quando si attribuisce un valore più alto alla ricerca del significato, rispetto alla ricerca del piacere, gli elementi ‘miracolosi’ della civiltà tendono a emergere.

Un tratto meta-morale

Ci sono pochi soggetti così irti di mine antiuomo come quello della morale sessuale. Non potendo o non volendo aderire a rigorosi protocolli morali, la maggior parte dei governi, così come molte istituzioni religiose, hanno scelto di essere meno prescrittivi nei loro requisiti. Questo è stato ampiamente abbracciato come un segno di progresso e di libertà civile. Ma la modestia e la costrizione sessuale, in un modo o nell’altro, hanno storicamente dimostrato di avere un’influenza significativa sul fiorire di una società.

La libertà sessuale è un barometro dei vincoli morali generali di una cultura nonché un indicatore accurato della volontà dei cittadini di rimandare la gratificazione immediata per il perseguimento di obiettivi più grandi e nobili. La caduta dell’Impero Romano e il crollo dell’antica Grecia sono stati immediatamente preceduti da periodi di decadenza morale e di indulgenza nei confronti di bassi standard etici. La genesi di queste grandi civiltà infatti era stata proprio l’opposto delle loro fine: era caratterizzata da vigore, moderazione e dal perseguimento di una vita basata sulla morale.

Quando si discute di un argomento così intrinsecamente sensibile, è meglio andare direttamente alla cronaca storica per vedere come si è svolto questo fenomeno nel corso della storia.

L’antropologo sociale britannico J.D. Unwin ha esaminato i dati di 86 società per sondare il rapporto tra la libertà sessuale e il fiorire delle culture, documentando le sue scoperte nel suo libro Sex and Culture. Va sottolineato che il libro di Unwin è stato pubblicato nel 1934, molto prima della rivoluzione sessuale dell’Occidente. Ci sono poche prove che egli fosse un uomo particolarmente religioso, e il suo lavoro può essere considerato come uno sguardo relativamente imparziale su come la libertà sessuale abbia influenzato le culture di tutti i continenti.

Unwin ha esaminato culture che andavano dall’abbraccio della castità rigorosa alla poligamia assoluta, e ogni sfumatura nel mezzo. Quello che ha trovato è che l’aumento della costrizione sessuale è strettamente correlato al fiorire di una cultura e che la totale libertà sessuale ha portato al collasso della società. Ha studiato questi dati nel tempo e ha scoperto che il sesso sfrenato ha portato sempre e inevitabilmente al collasso di una società nel giro di tre generazioni.

Il professor Unwin ha scritto: «Ogni società umana è libera di scegliere se mostrare grande energia o godere della libertà sessuale; l’evidenza è che non può fare entrambe le cose per più di una generazione».

Una prescrizione (di qualsiasi tipo) della moralità sessuale rischia di essere rifiutata completamente nella odierna epoca delle libertà individuali, ma vale la pena considerare come il tenere sotto controllo i desideri e il ritardare la gratificazione possa aiutare la società a lungo termine, rinvigorendo la popolazione in un’azione costruttiva.

Una rete intricata che intrappola

Internet ha messo a disposizione di quasi tutte le persone sulla Terra un patrimonio di informazioni e conoscenze; ma allo stesso tempo, questo strumento miracoloso è diventato il metodo de facto per perseguire la gratificazione dei nostri appetiti più bassi, come ad esempio l’industria del porno multimiliardario, che è stata un fattore chiave nello sviluppo di internet.

Gli ingegneri dei social media sanno bene come funziona la psiche umana e hanno trovato fin troppo facile cooptare l’attenzione degli utenti e dirigerla verso questioni banali, manipolando le paure e i desideri più profondi. Suscitare l’intensa risposta neurale al porno è forse l’esempio più facile e sinistro della capacità di internet di deformare una mente sana, specialmente per i giovani uomini, la cui testa è stata riempita di idee sul sesso che sono irrealistiche, sprezzanti e sempre più sovversive.

Le ricerche sono chiare su questo punto: la dipendenza dal porno toglie forza e desensibilizza i giovani in un momento in cui dovrebbero essere all’apice dello sviluppo del loro potere. Gravidanze adolescenziali, infedeltà, divorzi e alti tassi di depressione sono tutti correlati al consumo di pornografia. È un argomento scomodo e raramente discusso, ma necessario data l’entità del suo impatto sociale negativo.

L’autocontrollo e i suoi vantaggi

Gli standard morali che una volta erano prescritti e accettati come ovvi e naturali, oggi sono continuamente denigrati, descritti come pittoreschi, superati e irrilevanti; in quanto giudicati tali, non esistono più fattori esterni che controllano il desiderio di gratificazione. Eliminando la religione e sostituendola con il relativismo morale, gli uomini sono abbandonati a sé stessi e alla propria unica coscienza.

In tutto il mondo sono in aumento ansia, depressione e malcontento, nonostante le meraviglie e le promesse della nostra epoca. Naturalmente, le ragioni sono molte e varie, ma forse si dovrebbe valutare se le ultime generazioni non siano state ingannate ad accettare un atteggiamento pseudo moralistico che promette da una parte frutti materiali, mentre erode dall’altra la vitalità e la coscienza delle nuove generazioni.

La morale sessuale non è semplicemente una dottrina restrittiva volta a sopprimere gli impulsi della natura. L’uso di questo potente impulso biologico per realizzare il potenziale umano è stato a lungo prescritto dai saggi di tutte le culture. I taoisti credono che l’essenza sessuale del proprio corpo possa essere trasmutata in vitalità ed estensione della durata della vita. In Occidente anche il noto scrittore statunitense Napoleon Hill, nel suo libro Pensa e arricchisciti, ha descritto la trasmutazione dell’energia sessuale come un modo per incanalare l’impulso sessuale in sforzi creativi, in modo da sfruttarla come strumento per raggiungere grandi risultati. Anche per  chi deve affrontare dei combattimenti, c’è una lunga tradizione che prescrive l’astenersi dai rapporti sessuali prima di un combattimento, in quanto è noto come essa possa indebolire la forza e la resistenza fisica e mentale.

Se si vuole che la nostra civiltà sopravviva e prosperi, per il bene di noi stessi e delle generazioni future, sarebbe bene ricordare che il grado di autocontrollo determinerà il grado di successo.
È un potere intrinsecamente potente, che si può avere e far fruttare, ma non lo si ottiene con facilità; si devono fare dei sacrifici, perché, come emerge dalle ricerche di Unwin, prima che le cose inizino ad andare male e ci si ritrovi privati di energia, si può «avere la fetta di torta e mangiarla» solo per un breve periodo di tempo.

 

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente il punto di vista di Epoch Times

Articolo in inglese.  Exploring the Link Between Self-Control and a Nation’s Prosperity

 

 

 
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