«I ruoli si sono invertiti», Trump chiede indagini sulle origini del Russiagate

Di Allen Zhong

Il 18 aprile, poco dopo che il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr ha rilasciato la versione integrale del ‘rapporto Mueller’, che ha messo fine alle accuse di collusione con la Russia, Brad Parscale, responsabile della campagna elettorale di Trump ha chiesto l’apertura di un’indagine sui «bugiardi che hanno istigato questa vergognosa indagine sul presidente».

«Il presidente Trump è stato pienamente e completamente scagionato ancora una volta. Ora i ruoli si sono invertiti: è giunta l’ora di indagare su quei bugiardi che hanno istigato questa vergognosa indagine sul presidente Trump, motivata da interessi politici e basata sul nulla – ha dichiarato Parscale in un comunicato – Ormai le teorie cospirative sulla collusione e ostruzione sono state esposte per quello che sono sempre state: patetiche menzogne. Il Dipartimento di Giustizia e l’Fbi dell’era Obama devono rendere conto per le malefatte e le manipolazioni perpetrate nei confronti del popolo americano».

In quella stessa mattinata Barr aveva ribadito che nessun membro della campagna Trump, o qualsiasi altro americano, ha cospirato con la Russia per interferire nelle elezioni del 2016.
Il procuratore speciale Mueller «non ha riscontrato che i membri della campagna elettorale di Trump abbiano cospirato o si siano coordinati con le attività svolte dal governo russo per interferire con le elezioni», ha dichiarato Barr citando le indagini.
Barr e il viceprocuratore Rod Rosenstein hanno inoltre concluso che non vi è stata alcuna forma di ostruzione alla giustizia da parte di Trump.

Anche Ronna McDaniel, presidente del Comitato nazionale repubblicano, ha chiesto che siano svolte ulteriori indagini sull’origine dell’inchiesta Mueller: «È ora di andare in fondo alla questione per capire come un’indagine basata su informazioni false e faziose possa essere stata avviata. Dopo due anni e oltre 35 milioni di dollari spesi, i contribuenti americani hanno il diritto di sapere, e l’integrità del nostro processo democratico dipende dal garantire che questo non avvenga mai più».

Trump e il suo team legale hanno dichiarato vittoria dopo la pubblicazione del rapporto Mueller: «Sto trascorrendo una bella giornata – ha dichiarato il presidente durante il Wounded Warrior Project Soldier Ride che si è svolto presso la Casa Bianca – Ed è stato anche riconosciuto che non c’è stata “nessuna cospirazione e nessuna ostruzione”». «Una cosa simile non deve più accadere a un altro presidente: questa farsa, non dovrà mai più accadere a un altro presidente».

Molti sostenitori di Trump si sono uniti al coro di vittoria sui social media: «Grazie a tutti i sostenitori di Trump che non l’hanno mai abbandonato e non hanno mai dubitato di lui. Siete voi i campioni oggi», ha scritto Bill Mitchell, conduttore di un programma radio conservatore, su Twitter.

Un «guasto» nell’Fbi

Durante un’audizione svoltasi il 10 aprile di fronte al Comitato per le appropriazioni del Senato, Barr ha confermato che nel 2016 si sono effettivamente verificati atti di spionaggio nei confronti della campagna elettorale di Trump. «Penso che lo spionaggio sia avvenuto. Sì, penso che lo spionaggio sia avvenuto», ha confermato il procuratore generale, rispondendo a una senatrice.

Ha poi aggiunto di voler mettere insieme tutto il materiale delle diverse indagini al Campidoglio e al Dipartimento di Giustizia per vedere se rimarranno ancora questioni da chiarire: «Non ho ancora formato una squadra. Ma ho intenzione di chiedere ad alcuni colleghi di aiutarmi a mettere insieme tutte queste informazioni per capire se ci siano ancora questioni da approfondire».

Barr ha chiarito di non stare aprendo un indagine sull’Fbi, ma di ritenere che probabilmente si sia verificato «un guasto, in alcuni dei suoi capi».

 

Articolo in inglese: ‘Now the Tables Have Turned:’ Trump Campaign Demands Origin of Mueller Probe Investigated

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