Il 40 per cento degli americani crede che il Pcc si consideri in guerra con gli Stati Uniti

Di Andrew Thornebrooke

Un numero crescente di americani crede il Pcc si consideri in guerra con gli Stati Uniti, È quanto emerge dai risultati di un nuovo sondaggio condotto negli Stati Uniti.

Secondo circa il 40 per cento degli elettori statunitensi, il Partito Comunista Cinese (Pcc) si considera in guerra con gli Stati Uniti. Meno del 26% pensa di no, e più del 34% non è sicuro.

Il sondaggio, condotto dalla Convention of States Action e dalla società di sondaggi Trafalgar Group (senza scopo di lucro) dal 2 al 5 settembre, ha intervistato più di 1.000 probabili elettori delle elezioni di metà mandato in tutto lo spettro politico. Il sondaggio aveva un margine di errore di 2,9 punti percentuali.

In particolare, i sondaggi hanno anche rivelato un netto divario di opinione sulla gravità della minaccia del Pcc.

Circa il 60 per cento dei repubblicani crede che il Pcc si consideri in guerra con gli Stati Uniti, mentre meno del 24 per cento dei democratici ha affermato lo stesso.

Per quanto riguarda la risposta degli Stati Uniti alla minaccia percepita, il 67% di tutti gli intervistati ha affermato di non credere che il governo degli Stati Uniti si consideri in guerra con la Cina.

In tutto, meno del 9% crede che gli Stati Uniti si consideri in guerra con la Cina, sebbene i democratici abbiano più del doppio delle probabilità di credere a una cosa del genere, rispetto ai repubblicani.

«Questi sono risultati sorprendenti», ha dichiarato Mark Meckler, presidente della Convention of States Action, a Epoch Times. «Gli americani vedono chiaramente che il Partito Comunista Cinese si considera in guerra con gli Stati Uniti, eppure riconoscono che il governo degli Stati Uniti non sembra avere la minima idea che sia così».

I repubblicani del Congresso hanno a lungo criticato l’amministrazione Biden per una percepita incapacità di rispondere adeguatamente all’aggressione del Pcc. I risultati del sondaggio sembrano suggerire che molti americani siano solidali con l’idea che la leadership statunitense non stia affrontando le provocazioni del regime in merito.

Negli ultimi dieci anni, il Pcc ha condotto uno sforzo diffuso per indebolire le istituzioni statunitensi. Questa campagna ha incluso un complotto per attaccare un veterano dell’esercito americano in corsa per la carica, l’incendio di sculture critiche nei confronti del regime e lo stalking e l’intimidazione di un olimpionico statunitense il cui padre si era espresso contro il regime.

Il Pcc ha anche condotto spionaggio di massa negli Stati Uniti, rubando tecnologia, ricerca e proprietà intellettuale per potenziare il suo sviluppo economico e militare.

Alcuni esperti ritengono che il Pcc sia in guerra con gli Stati Uniti a causa della dottrina del regime della «guerra senza restrizioni», attraverso la quale mira a raggiungere obiettivi militari mediante l’uso della legge, della psicologia e della coercizione economica. In quanto tali, le dilaganti campagne di spionaggio del regime potrebbero essere considerate parte del più ampio sforzo nel minare e sostituire il sistema internazionale liberale con un sistema più favorevole alla Cina.

«Questo non è un problema di sinistra-destra; non è una questione repubblicano-democratica», ha sottolineato Meckler. «È un problema di sopravvivenza per l’America e il mondo libero».

 

Articolo in inglese: XCLUSIVE: 40 Percent of Americans Believe CCP Considers Itself at War With US: Poll

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