I Paesi si uniscono contro l’aggressione del Pcc

Di Wang He

A causa delle tensioni e dei conflitti sulla proprietà delle isole nell’Indo-Pacifico intorno alla Cina, l’attuale situazione internazionale è simile a quella che precedeva la seconda guerra mondiale.

Nel 2021 il Partito Comunista Cinese (Pcc) si è lanciato in un nuovo giro di diplomazia da ‘lupo guerriero’. Allo stesso tempo, l’esercito sta assumendo comportamenti aggressivi, sta mostrando i muscoli nello stretto di Taiwan, nel Mar Cinese Orientale e in quello meridionale e si sta impegnando in «conflitti nella zona grigia».

E in tutto il 2020, l’Esercito popolare di liberazione (Pla), il nome ufficiale dell’esercito del Pcc, ha fatto volare aerei da guerra nello spazio aereo di Taiwan 380 volte (più di un’incursione al giorno). La tendenza è continuata fino al 2021. Solo il 26 marzo, per esempio, sono entrati nello spazio aereo sud-occidentale di Taiwan un totale di 20 aerei militari del Pla, stabilendo un nuovo record per il 2021.

Inoltre, il 23 marzo, l’account ufficiale Weibo (un sito di social media cinese) della Guardia costiera cinese ha annunciato che quattro navi della Guardia costiera cinese (Ccg) hanno navigato nelle acque territoriali di quelle che sono chiamate le isole Diaoyu dai cinesi. Le isole sono contese ma sono controllate dai giapponesi, che le chiamano isole Senkaku.

Questa è la terza volta che nel 2021 il Pcc ha rilasciato ufficialmente tali informazioni.

Dal 7 marzo, più di 220 pescherecci cinesi si sono radunati sulla Whitsun Reef (un’area contesa tra Cina e Filippine). Il Pcc ha affermato che si stavano solo riparando temporaneamente dalle intemperie, ma le Filippine contestano questa affermazione. Il 21 marzo, il segretario alla Difesa filippino ha esortato le più di 200 navi cinesi a partire immediatamente, e anche il Dipartimento degli Affari Esteri ha lanciato una protesta diplomatica. Il 28 marzo, il presidente filippino Rodrigo Duterte ha avuto un colloquio con l’ambasciatore comunista. Il 31 marzo, i consiglieri per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e delle Filippine hanno discusso della presenza del Pcc nelle acque contese del Mar Cinese Meridionale, ed entrambi hanno espresso la loro preoccupazione.

Queste attività del Pcc non sono casi individuali e isolati: riflettono il punto di vista del Pcc sulla situazione internazionale e la sua ambizione.

Con l’aggressione e la politica espansionistica del Pcc, è inevitabile che gli Stati Uniti, Taiwan, i Paesi vicini, la Nato e gli alleati degli Stati Uniti aumentino la loro vigilanza, rafforzino la loro cooperazione e formino alleanze militari.

Rafforzare la cooperazione militare

Il 25 marzo, gli Stati Uniti e Taiwan hanno firmato un memorandum di cooperazione tra guardie costiere per coordinare le politiche bilaterali-

Dopo aver firmato l’accordo a Washington, Hsiao Bi-khim, l’ambasciatore taiwanese negli Stati Uniti, ha dichiarato: «La nostra speranza è che con il nuovo gruppo di lavoro della guardia costiera, entrambe le parti creino una partnership più forte e contribuiscano congiuntamente ancora di più in una regione indo-pacifica libera e aperta».

Il 23 marzo, l’Okinawa Times ha riferito che la Forza di autodifesa di terra del Giappone ha pianificato di condurre esercitazioni di emergenza sulle isole Senkaku da settembre a novembre. Questo sarà la più grande esercitazione nella storia della Forza di autodifesa giapponese. L’ultima esercitazione nazionale in Giappone è stata di 28 anni fa. L’articolo ha anche rilevato la gravità delle attività della Cina intorno alle isole, nonché quella dell’ambiente di sicurezza.

A metà aprile, il primo ministro giapponese Yoshihide Suga visiterà gli Stati Uniti. E sarà il primo leader straniero che il presidente Biden incontrerà faccia a faccia. Il quotidiano giapponese Nikkei Asia ha riferito che le due parti rilasceranno una dichiarazione congiunta sull’«importanza della stabilità nello Stretto di Taiwan».

Se gli Stati Uniti vogliono trasformare le due alleanze militari bilaterali di Stati Uniti e Giappone e Stati Uniti e Corea del Sud in un’alleanza militare trilaterale di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, ci saranno maggiori difficoltà. In primo luogo, ci sono profondi scontri tra Giappone e Corea del Sud (ad esempio, la disputa commerciale Giappone-Corea del Sud nel 2019, dove il Giappone ha imposto sanzioni alla Corea); in secondo luogo, il Pcc ha corteggiato vigorosamente la Corea del Sud. Ad esempio, nella dichiarazione congiunta dei colloqui «2 + 2» tra i ministri degli esteri degli Stati Uniti e della Corea del Sud del 18 marzo, la Corea del Sud non ha menzionato il Pcc, indicando che Seoul non è disposta a scegliere da che parte stare; questo è in netto contrasto con il Giappone.

Australia e India partecipano a Quad Meeting

La riunione del Quadrilateral Security Dialogue (Quad) tra Stati Uniti, Giappone, India e Australia, è stata aggiornata da ministeriale a vertice, e l’orientamento militare è diventato evidente.

Nel novembre 2020, l’Australia ha partecipato all’esercitazione militare congiunta di quattro nazioni per la prima volta dopo un’assenza di 13 anni. Il 5 aprile, il Quad ha preso parte all’esercitazione navale congiunta «La Pérouse», organizzata dalla Francia dal 5 al 7 aprile nel Golfo del Bengala. Rispetto agli anni precedenti, la particolarità di questa esercitazione militare è stata la partecipazione ufficiale dell’India. Molti media indiani hanno riferito che l’esercitazione militare congiunta mirava a contrastare le «azioni unilaterali ed espansionistiche nella regione» del Pcc, aumentando l’influenza nella regione indo-pacifica. Dopo l’esercitazione, i ministri degli esteri di India e Australia hanno tenuto anche un incontro trilaterale con i ministri degli esteri francesi.

Con lo sviluppo della cooperazione militare del quadrilatero, la cooperazione militare bilaterale dei quattro Paesi ha compiuto alcuni importanti progressi sostanziali. Ad esempio, il 31 marzo l’Australia ha annunciato che avrebbe lavorato a stretto contatto con gli Stati Uniti per iniziare a costruire i propri missili guidati per rafforzare le proprie capacità di difesa. Il massimo diplomatico di Washington a Canberra ha anche annunciato durante un podcast sulla sicurezza nazionale, che gli Stati Uniti e l’Australia stanno discutendo su come risponderebbero a una serie di scenari militari tra cui uno scoppio di guerra nello Stretto di Taiwan, e ha anche espresso «enorme rispetto» per come l’Australia ha resistito alla «coercizione economica» della Cina nell’ultimo anno.

I membri della Nato rafforzano la presenza militare indo-pacifica

Il 23 marzo in una conferenza stampa presso la sede della Nato, il segretario generale Jens Stoltenberg e il segretario di Stato americano Blinken hanno menzionato il Pcc come una grande sfida globale. Infatti, già dal 4 dicembre 2019, quando il vertice della Nato si è concluso a Londra, la Cina è stata menzionata per la prima volta nella Dichiarazione di Londra.

Sebbene, per quanto riguarda la situazione attuale, è improbabile che la Nato nel suo insieme avrà un confronto militare diretto con il Pcc, ciò non esclude che alcuni Stati membri della Nato stiano rafforzando la loro presenza militare nell’Indo-Pacifico.

Ad esempio, il 31 marzo il ministero della Difesa canadese ha dichiarato che la fregata canadese Hmcs Calgary era passata attraverso il Mar Cinese Meridionale dal Brunei al Vietnam.

A febbraio, il ministro della Difesa francese ha annunciato che due navi della marina francese avevano completato le pattuglie nel Mar Cinese Meridionale. Un sottomarino d’attacco nucleare francese è stato accompagnato dalla nave appoggio Bsam Seine per il passaggio. Il ministro delle forze armate francese, Florence Parly, ha twittato: «Perché una missione del genere? Per arricchire la nostra conoscenza di quest’area e affermare che il diritto internazionale è l’unica regola valida, qualunque sia il mare in cui navighiamo».

Il 3 marzo, i funzionari tedeschi hanno confermato a Reuters che una fregata tedesca sarebbe salpata per l’Asia in agosto e, nel suo viaggio di ritorno, la nave da guerra non sarebbe passata entro i limiti di 12 miglia nautiche che la Cina e gli Stati rivali affermano come acque territoriali contestate, caratteristiche nel corso d’acqua strategico.

La Gran Bretagna invierà anche la sua portaerei Hms Queen Elizabeth nelle acque entro la fine dell’anno.

In breve, l’accerchiamento militare contro il Pcc è in atto. Di fronte a questa enorme rete di cooperazione militare (questo articolo non ne discute completamente; ad esempio, le tendenze militari statunitensi in Asia centrale non sono state discusse, e questo ha un effetto deterrente diretto sul Pcc), il potere del Pcc è davvero limitato.

Il 15 marzo, alla commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo, Stoltenberg ha dichiarato: «La Cina è un Paese autoritario che non condivide i nostri valori e presto avranno la più grande economia del mondo. Ma noi insieme rappresentiamo il 50 [per cento, ndr] del Pil mondiale e il 50 [per cento, ndr] del mercato militare mondiale. Quindi, se preoccupa l’ascesa della Cina, la sua forza militare ed economica, ciò rende ancora più importante che stiamo uniti, Europa, Nord America e la Nato».

Tuttavia, una cosa deve essere particolarmente sottolineata: la natura ingannevole del Pcc, il suo male e la sua follia non hanno precedenti nella storia. L’ex segretario di Stato americano Pompeo ha affermato che la minaccia del Pcc supera quella dell’allora Unione Sovietica. Ad esempio, l’ex Unione Sovietica si è seduta per negoziare con gli Stati Uniti e ha firmato una serie di accordi sul controllo degli armamenti. Durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica stabilirono insieme la legge ferrea della guerra fredda: nessuna delle due parti si sarebbe impegnata direttamente in una guerra perché vi era il rischio di una guerra nucleare. Tuttavia, finora il Pcc non ha mai raggiunto alcun accordo sul controllo degli armamenti con gli Stati Uniti e si è persino rifiutato di partecipare ai negoziati trilaterali sul controllo degli armamenti Cina-Usa-Russia. Il Pcc ha sviluppato arbitrariamente il suo potere militare, in particolare il suo potere militare strategico.

Qualsiasi valutazione dei pericoli del Pcc non può essere sopravvalutata.

Sebbene attualmente e nel prossimo futuro, la forza militare del Pcc sia di gran lunga inferiore a quella degli Stati Uniti, la sua follia e il suo male sono un’arma mortale: la più difficile da affrontare.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Global Military Cooperation Growing Against CCP’s Aggression



 
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