Il Capodanno cinese e il significato tradizionale della ‘buona fortuna’

L’ingresso in un nuovo anno è un momento di ottimismo che offre la promessa di un nuovo inizio e di rinnovate speranze e aspirazioni per il futuro. Nel 2019, un mese dopo il capodanno del calendario gregoriano, è arrivato il capodanno cinese, che offre un’altra opportunità per celebrare un nuovo inizio e per contemplare le possibilità e le benedizioni che questo inizio potrebbe portare.

Il capodanno cinese 2019, secondo il calendario lunare, è caduto quest’anno il 5 febbraio, e apre un periodo di festeggiamenti che dura per 15 giorni.
Durante questo periodo, i cinesi in ogni parte del mondo prendono parte a una varietà di feste e ripetono molti rituali popolari. Tra questi, c’è l’usanza di esibire sulla porta di casa il carattere cinese per ‘fortuna’, tradotto anche come ‘benedizione’, un costume associato al detto ‘cinque benedizioni vengono alla porta’ o ‘cinque benedizioni arrivano in questa casa’.

Devozione per la virtù

Nel credo tradizionale cinese, le cinque benedizioni sono una lunga vita; ricchezza, status e prosperità; salute fisica e serenità della mente; devozione per la virtù; una vita che termina naturalmente. Quest’ultima si riferisce a vivere fino alla morte secondo il proprio destino, dopo aver adempiuto al proposito della propria vita stabilito dalla volontà del Cielo.

Questa antica definizione è tratta dal Shujing o Classico della storia, uno dei cinque classici confuciani. Chiamato anche Shangshu, letteralmente ‘libro stimato’, è un compendio di documenti ritenuto il testo più antico della storia cinese, che copre un lungo periodo, dai tempi leggendari fino all’epoca di Confucio (551–479 aC).

Tra le cinque benedizioni, la quarta – la virtù o il buon carattere morale – è la più importante, perché solo quando una persona è onesta, benevolente e sa perdonare anche le altre benedizioni arriveranno. Le benedizioni infatti rappresentano la buona fortuna concessa dalle divinità, come un premio divino e la ricompensa per la rettitudine e la benevolenza dei propri pensieri e delle proprie azioni.

Le cinque benedizioni sono classificate in modo più dettagliato nel Shujing attraverso la definizione delle ‘sei sfortune’ che portano con sé il significato della punizione. Queste sei sono una vita che finisce presto, la malattia, preoccupazioni e dolore, povertà, bruttezza e mancanza di intelligenza.

Considerata nel complesso, questa visione riflette il fondamentale credo cinese nella giustizi divina e nella legge di causa-effetto: il bene sarà ricompensato e il male sarò punito, che sia in questa vita o nelle prossime.

Imperatore Kangxi della dinastia Qing. (Pubblico dominio)
Imperatore Kangxi della dinastia Qing. (Pubblico dominio)

‘La prima benedizione sotto il Cielo’

Vi è una storia molto commovente che riguarda la parola ‘benedizioni’ e ha a che fare con il grande imperatore Kangxi della dinastia Qing, che governò dal 1661 al 1722.

Nel dodicesimo anno del suo regno, l’amata nonna di Kangxi, l’imperatrice-madre Xiaozhuang, appena prima del suo 60esimo compleanno, all’improvviso si ammalò gravemente. I medici non avevano un rimedio e Kangxi era profondamente angosciato.

Kangxi aveva imparato dagli antichi testi che, in quanto imperatore legittimo e ‘Figlio del Cielo’, poteva pregare il Cielo e chiedere delle benedizioni per avere una lunga vita, così pensò: «Se un imperatore può pregare per avere questo per se stesso, perché non potrei farlo per mia nonna?»
Così mise in pratica questa idea.

Per tre giorni, osservò i rituali di lavarsi e digiunare con un cuore rispettoso e una fede sincera nelle divinità. Poi scelse un pennello dorato provvisto di un’incisione con le parole ‘Benedici la gente comune’ e scrisse un grande carattere ‘benedizione’ sulla seta. Poi impresse il sigillo imperiale sul carattere prima di offrirlo in dono a sua nonna, che di fatto guarì.

I cinesi hanno sempre fatto tesoro di questo carattere, che Kangxi aveva scritto dimostrando un forte senso di pietà filiale. La guarigione che seguì dalla sua devozione fu ampiamente considerata come una immensa benedizione concessa dal Cielo e fu conosciuta come «la prima benedizione sotto il Cielo». È anche associata al detto «la stella della buona fortuna brilla dall’alto, reprimendo tutto il male sotto il Cielo».

‘Protetto dal Cielo’

Questa storia illustra anche i temi associati alle definizioni del carattere fortuna nei primi dizionari cinesi. Nel famoso dizionario della dinastia Song chiamato Guangyun, che risale al 1008, la fortuna è definita come la virtù e la protezione del Cielo. Il Dizionario di Kangxi, che prese il suo nome perché ne ordinò la compilazione, definisce questo carattere con significati che includono la protezione divina, la benevolenza e la benedizione.

Così, il significato di ‘fortuna’ è quello godere della protezione del Cielo, come risultato degli alti standard morali che si riflettono nei propri pensieri e nelle proprie azioni.

Articolo inglese: Chinese New Year 2019: ‘Five Blessings Come to the Door’

 
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