I neonati preferiscono ascoltare la voce dei bambini

Prima di iniziare a farfugliare, i bambini preferiscono ascoltare altri bambini, rispetto ad un adulto.

È un’importante scoperta, secondo quanto i ricercatori sostengono, perché un’attrazione verso il suono di un bambino che parla potrebbe essere d’aiuto per avviare e supportare i processi cruciali necessari per imparare a parlare.

In teoria la scoperta potrebbe anche offrire nuove strade per aiutare i bambini affetti da problemi, come ad esempio i problemi uditivi, che potrebbero intralciare lo sviluppo delle facoltà di parola.

«POSSO PROVARCI!»

Dei ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti con dei bambini di sei mesi per un nuovo studio, durante il quale hanno fatto ascoltare a ripetizione il suono di una vocale che imitava la voce di un adulto o di un bambino. I suoni sono stati creati usando uno speciale sintetizzatore.

Misurando quanto a lungo il suono riusciva a catturare l’attenzione del bambino, i ricercatori hanno scoperto che i bambini preferivano chiaramente il suono che imitava quello di un neonato. Nella media, i bambini hanno ascoltato il suono della vocale prodotto da un neonato circa il 40 per cento in più rispetto a quello dell’adulto.

La preferenza non era dovuta al fatto che il suono fosse familiare – i bambini che hanno preso parte all’esperimento ancora non avevano iniziato a parlare – quindi il suono emesso dal bambino che stavano ascoltando non faceva parte della loro esperienza auditiva quotidiana.

Altri bambini hanno dimostrato il loro interesse in altri modi. Hanno ascoltato il suono prodotto dall’adulto con delle facce passive e neutrali. Ma quando hanno sentito quello del bambino, hanno iniziato a sorridere o a muovere le labbra mentre sentivano, o addirittura entrambi. Sembravano pensare che questo fosse un suono che anche loro potevano fare, anche se probabilmente non avevano mai sentito nulla del genere prima.

TROVARE LA PROPRIA VOCE

Gli accompagnatori potrebbero già saperlo a livello intuitivo, afferma Linda Polka, professoressa di disturbi comunicativi alla McGill University e co-autrice dello studio pubblicato nel Developmental Science.

«Forse, quando usiamo una voce più alta, come quella dei bambini, per parlare ai nostri figli li stiamo preparando inconsciamente ad ascoltare la propria voce».

«Come adulti, noi usiamo le lingue per comunicare. Ma quando un neonato inizia ad emettere suoni, spesso si tratta più di esplorare che di comunicare; infatti i bambini fanno i vocalizzi soprattutto quando sono soli, quando non c’è alcuna interazione o contatto visivo con gli altri».

«Ciò avviene perché per imparare a parlare, i bambini hanno bisogno di passare molto tempo a muovere la bocca e le corde vocali per capire che tipo di suono possono emettere. Devono, praticamente, trovare la propria voce».

Il lavoro è stato finanziato dal Natural Science Engineering and Research Council del Canada.

Fonte: McGill University. Ripubblicato da Futurity.org sotto Creative Commons Licence 4.0

Articolo in inglese: Babies Prefer to Hear ‘Baby Talk’ From Other Babies

 
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